Forest bathing, cos’è e dove passeggiare tra gli alberi in Italia

Il forest bathing è una pratica che permette di rafforzare il sistema immunitario: bastano due ore di lenta passeggiata nel bosco per ridurre lo stress

10/01/2023

I Giapponesi lo chiamano Shinrin Yoku: il “bagno di foresta” è una pratica nata nel paese del Sol Levante per affrontare i disturbi legati allo stress. Il Forest Bathing è una disciplina che permette di connettersi con il mondo naturale, immergendo i sensi nell’atmosfera del bosco.

Grazie alla passeggiata lenta tra gli alberi il nostro senso di meraviglia e di bellezza si rigenera, calmando il sistema nervoso. In questo modo il livello di stress si abbassa ed il nostro sistema immunitario viene rafforzato.

Forest bathing

Camminare dolcemente nella foresta e respirarne i profumi permette una connessione emozionale con la natura. Questo intimo legame è in grado di alleviare ansia e angoscia, riparando i danni che lo stress causa alla nostra salute mentale e fisica.

Come si pratica il Forest Bathing?

Il Forest Bathing agisce anzitutto sul sistema nervoso e immunitario. Abbassando i livelli di cortisolo si alleviano stanchezza e nervosismo e si migliora la risposta allo stress. Si tratta di un’esperienza totalmente immersiva e rigenerante, in grado di operare una disintossicazione fisica e mentale. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che esistono delle sostanze volatili emesse dagli alberi, chiamate monoterpeni, in grado di indurre cambiamenti fisiologici prolungati. I monoterpeni, se inalati per un tempo sufficiente, possono ridurre lo stress e la pressione sanguigna, migliorando il sistema immunitario.


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La stagione perfetta per praticare il bagno di foresta è l’estate: in qusto periodo, infatti, molte latifoglie sono al massimo del loro sviluppo. Anche le conifere apportano benefici balsamici, in particolar modo al sistema respiratorio. Anche durante la primavera è indicato il forest bathing: in questo periodo, infatti, sono presenti più sostanze aromatiche. L’autunno è infine più indicato per la bellezza dei colori del bosco alpino.

Il momento più indicato della giornata è sicuramente la mattina, quando l’aria è più fresca e i sentieri meno affollati. L’importante, comunque, è fare a meno di ogni distrazione e concentrarsi ad osservare la foresta, cercando di percepirla con tutti i sensi.

La pratica inizia solitamente con un riscaldamento muscolare, seguito dallo stretching. Si passa poi alla passeggiata vera e propria: è una camminata molto lenta, dove si percorrono circa due km in due ore. Si può concludere poi con un momento di meditazione, pratica sviluppata a partire dai precetti del buddismo: il Forest Bathing è infatti nato in Oriente.

Le origini giapponesi dello Shinrin Yoku

La pratica dello Shinrin (che significa foresta) Yoku (termine giapponese che vuol dire bagno) nacque nel 1982 per volontà dell’allora direttore generale dell’agenzia dell’agricoltura Tomohide Akiyama. Egli sosteneva che le persone avessero bisogno di essere curate attraverso la natura, ma non solo. L’idea nasceva anche all’interno di una campagna per proteggere le foreste: i giapponesi, incoraggiati a visitarle per curarsi, sarebbero stati anche invogliati a prendersene cura.

Il luogo perfetto per questa pratica venne individuato nella valle montuosa di Misugi, nella prefettura di Mie, popolata soprattutto da cedri rossi del Giappone. È però un’esperienza che si può naturalmente vivere anche al di fuori dei confini nipponici.

Dove praticare il Forest Bathing nel Nord Italia

Per dedicarsi ai bagni di foresta basta un luogo alberato, ma esistono dei percorsi in Italia dedicati proprio a questa pratica.


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Bosco del Sorriso

In Piemonte sorge il Bosco del Sorriso, cammino esperienziale tra faggi, abeti e betulle. Si trova all’interno dell’Oasi Zegna, a Bielmonte, ed è un percorso ad anello di poco meno di 5 km realizzato secondo i principi del “Bioenergetic Landscape”. Questa tecnica studia i campi elettromagnetici emessi dai diversi tipi di piante, creando aree di benessere per l’organismo.

Trentino

Sono quattro, invece, i percorsi di forest bathing organizzati a Fai della Paganella, in Trentino. I sentieri del Parco del Respiro, autentico parco terapeutico per il benessere, arrivano fino all’Alpe Cimbra e si snodano tra i faggi, per un’immersione nalle natura a 360 gradi.

Valli del Natisone

Percorsi su misura anche in Friuli, nelle Valli del Natisone, in provincia di Udine. Esiste qui una vera e propria stazione di forest therapy, testata da medici e ricercatori, dove si trovano anche numerose spiagge lungo i fiumi che solcano la valle.

Forest bathing, cos'è

I percorsi nel Centro Italia

La Toscana è una zona ricca di boschi dove dedicarsi al Forest Bathing, primo fra tutti il sentiero che corre lungo i Monti dell’Amiata. Anche nel Parco della Maremma si pratica il bagno di foresta, tra alberi di leccio e la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Particolarmente suggestivo il sentiero tra Alberese e la spiaggia di Collelungo, dominato da lecci, sugheri e pini.

Nel Lazio, invece, i percorsi più belli sono all’interno del Parco del Circeo, con frassini e ontani neri.

In territorio marchigiano si può passeggiare nella faggeta di Canfaito, in provincia di Macerata, dove vive il faggio più grande delle Marche: sembra avere più di 500 anni. Anche il Parco dei Monti Sibillini ha recentemente dedicato dei percorsi al forest bathing, ribattezzandoli proprio come vie del benessere.

Anche nel Sud Italia si pratica il Forest Bathing

I boschi dell’Italia meridionale si prestano altrettanto bene ai bagni di foresta. Ecco allora l’Oasi Naturale dei Laghi Nabi, in Campania, nata dalla rigenerazione ambientale di cave di sabbia. Qui si passeggia sulle rive di pittoreschi laghi, totalmente immersi nel silenzio.

La zona di Borgotufi, tra Abruzzo e Molise, presenta una straordinaria biodiversità. Tra abeti bianchi e meleti si può praticare il forest bathing seguendo corsi d’acqua fino alle sorgenti d’acqua sulfurea.

Il Bosco Malabotta, nella zona del Parco dei Nebrodi, è il più antico bosco naturale della Sicilia. Qui vivone querce secolari che rendono il bosco talmente fitto da impedire quasi alla luce del sole di penetrare nel sottobosco.