Il Peggio del Salone del Mobile 2015
Ecco tutto il peggio secondo la Redazione di UnaDonna!
Non c’è dubbio che il Salone Internazionale del Mobile sia un evento di prestigio internazionale: centinaia e centinaia di espositori provenienti da ogni parte del mondo si ritrovano al Salone per esporre le loro creazioni più seguite.
Tuttavia, i passi falsi non mancano, è anche l’Edizione 2015 non è stata da meno. Ecco, secondo UnaDonna, cosa non ha funzionato quest’anno:
No pictures, please!
[dup_immagine align=”alignright” id=”168249″]Il Salone dovrebbe essere un’opportunità di mostrare al mondo il proprio lavoro (in effetti, lo scopo è esattamente questo), ma alcuni espositori, invece di cogliere l’occasione di un po’ di pr gratuite offerte da giornalisti e blogger presenti all’evento e desiderosi di scattare foto per i loro articoli, preferiscono barricarsi dietro, lasciatecelo dire, stupidi divieti di immortalare creazioni, allestimenti e loghi. Capiamo la logica dietro a questo ragionamento: in un evento del genere la paura di plagio e scopiazzature da parte di qualche poco fantasioso designer, magari proveniente dall’estero, è alta. D’altra parte, lo scopo di una mostra è mostrare, non solo a chi è presente, ma anche ai lettori di giornali, siti internet e blog – senza contare che le immagini dei prodotti sono molto più facilmente reperibili dai vari siti dei brand e dai cataloghi a risoluzioni più alte. In ogni caso, la frase “no pictures, please!” è quella che abbiamo sentito di più in questi giorni di Salone. Una curiosità? I brand che esponevano il divieto erano tutti italiani!Segnaletica
La nuova Fiera di Rho-Pero è un gioiello dell’architettura sotto molti punti di vista: le grandi vetrate, gli ampi spazi dei padiglioni e i due livelli espositivi sono sicuramente degni di nota. La segnaletica dell’evento, però, non è stata all’altezza – in un primo momento, abbiamo creduto di essere stati abbagliati dai lampadari di EuroLuce, visto che non riuscivamo a capire dove ci trovassimo e dove dovessimo andare. Mentre ci guardavamo intorno per capire come procedere, però, abbiamo visto tante altre anime in pena che si grattavano la testa e guardavano la cartina da tutti i lati. Grafiche male allineate, nomi messi a caso e organizzazione della cartellonistica confusa hanno reso l’esperienza più caotica del necessario per tutti, italiani e stranieri. La cosa peggiore, però, è la mancanza totale di hostess o stewards negli spazi della fiera – qualcuno a cui chiedere informazioni, per dirla breve. Avere un polo nuovissimo e all’avanguardia è ottimo, ma se nessuno capisce come usufruirne, c’è qualcosa che non va.
Questo mobile
[dup_immagine align=”aligncenter” id=”167901″] Per questo le parole non servono.Sala stampa
L’evento ha messo a disposizione della stampa italiana ed estera uno spazio dedicato lontano dal clamore del Salone dove poter raccogliere i materiali e preparare gli articoli destinati alla pubblicazione. Nonostante alcune intenzioni fossero sicuramente ottime, come la presenza di un bar che offriva gratuitamente bevande e snack ai giornalisti, la sala stampa mancava di una cosa fondamentale: le prese di corrente! Ad averlo saputo, avremmo portato la macchina da scrivere per redigere i nostri articoli…
Sicurezza
A pochi giorni dai tragici eventi del tribunale di Milano, dove, a causa dei carenti controlli di sicurezza un folle ha ucciso diverse persone introducendo un’arma da fuoco in Tribunale, ci saremmo aspettati dei controlli – ovviamente, non ci aspettavamo una minuziosa perquisizione individuale, ma un metal detector all’ingresso… sì. E invece nulla: niente controlli random, niente metal detector, niente di niente. Solo qualche membro delle Forze dell’Ordine qui e là, intento a scambiare quattro chiacchiere con il collega e niente più. Certamente il Salone del Mobile non è un evento ad alto rischio – dopotutto, per quanto belli, si tratta sempre di divani e lampadari. Ma non siamo riusciti a trattenere lo stupore nel constatare che non erano previsti controlli neppure per entrare nell’Auditorium dove Matteo Renzi ha tenuto il suo discorso. Siamo paranoici noi, oppure qualche problema c’è?
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