Cristiano Malgioglio: tutte le canzoni più recenti scritte e cantate da lui

Cristiano Malgioglio è un grande paroliere e artista che ha lavorato con i più grandi: tutte le canzoni scritte e cantate da lui.

03/03/2022

Paroliere, grande artista e cantante: Cristiano Malgioglio ha scritto e cantanto moltissime canzoni, alcune più recenti, altre che appartengono al passato e sono entrate nella storia della musica. Classe 1945, è originario di Ramacca, in Sicilia, ma a metà degli anni Sessanta lascia la sua terra d’origine per trasferirsi a Genova dalla sorella. Qui entra in contatto con alcuni cantautori, da Gino Paoli a Luigi Tenco, ma è il legame con Fabrizio De André che cambierà la sua vita.

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L’artista genovese gli procura un colloquio con una casa discografica e lo porta con sé a Milano. Anni dopo, intervistato da Raffaella Carrà, Malgioglio affermerà di avergli presentato Dori Ghezzi, sua amica, per sdebitarsi. L’esordio come autore di Cristiano arriva nel 1972 quando scrive Amo per Donatella Moretti, da quel momento la sua carriera spiccherà il volo, portandolo a collaborare con grandi nomi della musica italiana e internazionale.

Cristiano Malgioglio: tutte le canzoni più belle

Ma quali sono le canzoni più famose e belle di Cristiano Malgioglio, da ascoltare? Scopriamole tutte.


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“Mi sono innamorato di tuo marito”

Si tratta della cover di O maior golpe do mundo di Deny e Dino. Un brano sconosciuto che Malgioglio ha portato al successo reinventandolo. Il video del brano ha avuto milioni di visualizzazioni e nel 2017 ha rilanciato il paroliere, regalandogli nuova fama, anche grazie al suo ingresso nella casa del Grande Fratello Vip, dove è stato uno fra i protagonisti indiscussi.

“Sbucciami”

La hit del 1979 è un evergreen. A distanza di anni sono ancora tantissime le persone, di generazioni diverse, che cantano questo brano. “Coglimi, frutto fresco tuo sarò – canta – […] Giocami, ma i miei punti non avrai”. Nel 2006 Malgioglio ha anche realizzato una versione nuova del singolo, intitolata Pelame, che però non ha raggiunto lo stesso successo.

 “Dolceamaro”

Brano amatissimo dalla comunità gay, “Dolceamaro” è un inno all’amore senza confini. Si tratta, come molti sanno, di una cover del brano di Barbara D’Urso, che nel video ufficiale duetta con Malgioglio, che ha scalato le classifiche nel 2019.

 “L’amore mi morde, mi vuole”

Fra i primi brani scritti da Malgioglio, risale al 1979 e mostra il grande talento di paroliere di Cristiano, con rime e strofe che rimangono impresse, catturando da subito l’attenzione.

“Danzando Danzando”

Se il titolo non vi dice nulla, riconoscerete questo brano dal suo ritornello: “Danzando Danzandomi mi sono preso Fernando”. La canzone è diventata una hit estiva molto apprezzata, scalando le classifiche. Prodotto dall’etichetta Malgioglio Records, ha doppiato il successo di “Mi sono innamorato di tuo marito”. Si tratta in realtà della cover di “Dançando” di Ivete Sangalo con un video che è diventato un cult.


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 “L’importante è finire”

Il brano, scritto da Malgioglio, è cantato da Mina ed è uno dei più famosi della Tigre di Cremona. A colpire è soprattutto un testo che racconta una donna emancipata che non ha nessuna paura di parlare di sesso. Anche Cristiano ha interpretato il singolo, includendolo nell’album Bellissime in cui cantava tutte le hit scritte negli anni da lui per le più grandi artiste italiane. Una piccola curiosità: il brano si sarebbe dovuto intitolare “L’importante è venire”, ma per evitare scandali la parola “venire” venne sostituita con “finire”.

“Cocktail d’amore”

Un altro singolo incluso in Bellissime e cantato da Stefania Rotolo. Il brano è stato usato anche come colonna sonora di Le fate ignoranti, celebre film di Ferzan Ozpetek. A regalare una seconda vita alla canzone è stata Amanda Lear che l’ha scelta come sigla del suo programma su Rai Due.

 “Caro direttore/Caro Berlusconi”

Una canzone che ti entra in testa e non ne esce più. Viene scritta da Malgioglio agli esordi della sua carriera, quando si divertiva a giocare con le parole. “Io Bilancia, lei Scorpione, un segno che non va con l’amo-o-o-re”, canta, ma undici anni dopo, nel 1992, trasforma il brano.

La canzone diventa “Caro Berlusconi” e viene dedicata al patron di Mediaset. Le strofe cambiano in “Lei potente, io niente, eroe di mamma mia solame-e-ente”, mentre Malgy canta: “E pensare a quante donne, al suo passare su le gonne” rivolto alll’imprenditore.

Cristiano Malgioglio: le canzoni e il rapporto con Mina

Cristiano Malgioglio ha sempre avuto un rapporto speciale con Mina per cui ha scritto diverse canzoni di successo. La più famosa è L’importante è finire. “È una canzone nata così per caso, passata per le mani di Dori Ghezzi, ma anche di Giovanna – ha svelato a Vanity Fair -. Poi, insieme ad Anelli, decidemmo di provare a mandare il pezzo a Mina, che è un po’ come se oggi qualcuno volesse scrivere per Beyoncé. A quel punto successe il miracolo: camminavo a Milano, in via Senato, e mi trovai in mezzo a tantissima gente tutta radunata insieme”.

“Credevo che ci fosse un incidente, ma decisi di passare ugualmente quando me la trovai lì: al centro, in mezzo a decine di fotografi e di curiosi, c’era Mina, una signora alta, con la faccia burrosa, bella, e un vestitino tutto a fiorellini. “Mina, Mina!” le urlai aggrappandomi alla sua gonna mentre l’autista provava a strattonarmi. Le dissi che avevo sempre sognato di scrivere per lei e che non poteva dirmi di no, e lei si mise a ridere come una pazza. “Vieni domani, ti aspetto alle 9″ rispose. Un miracolo, non ci potevo credere che l’avessi convinta ad ascoltare le mie canzoni”.

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“Dissi a mia madre che avevo appuntamento con Mina – ha ricordato Malgioglio – e lei mi fece “sì, certo, e io ce l’ho con Sophia Loren”. Andai nel suo studio, ma arrivai con dieci minuti di ritardo. “A che ora ti avevo detto ieri?” mi chiese. “Alle 9” risposi. “E adesso che ora sono? Se vuoi fare questo mestiere devi essere sempre puntuale” continuò lei”.

“Io mi sentii morire, neanche il tempo di iniziare e già mi ero beccato un bel cazziatone. Poi presi la chitarra, ma non riuscii a cantare: prima si ruppe una corda, poi un’altra ancora, e Mina mi prendeva per i fondelli. “Ridi pure” le dissi, “tanto io scriverò il tuo più grande successo”. “Sì, certo, mi scriverai la Turandot” fece lei. Ma andò proprio come predissi io”.

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