Come evitare i bugiardi

Il linguaggio del corpo aiuta a stanare le bugie e i tradimenti.

Tutti i giorni abbiamo a che fare con bugie più o meno innocenti: è possibile allora evitare i bugiardi, correndo ai ripari nel caso in cui ci accorgessimo che qualcuno ci mente?

Sembra proprio di sì, come anche la serie televisiva”Lie to me” dimostra, seppure in modo fantasioso: uno studioso infatti si inventa una “scienza della bugia”, e aiuta l’FBI attraverso la sua capacità di stanare chi dice il falso. Nelle sue storie, come anche nella vita vera, i colpevoli si lasciano sfuggire un gesto o una espressione facciale che li tradisce. Al di là della finzione, esistono elementi che ci possono aiutare ad allontanare i falsi amici, chi ci mente per suo interesse o perché crede di fare il nostro bene.

Innazitutto chi dice una bugia in genere evita di guardare negli occhi mentre parla, perché teme di essere scoperto. Questo metodo non è affidabile al 100%, perché chi è falso per professione riesce a non intimorirsi, ma funziona in tutti gli altri casi. Il bugiardo può essere poi molto deciso nelle sue affermazioni per non ingenerare dubbi: di fronte a un’accusa di tradimento la risposta canonica è “ma se non la conosco nemmeno!” Alcuni più coraggiosi possono utilizzare la tattica inversa, cioè riconoscere vagamente di avere avuto un contatto con questa persona e concludere con la frase: “ma secondo te, se c’era qualcosa di strano, ti dicevo che la conosco?”

[dup_immagine align=”alignleft” id=”163687″]Nei racconti inventati poi abbondano spesso i dettagli, anche i più insignificanti, che rafforzano la tesi di chi sta tentando di arrampicarsi sugli specchi. I numerosi particolari tendono poi anche a confondere le acque, fino ad arrivare a un ribaltamento della situazione, per cui chi ha dubitato, magari a ragione, chiede paradossalmente scusa della sua mancanza di fiducia. Generare il senso di colpa in chi viene preso in giro è una strategia vincente, perché allontana l’attenzione dal fatto principale. Se conosciamo chi ci sta mentendo possiamo affidarci al linguaggio del corpo: chi è timido probabilmente arrossirà, chi ha qualche tic, lo aumenterà, chi soffre di sudorazione da stress, non potrà evitare “aloni rivelatori” o inesorabili gocce sulla fronte. Alcuni cominciano a sbattere gli occhi nervosamente.

Se nutriamo sospetti su una storia che ci hanno appena raccontato, possiamo chiedere particolari, cercando di far cadere l’interlocutore in contraddizione: se sta dicendo la verità questo non potrà mai accadere. L’aspetto più preoccupante però non è quale sia la verità, ma il motivo per cui non abbiamo fiducia: possiamo perdonare un tradimento o una falsità, ma probabilmente vale la pena interrogarci sul perché non ci fidiamo. Al di là degli interrogatori o delle attente osservazioni, questo è il problema da affrontare per sciogliere tutti i nostri dubbi senza bisogno di rocambolesche investigazioni.