Scaldasonno: si può lavare in lavatrice?
Il migliore alleato contro l'inverno per i più freddolosi. Lo scaldasonno (detto anche scaldaletto) è un comodo rimedio contro il freddo. Ma si può lavare in lavatrice? Scopritelo qui.
Lo scaldasonno è una coperta imbottita che si collega alla corrente e si inserisce tra il materasso e le lenzuola. Si distingue dalla coperta termica perché questo non viene messo al di sopra del corpo, ma sotto. Lo scaldasonno è il miglior alleato contro il freddo e l’umidità: mantiene il corpo caldo per tutta la notte e basta poco per raggiungere la temperatura desiderata. Non solo: rispetto al riscaldamento ha un impatto minore sull’ambiente e permette anche di risparmiare.
Lavaggio: istruzioni per l’uso
Se la soluzione piace, lo scaldasonno (detto anche scaldaletto) verrà usato per tutto l’inverno, soprattutto dai più freddolosi. Questo però significa che nel corso dei mesi potrebbe impolverarsi, inumidirsi o prendere cattivi odori. Quindi prima o poi si proporrà una questione: come si fa a lavarlo? E soprattutto: si può lavare in lavatrice? Dal momento che lo scaldasonno funziona grazie all’elettricità, infatti, molti si chiedono se si possa mettere in lavatrice o meno.
La risposta è: dipende. Alcuni modelli lo permettono, altri invece no. Prima di procedere, leggete sempre le istruzioni contenute nella confezione acquistata, così non potrete sbagliare. In genere, comunque, è possibile lavarlo in lavatrice ma si devono usare i giusti accorgimenti.
Precauzioni da prendere
Prima di tutto va staccata la spina che è attaccata alla coperta, poi si devono leggere le istruzioni per capire come comportarsi. In genere, gli scaldasonno si lavano a 40 gradi in lavatrice con il programma dei capi delicati. Se le istruzioni lo prevedono, è possibile selezionare una centrifuga soft, ma ricordatevi di non usare mai la candeggina e di non lavare la coperta a secco. Altrimenti, lo scaldasonno può essere lavato anche a mano.
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Per quanto riguarda l’asciugatura, alcuni modelli possono essere inseriti nell’asciugatrice senza problemi, a patto di selezionare una temperatura non troppo alta. Altri modelli, invece, devono essere stesi all’aria aperta; ricordatevi però di non usare le mollette per i panni, perché possono rovinare i circuiti presenti all’interno. Una nota importante: alcune volte, dopo il lavaggio lo scaldasonno non funziona più come prima, e molti pensano erroneamente che l’acqua o la centrifuga abbiano provocato un danno permanente. Niente panico: potrebbe essere dovuto solo a qualche cavo che si è attorcigliato all’interno. In questo caso, basta distendere lo scaldasonno in controluce e controllare. Infine, accertatevi sempre che lo scaldasonno sia perfettamente asciutto prima di accenderlo di nuovo, perché potrebbe essere pericoloso: non si scherza con la corrente!
Altri accorgimenti
Non tutti si trovano bene con lo scaldasonno, perché il rigonfiamento sotto alla schiena potrebbe provocare fastidio. In ogni caso, per verificarlo si può solo provare: se lo scaldasonno disturba si può sempre optare per una coperta termica. Comunque, prima di acquistare il prodotto controllate sempre che sia certificato e che il modello non sia troppo datato. Se il vostro letto è reclinabile, meglio evitare: il tessuto potrebbe rimanere incastrato e danneggiarsi. Di norma lo scaldasonno è sconsigliato per i bambini di età inferiore agli 8 anni e anche per gli animali. Amanti degli amici a quattro zampe: tenetelo a mente!
Verificate tutte le condizioni precedenti, potete passare all’azione. Si consiglia di accendere lo scaldasonno un’ora prima di andare a dormire, in modo tale da non accelerare i tempi e permettere una diffusione graduale della temperatura sulla superficie. Ricordatevi poi di non sovrapporre più coperte perché potrebbero surriscaldarsi, e di non utilizzare un modello che abbia superato i 10 anni di attività, soprattutto se non è stato controllato. La supervisione va fatta in un centro assistenza autorizzato, ma ricordatevi di verificare sempre lo stato di salute dello scaldasonno. Se notate segni di usura, danneggiamento o fili scoperti recatevi subito in un centro assistenza. Un ultimo accorgimento: anche se sarebbe meglio staccare la corrente prima di andare a dormire, i più freddolosi possono tenerlo acceso tutta la notte, a patto che selezionino la temperatura minima.
Consigli utili
Lo scaldasonno per il letto singolo è dotato di un interruttore, mentre quelli matrimoniali sono dotati di due comandi separati per una gestione autonoma della temperatura. In genere, il comando di accensione permette di scegliere almeno tra due temperature preimpostate. In commercio si possono trovare scaldaletto realizzati in diversi materiali: ci sono quelli in 100% lana e merino, oppure 100% sintetico, e infine 50% sintetico e 50% lana. Chi non ama il tessuto della lana può acquistare il trapuntato, e chi ha problemi di allergia può acquistare l’anallergico.
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I modelli 100% lana hanno un prezzo superiore, ma garantiscono più calore e sono efficienti sul piano del risparmio energetico. Se siete particolarmente freddolosi, comunque, il consiglio è quello di acquistare uno scaldasonno in lana. In genere, gli scaldasonno non sono dotati di sistemi di spegnimento automatico, ma esistono nuovi modelli che si adattano alla temperatura di chi dorme. In questo modo, i più freddolosi potranno rimanere al caldo senza rischiare di svegliarsi sudati nel bel mezzo della notte.
Per farla breve, chi decidesse di tenerlo acceso tutta la notte deve preoccuparsi solo della sicurezza e del proprio benessere, ma non dei costi. Infatti, se anche lo si tenesse acceso per 7 ore di seguito, il consumo si aggirerebbe sui 5 centesimi. Se siete preoccupati all’idea di sbagliare qualcosa nella gestione dello scaldasonno, potete optare per un modello di ultima generazione dotato di un sistema sicurezza che interrompe il funzionamento in caso di pericolo. In questo modo, potrete dormire sonni tranquilli.
Qualche curiosità
Il primo scaldasonno fu messo a punto nei
primi anni del ‘900 e utilizzato in ambito medico-sanitario, in
particolare per i malati di tubercolosi. Questi, infatti, avevano bisogno di
passare più tempo possibile all’aperto, ma naturalmente non potevano prendere
freddo. Lo scaldasonno era la soluzione ideale per conciliare le due esigenze.
Inizialmente lo scaldasonno è stato utilizzato anche in ambito militare, nello specifico durante la seconda guerra mondiale. Ai piloti venivano fornite giacche riscaldanti che utilizzavano lo stesso meccanismo. Questo non sorprende più di tanto: le nuove tecnologie si sviluppano spesso in questi due ambiti, e poi si diffondono gradualmente nel resto della società, diventando di uso comune.
Lo scaldasonno come lo conosciamo oggi, invece, comparve a partire dagli anni ’50 e poi si perfezionò in modelli sempre più belli, sicuri e confortevoli.