Filippo, duca di Brabante, è il settimo Re del Belgio

Alberto II, sul trono da vent’anni, ha abdicato in favore del figlio Filippo nella Sala del Trono del Palazzo Reale di Bruxelles. I belgi accolgono con entusiasmo il nuovo sovrano

25/07/2013

Le vicende della casa reale inglese e la roboante entrata di scena del royal baby hanno finito un po’ per mettere in secondo piano un evento che ha segnato al contrario un’importante pietra miliare in un’altra storica casata reale europea. Infatti, il 21 luglio re Alberto II del Belgio ha abdicato, lasciando il trono al figlio Filippo, che quindi è da qualche giorno re del Belgio. Una storia meno patinata rispetto a quella di altre famiglie reali, ma comunque interessante e da conoscere.

Il Belgio, oggi più che mai pervaso da spinte separatiste che vedono contrapporsi su diversi piani le “anime” fiamminghe, francofone e tedesche della popolazione, trova nella figura mite e schiva di Filippo un punto di unità che rimanda ad una nuova speranza. Una “unità nella diversità” che il nuovo re ha più volte calorosamente riecheggiato nel suo primo discorso, riprendendo quello che rimane uno dei capisaldi della Comunità Europea fin dalla sua fondazione e che è un interessantissimo esempio anche per l’Italia dei campanili e delle particolarità personali.


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Il nuovo sovrano del Belgio

Non è mai stato un ragazzo-copertina, Filippo. Anzi tutt’altro. Spesso criticato per la sua discrezione, la sua timidezza almeno apparente e contrapposto al padre Alberto, viveur, danseur, amante delle belle donne e delle belle macchine e capace sempre di dare ai giornali scandalistici qualche buon argomento su cui parlare. Ma che poi trovò nella moglie italiana Paola Ruffo di Calabria il sicuro approdo che gli regalò tre figli e dodici nipoti. Lui invece era il prediletto di suo zio Baldovino I, forse il più grande sovrano che i Belgi ricordino e che rimase sul trono per quarantadue anni, dal 1950 quando ne aveva appena ventuno. Baldovino era figlio di Leopoldo III e della Principessa di Svezia Astrid, che morì in un tragico incidente stradale nel 1935 a 30 anni, quando il futuro re ne aveva appena 5. Ebbene, Baldovino, uomo dalla ferrea fede religiosa e dall’amore per la tradizione e l’unità del suo popolo smisurato, non ebbe figli dalla Regina Fabiola, di origini spagnole, che sposò nel 1960 in quello che fu il primo matrimonio reale belga trasmesso in diretta televisiva. Per questo, fin da piccolo, crebbe come fosse suo il piccolo Filippo, figlio di suo fratello Alberto, indicando in lui il suo erede designato.


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La semplice e commuovente cerimonia

Re Baldovino morì per un attacco cardiaco il 31 luglio 1993, ma a salire al trono non fu Filippo, bensì suo padre Alberto che adesso, a distanza esattamente di vent’anni, ha abdicato a favore del figlio. Semplice e toccante la cerimonia, con le schiette ed affettuose parole rivolte alla moglie dal re uscente, la commozione della ex-Regina ed ora “regina madre” e quella, ancora più accentuata, della nuova sovrana del Belgio, la Duchessa del Brabante Mathilde d’Udekem d’Acoz, circondata dai quattro figli.

L’atto ufficiale che ha sancito l’abdicazione è stato firmato alla presenza di tutti i ministri e la cerimonia, come consueto nel paese sede della Comunità Europea, è stata pronunciata metà in francese e metà in fiammingo. Filippo, con la sua famiglia numerosa che è ormai una vera e propria rarità nella cultura dei paesi del nord, è quello che più di ogni altro si avvicina nell’attitudine e nel carattere a Baldovino e per questo è visto come un grande simbolo di unità nazionale soprattutto dal popolo che è il suo vero sostenitore, come dimostrato dalla folla festante che lo ha accolto lungo il tragitto per le strade di Bruxelles e che lo ha portato a Palazzo Reale.

Photo Credit: Karl Van Ginderdeuren; Voka Kamer van Koophandel Limburg