Grappa Nonino: un successo lungo 120 anni
Una tradizione che si tramanda da generazioni e diventa eccellenza: la distilleria Nonino ha rivoluzionato il posizionamento della grappa nel panorama enogastronomico del mondo. E festeggia quest’anno un'importante ricorrenza
Passione, maestria, tradizione, cura per i particolari, inventiva, creatività. Quali siano gli ingredienti capaci di far diventare un’iniziativa imprenditoriale un grande successo è forse facile a dirsi ma assai meno semplice da farsi. Se poi tale iniziativa prosegue da quasi 120 anni ed unisce cinque generazioni di una stessa famiglia consolidandosi a baluardo della qualità italiana nel mondo, allora dietro deve esserci molto di più. Qualcosa di inafferrabile e magico che rende un fatto non spiegabile con il semplice prodotto dei fattori “sensibili” che lo compongono. Dietro, infatti, ci sono gli uomini. Chissà se il capostipite Orazio quando stabilì la propria piccola distilleria a Ronchi di Percoto, nei dintorni di Udine, nel 1897 avrebbe potuto immaginarsi cosa sarebbe scaturito in seguito da quell’unico alambicco itinerante montato su un carretto di legno. Probabilmente no, ma ne sarebbe certo andato fiero. Una tradizione passata in questi anni a Luigi, Antonio e, oggi, a Benito con Giannola Nonnino che con le figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta sono ancora l’anima dell’azienda.
I 40 anni della prima Grappa Monovitigno
E la storica distilleria Nonino si appresta a festeggiare una ricorrenza particolare: 40 anni fa Benito e Giannola crearono Monovitigno Nonino, la prima grappa distillata da un singolo vitigno e destinata a rivoluzionare il sistema di produrre e presentare la grappa in Italia e nel Mondo. Una tecnica unica e finora ineguagliata di distillare le viti Picolit. E un enorme, clamoroso fenomeno commerciale. Manca poco al countdown finale.
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Il “fenomeno” Nonino
Il “fenomeno” Nonino, esempio di azienda famigliare di successo che ha saputo innovare rispettando minuziosamente la tradizione e l’artigianalità dei suoi prodotti, ha già interessato molti nel mondo. Ad esso sono stati dedicati libri, concerti, premi e perfino un fumetto celebrativo firmato dalla prestigiosa matita di Altan.
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Non a caso il New York Times, in un suo articolo del 1997, descrisse così la ex-distilleria itinerante di Orazio 110anni dopo: “per decenni la grappa è stata poco più che una forma tascabile di riscaldamento per i contadini del Nord Italia. Il resto del popolo e gli stranieri la disdegnavano. Ma tutto questo accadeva prima che i Nonino salissero alla ribalta…”. E l’invenzione della grappa Monovitigno costituisce un’altra pietra miliare della storia dei Nonino. Un’idea che ha una data di nascita ufficiale, il 1° dicembre 1973, giorno del brevetto e giorno in cui la grappa è divenuta regina dei distillati.
Una secolare tradizione artigianale
[dup_immagine align=”alignleft” id=”64810″]Ma il segreto è la custodia della tradizione famigliare e il suo rispetto assoluto. Gli impianti di distillazione Nonino sono pressoché unici al mondo e sono composti da 5 distillerie ognuna delle quali dotata di 12 alambicchi discontinui a vapore il cui principio di funzionamento è ancora esattamente lo stesso indicato da 100 anni e ha ritmi totalmente artigianali. Le botti di legni pregiati e diversi – dalla quercia di Nevers a quella di Limousine, dal ciliegio selvatico all’acacia – ciascuna capace di donare alle preziose acquaviti un aroma unico, arricchiscono le Cantine dal 1952, assicurando una qualità assoluta dei prodotti.Della gamma Nonino, la celebre grappa Monovitigno è solo la punta di diamante, ma non certo l’unica. Di grappe, tutte rigorosamente di vinaccia fresca e selezionata e portata in distilleria subito dopo la vinatura, ce ne sono per tutti i gusti e di ogni tipo. E poi Gioiello, il distillato di miele, Frut, l’acquavite di frutta e l’amaro Nonino Quintessentia, protagonista anche di grandi cocktail. Una storia che promette di continuare a lungo.