Scuole di Danza, un breve viaggio artistico

La Danza è arte del corpo, un linguaggio che ben si sposa con altri. Un tuffo tra alcune delle scuole d'Italia, quelle che hanno celebrato il bicentenario dalla nascita, dove vari linguaggi artistici si fondono

11/07/2013

Il Corpo alla danza

La parola agli oratori (Cicerone nei suoi scritti indicava la direzione degli occhi, la voce, la gestualità dell’ars oratoria); i nomi, i verbi, le coniugazioni, le perifrasi e la sintassi allo scrittore; la profondità d’interpretazione all’attore; il corpo alla danza.
La danza esprime un concetto attraverso il corpo. Muscoli tesi, momenti di pathos accompagnati alla musica che completa il senso di ciò che il ballerino esegue. “Il Cigno Nero” può dire molto della totale immedesimazione del ballerino nella parte. La catarsi, poi.
La danza è arte sublime, quasi soprannaturale: il non conoscibile sta in una scarpetta di gesso e nelle punte inchiodate alla scena.
In Italia la danza ha i suoi prodi, gli interpreti del sublime, gli avanguardisti, le rivisitazioni di una danza che cambia, si adatta a tempi e temi sviscerandoli nello spettacolo.

La scuola San Carliana di Napoli

La scuola di Danza più antica d’Italia è la Scuola San Carliana di Napoli che, nel 2012, ha festeggiato il bicentenario dalla nascita.
Nata nel 1812, grazie al ballerino e compositore Pietro Hus, Louis Stanislav Henry e Salvatore Taglioni, in quella data si avviarono i corsi di successo per 32 ragazzi (16 donne e 16 uomini).
Entrare al San Carlo era un titolo di merito e per gli alunni era doveroso coniugare alla danza l’educazione musicale: agli uomini spettava imparare il violino, alle ragazze il solfeggio.

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La contemporaneità

In uno spazio post industriale di Milano ha luogo DanceHaus,  un autentico punto di riferimento per la danza internazionale e le arti applicate. Nata dall’intuizione della coreografa Susanna Beltrami, fu inaugurata nel 2009.
Un luogo dove la diversità di linguaggio del corpo e dei contenuti si perde lasciando spazio alla fusione. Secondo la coreografa, infatti, la danza è un linguaggio verbale e corporeo facilmente avvicinabile ad altre realtà, dalla video arte alla musica, dall’architettura al design, dall’arte interattiva alla fotografia, pittura, scultura e teatro.
Alcuni spettacoli, come Paradise Loft di Matteo Bittante, sono la risultante della collaborazione con lo IED di Milano. Installazioni realizzate da giovani designer sono parte integrante dello spettacolo, una fusione felice tra design  e coreografia.


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La Passione

La Scuola di danza “Maria Taglioni” nasce a Crotone nel 1980 con l’intento dei due coniugi Giorgio Romano e Maria Perrone di portare nella piccola cittadina calabrese la cultura della danza classica e moderna. Diviene in breve tempo un punto di riferimento ricevendo vari riconoscimenti e manifesta ammirazione. La Scuola è difatti ritenuta “il tempio” della danza dell’Italia Meridionale.
Maria Taglioni, scomparsa nel 1908, presta il suo nome alla Scuola calabra, di lei è ben noto il grande contributo dato alla danza classica.

La Scala di Milano, disciplina, pedagogia, determinazione

In una delle scuole di Danza più notevoli d’Italia, La Scala di Milano fondata nel 1813, Loreta Alexandrescu è docente di danza classica, danza di carattere e storica.
Quella di un ballerino, dice, è una carriera difficile e molto impegnativa, un percorso nel quale l’insegnante riveste un ruolo primario. Gli strumenti per un buon insegnamento attingono a conoscenze di danza, anatomia, pedagogia.
Loreta ha studiato nella città culturale romena di Cluj Napoca e, sin da piccolissima, desiderava diventare una ballerina. La sua era una motivazione chiara e forte.
Alla domanda “Credi che, da piccoli, fare danza significhi sacrificare l’infanzia?”, risponde con un no secco e ribadisce l’importanza di una cultura completa, musicale e storica, per essere un buon ballerino.
Una cosa conta più di ogni altra, però: la vocazione.


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