Italia-Svezia 1-0: la squadra di Conte vola ai quarti di finale
Con una partita di anticipo e con un'altra prestazione tutto cuore e tenacia, la squadra di Antonio Conte batte la Svezia dello spauracchio Ibrahimovic e supera brillantemente la fase a gironi.
L’uomo più chiacchierato della nazionale, quello la cui convocazione, più di altri, aveva fatto storcere il naso ai critici. Proprio lui, con un guizzo che non gli si vedeva fare ormai da diversi mesi, ha catapultato l’Italia matematicamente negli ottavi di finale e prima del suo girone. Lui è ovviamente Citadin Martins Eder, l’”oriundo”, colui che dal Brasile ha abbracciato ormai qualche anno fa la sua cittadinanza italiana, in virtù del suo bisnonno che partì per trovare fortuna in America un centinaio di anni fa da Nove, provincia di Vicenza.
Seconda partita, seconda vittoria
La magia che ha lanciato l’Italia nell’Olimpo delle Top 16 è arrivata dopo 88 minuti di una gara combattuta, poco spettacolare e piuttosto ruvida, contro una squadra di onesti operai stretti, come gli indiani al loro totem, intorno a Zlatan Ibrahimovic, vero one-man-show della nazionale svedese. Un gol che nasce da un guizzo tanto improvviso quanto nelle corde di questo giocatore in cui Antonio Conte – ancora lui, capace ormai di trasformare in oro qualunque cosa tocchi, novello Re Mida – aveva sempre creduto a dispetto di tutti.
L’Italia partita in sordina e fra lo scetticismo generale inanella così la seconda vittoria su due partite ottenendo una qualificazione certa ed un più che probabile primo posto che sa di grande dimostrazione di forza per tutti i suoi avversari. L’Italia c’è, non è una squadra spettacolare, ma ha solidità da vendere, una freschezza atletica non banale – due gol in due partite a tempo scaduto – e soprattutto in panchina quello che per distacco si sta rivelando il miglior stratega del torneo. Chi? Antonio Conte, ovviamente.
Gol e traversa
Definire una bella partita Italia – Svezia è senza dubbio un azzardo. È stata una gara difficile, paradossalmente molto più complicata per noi di quanto non sia stata quella con il tanto decantato Belgio. Per oltre un’ora la Svezia non ha permesso all’Italia di esprimersi, con una tattica indubbiamente efficace e molto ben preparata che ha imbrigliato soprattutto il nostro attacco.
Conte prova a giocarsi la carta Zaza al posto di un Pellé, non in giornata, e la partita sembra sbloccarsi: l’Italia attacca con più convinzione anche se non tira mai in porta. Anzi, un brivido sulla schiena corre su tutti gli italiani quando Ibra, per fortuna in fuorigioco, sbaglia da un metro dalla riga. Ma gli ultimi minuti sono il “nostro momento” e la Nazionale lo capisce, dando il meglio. 82° minuto: cross di Giaccherini dalla sinistra, stacco di testa di Parolo e pallone che si stampa sulla traversa a portiere battuto.
Sei minuti dopo su una sponda di testa di Zaza, Eder prende palla passa attraverso un nugolo di energumeni in maglia gialla e lascia partire un destro sul secondo palo che si infila nell’angolo basso. L’Italia vince ancora e adesso potrà affrontare a mente sgombra – e magari risparmiando le forze, la terza ed ininfluente partita con l’Irlanda.