Col regista Amon Gitai, Yuval Scharf. È lei la più bella del Lido? / photo: Biennale di Venezia
A Venezia ormai manca pochissimo. Ancora pochi i film in concorso da proiettare, e poi il verdetto della giuria guidata da Bernardo Bertolucci. Anche noi non vogliamo perdercene nessuno, ed ecco allora le pellicole degli ultimi giorni.
E apriamo con un film visionario, come ci si poteva aspettare dal regista di Brazil e L’esercito delle dodici scimmie. Interpretato da Christoph Waltz, David Thewlis, Melanie Thierry, Lucas Hedges e Matt Damon, The Zero Theorem è ambientato in una Londra del futuro, in cui un nerdissimo Waltz lavora su un progetto misterioso assegnatogli da Damon: la ricerca del senso della vita. Thierry e Hedges permettendo. E quale senso ha la vita in un mondo dominato dalla tecnologia?
[dup_immagine align=”alignleft” id=”41306″]
Di quanto poco sia piaciuto Under the Skin a pubblico e critica abbiamo parlato qui.
E se Scarlett Johansson, protagonista nei panni di un’aliena che viene a contatto con il mondo umano, ha dichiarato che girare questo film è stata un’esperienza che le è servita, a giudicare dai giudizi dei presenti a Venezia, vederlo può non essere altrettanto sconvolgente. A salvarlo, i nudi integrali della Johansson, dicono i più maligni.
Un unico piano sequenza di ottantuno minuti, a raccontare un quartiere povero di Israele in cui convivono ebrei e arabi. Dove si reca la giornalista Yael, interpretata da Yuval Scharf. E dove volti, gesti e parole svelano una convivenza possibile. “Una fragile utopia”, ma anche “una bomba di pace contro le violenze”, da definizione del regista. Che ha meritato applausi ed emozione. E, ad amareggiare ancor di più la Johansson, la Scharf ha da più parti ottenuto lo scettro della più bella del Lido.
Dopo il documentario sull’assassinio Kennedy, ecco a Venezia il documentario-intervista sull’ex segretario di stato americano Donald Rumsfeld. Che entra in scena come un vero attore, a leggere estratti dei suoi “fiocchi di neve”, gli appunti dei vari anni di attività. Sorriso beffardo, risposta pronta, parole sibilline. A tanti cronisti italiani ha fatto venire in mente Andreotti. E Machiavelli.
[dup_immagine align=”alignleft” id=”41307″]
Un progetto nato e sviluppato dal regista insieme ad Antonio Albanese, che ne è il protagonista e che insieme a lui lo presenta a questa Mostra del Cinema. Per raccontare la storia di un uomo che ogni giorno fa il rimpiazzo di altri: li sostituisce al lavoro. Giorno nuovo, lavoro nuovo. Un inno alla dignità anche in un momento difficile come quello che sta vivendo il nostro Paese oggi. Un film “veramente fuori moda”, dice Amelio. “Il più trasgressivo che abbia mai fatto”, gli fa eco Albanese. In Italia al cinema dal 5 settembre, distribuzione 01. Come? Sapete già chi vincerà? Ma mancano ancora cinque film: ve li raccontiamo presto. Poi largo ai pronostici.
Moda e cinema a braccetto al Vogue World 2025: gli abiti più iconici delle star…
Il fascino e l'ordine di questa città rimembrano per certi versi la capitale nipponica. Andiamo…
La conduttrice di È sempre mezzogiorno sa come stupire il suo pubblico, ma questa volta…
I codici segreti aiutano e non poco a potenziare l'uso del proprio dispositivo. Ognuno di…
Al contrario di quanto si possa pensare anche l'Italia può vantare una città in pieno…
Il rinnovo della patente non è più così scontato come qualche tempo fa. Il rischio…