Mamme al lavoro! A casa e in ufficio

Tra la voglia di tornare a lavorare e il senso di colpa verso i figli, le mamme si trovano spesso costrette a un bivio. [email protected] è un progetto che cerca di aiutare le aziende e le mamme a incontrarsi di nuovo

09/10/2013

Un figlio o il lavoro. La famiglia o la carriera. Eterno dilemma femminile che dilania ormai generazioni di donne, che da quando sono andate in fabbrica a sostituire gli uomini durante la guerra hanno scoperto di essere brave a lavorare anche fuori dalle mura di casa. Oggi per molte donne lavorare non è più una scelta, ma una necessità, che non toglie però tutte le difficoltà di gestione del binomio casa-lavoro. Mariti e papà collaborativi non riescono a eliminare a una donna le preoccupazioni: “la tata sarà passata all’ora giusta all’asilo?”, “questa mattina mio figlio starnutiva, ci sarà un’influenza in arrivo?”.

Le donne sono una risorsa

Forse è questa capacità tutta femminile di tenere sott’occhio più cose in contemporanea che rende le donne una risorsa così importante sia per la famiglia che per il mondo del lavoro. Una risorsa da salvaguardare, come pensano il team di Intoo, società di Gi Group che si occupa di ricollocamento, e Eu-tropia, che opera nella formazione e sviluppo. Dalla loro collaborazione nasce il progetto [email protected], proposto alle aziende e dedicato alle donne che rientrano al lavoro dopo la maternità. Le difficoltà che arrivano con la maternità sono tra i motivi di abbandono del lavoro da parte delle donne, che al rientro dalla gravidanza a volte non trovano più il proprio posto di lavoro o devono cambiare mansione, oppure ancora vorrebbero chiedere il part-time ma non possono.


Leggi anche: Lavoro e maternità: la sfida della conciliazione

“Il doppio ruolo è solitamente fonte di angoscia e di senso di colpa perché non riesci a fare tutto” spiega Rosanna Gallo, amministratore di Eu-tropia, “invece non deve esserci un o-o, ma un e-e, che fa bene sia all’azienda che alla donna, che deve essere consapevole delle proprie capacità. Quando si diventa mamme si è più efficienti e maggiormente abili nella gestione delle priorità”. Una mamma contenta e al lavoro è più produttiva, come accade per tutti gli altri dipendenti. Secondo i dati pubblicati dall’Harward Business Review, i lavoratori felici sono più coinvolti e hanno performance migliori. In particolare hanno maggiori probabilità di carriera, il 53% in più, e il 46% in più di soddisfazione per il proprio lavoro.

Il progetto [email protected]

“Un’azienda può promuovere molte iniziative per la maternità, anche senza costi esorbitanti, sfruttando ad esempio la rete territoriale che può mettere a disposizione servizi all’interno dell’azienda, che ha solo il compito di facilitare la fruizione” spiega Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo. Il progetto [email protected] prevede iniziative per la gestione della maternità e per il reinserimento e consulenza di worklife balance. Tra le iniziative c’è il maternity kit ad hoc per l’azienda, con tutte le informazioni per la miglior gestione della maternità (come ad esempio normative di riferimento e coperture sanitarie). Un momento importante è il progetto di formazione di leadership al femminile  per favorire lo sviluppo della consapevolezza delle proprie potenzialità, o ancora percorsi di coaching per risintonizzarsi con l’azienda e il proprio ruolo. Speriamo quindi che capiti sempre meno a una donna di trovarsi di fronte al bivio famiglia o lavoro, perché, come ha detto Rosanna Gallo, “non fare figli è una soluzione estrema e anti-femminile”.


Potrebbe interessarti: Madre surrogata, significato e come funziona