Non si sa con precisione quali siano le sue origini, ma a quanto si racconta nel Veneziano con la sua nascita e diffusione hanno a che fare i soldati dell’Impero austriaco stanziati in quella che all’epoca era la Serenissima Repubblica di Venezia – che avrebbero avuto l’uso di allungare i vini veneti, di alta gradazione alcolica, con uno spruzzo di acqua frizzante. Infatti spritz deriva dal verbo austriaco spritzen, “spruzzare”.
[dup_immagine align=”alignright” id=”33455″]L’uso si sarebbe poi gradualmente espanso, con qualche variante – tra cui quella che ci porta al cocktail diffusissimo e apprezzatissimo che conosciamo oggi: un bitter rosso o un amaro nero per dare un tocco di colore – prima nel nord Italia, poi nel resto del paese, infine in tutto il mondo.
Un aneddoto piuttosto interessante, che potremo sfruttare con gli amici mentre serviamo un bello spritz fatto in casa. E, a proposito, ecco la ricetta: ovviamente ne esistono molte varianti, e noi qui vi proponiamo la più diffusa. Un’alternativa non da meno è quella che impiega 1/3 di bitter, 1/3 di prosecco e 1/3 di seltz. E se l’uso di un amaro come Martini o Cynar è meno noto, il dubbio – da dirimere solo in base al gusto personale – resta: Aperol o Campari? E perché non Select?
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