Paris Fashion Week day 2: sartorialità, ricerca ed eleganza classica
Dal ruolo di assoluto protagonista del capospalla alle sperimentazioni stilistiche e sartoriali, il secondo giorno della Paris Fashion Week spazia attraverso idee di moda e stile differenti, ma ugualmente emozionanti
Neanche il tempo di rifiatare ed è già Paris Fashion Week. Continua serrato il calendario di appuntamenti dedicati al prêt-à-porter e il secondo giorno di sfilate nella Ville Lumière elegge il primo protagonista: il capospalla. Giacche e cappotti, infatti, sono i must delle proposte di Lemaire, Sonia by Sonia Rykiel e Bouchra Jarrar e reclamano un ruolo di primo piano anche nelle altre collezioni salite in passerella, tra le quali quella di Dries Van Noten spicca per creatività, eleganza e sapienza sartoriale.
Capospalla mon amour
Il must have della prossima stagione? Il capospalla. A decretarlo sono le collezioni autunno-inverno 2015-2016 di Lemaire, Sonia by Sonia Rykiel e Bouchra Jarrar, che propongono una serie di giacche e cappotti caratterizzati da stili diversi e rivolti a target differenti, ma tutti accomunati da una sofisticata ricerca sartoriale.
Christophe Lemaire e Sarah-Linh Tran portano infatti in passerella la loro eleganza giovane ed essenziale con un wrap-over coat in lana dalla lavorazione a spina di pesce, al quale si accompagnano diversi modelli dal design destrutturato e dalle linee fluide, mantelle e trench con maniche a campana e orli svasati, declinati in una palette di colori che spazia dal grigio al blu navy, dall’avorio al perla. Per Sonia by Sonia Rykiel, invece, la prossima stagione è all’insegna di un inedito mix tra nonchalance parigina e british post punk, con principe di Galles, tartan ed ecopelliccia che si mescolano tra loro a costruire capispalla irriverenti e chic, dove le linee classiche sono rinnovate dai materiali unusual e i tessuti della tradizione disegnano giacche e capotti dal gusto contemporaneo e talvolta futurista. Bouchra Jarrar, infine, rimane fedele al proprio stile ultrasofisticato, dalle forme essenziali e minimal, vagamente androgino e con accenni military e sporty, per una collezione dove il rigore delle giacche doppiopetto diventa glamour in virtù dei maxi reverse in pelle e bomber e trench si scoprono eleganti grazie ai materiali preziosi e ai dettagli ricercati.
Color vs uncolored
Non ci sono mezzi termini per le tendenze colore della stagione autunno-inverno 2015-2016. Dalla tavolozza ricca di tonalità accese e intense di Cédric Charlier si passa infatti ai toni cupi di Guy Laroche e alle “n” sfumature di grigio di Alexis Mabille.
Cédric Charlier sceglie blu cobalto, Kelly green, burgundy, pesca e bianco per una collezione dove elegante e casual, classico e moderno, linee minimal e forme costruite si mescolano e si contrappongono per creare una serie di capi pensati per essere realmente indossati tutti i giorni, mentre Adam Andrascik di Guy Laroche punta su nero, marsala, argento e oro con il dichiarato intento di sorprendere e rinnovare l’estetica della maison, ma con il – di certo non voluto – risultato di fare alzare più di un sopracciglio in sala. Se da un lato, infatti, gli stilemi del marchio come schiena nuda, collo alto e tagli sexy descrivono abiti eleganti e sofisticati, dall’altro l’uso di troppi materiali diversi e di stampe viste e riviste, oltre a un’estetica confusa, danno forma a pezzi privi di collocazione. Non solo fashion, ma proprio concettuale. A “rimettere le cose a posto” ci pensa però Alexis Mabille, che non sorprende con scelte e design radicali, ma manda in passerella una collezione sporty chic davvero bella, interamente giocata sul grigio, declinato in una gamma di tonalità che spazia dall’argento all’acciaio. Dai pantaloni alle giacche, dai top alle gonne, fino alle cuffie in morbido mohair, ogni pezzo dello stilista francese è ricercato ed equilibrato, perfetto per essere indossato con leggerezza e semplicità.
Elegance is not a coincidence
La Paris Fashion Week è iniziata solo da due giorni, ma c’è già chi è pronto a scommettere che la collezione autunno-inverno 2015-2016 di Dries Van Noten resterà la più elegante di tutte. Ispirato dalla “eredità di donne davvero appassionate di moda, donne famose del passato“, lo stilista manda in passerella una serie di capi dove lo sfarzo e il lusso sono dichiarati ed evidenti, ma declinati con un garbo tale da diventare dettaglio. La pelliccia a pelo lungo, lo jacquard e il broccato oro, le stampe flamboyant e le cineserie sono declinate infatti in forme e linee pulite, perfette nella loro essenzialità, e in capi che sconfinano nel casual. Per quanto casual possa essere l’opulenza. Uno stile chic e high luxury, che torna seppure in modo meno evidente nella collezione di Rochas, caratterizzata da una palette di colori realmente autunnale, dove l’arancio illumina una serie di marroni, grigi e sabbia, e da un design ricercato e all’insegna della sartorialità, che si manifesta nei morbidi cappotti avvolgenti, nei vestiti con reggiseni a vista e nelle giacche e nelle gonne arricchite da balze, gale e decorazioni materiche.
A chiudere il secondo giorno di sfilate, infine, la proposta per la prossima stagione di Vionnet, che come spiegato da Goga Ashkenazi “ruota attorno al concetto di distruzione della bellezza“. Una premessa ambiziosa, che non trova pieno riscontro nella realizzazione: il mood ingenuo dei primi look, infatti, è ribaltato completamente nello stile aggressivo degli ultimi, con un eccesso di idee e realizzazioni che distoglie dall’ispirazione di partenza e lascia lo spettatore confuso e incerto sul giudizio.