Alberto Zambelli: sfilata e intervista per la collezione S/S 2015

Alberto Zambelli chiude la Milano Fashion Week con la sua splendida collezione primavera-estate 2015: la nostra videointervista al designer e le impressioni post-sfilata

23/09/2014

Alberto Zambelli chiude la Milano Fashion Week, presentando la sua collezione primavera-estate 2015. Lo stilista bresciano, per la prima volta su questo palcoscenico, ha partecipato al progetto “N-U-D-E New Upcoming Designers” dedicato agli stilisti emergenti. Dopo aver conquistato l’Oriente, lavorando con successo tra Tokyo e Shangai, è stato accolto da applausi e critiche entusiaste anche a Milano.

Geometrie, black&white e un tocco pop

Uno stile deciso quello di Alberto Zambelli, che riesce a diventare subito iconico e riconoscibile. Dominano il bianco e il nero, spesso combinati in stampe che riproducono figure giapponesi e personaggi stilizzati o si trasformano in un tributo ai pattern e alle pavimentazioni rinascimentali.
La cornice è quella, splendida, della Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. Una passerella d’eccezione da cui emerge una donna in bilico fra Oriente e Occidente con abiti decorati, preziosi dettagli in cristallo, micro e macro sfere smaltate. Una collezione minimal ma curata in ogni dettaglio, in cui sete liquide, jacquard e doppi crêpe si alternano a veli di organza cellophane di impalpabile leggerezza.
Giochi di volumi e trasparenze eseguiti con maestria sartoriale, puntando sempre sulla raffinatezza e l’eleganza che identificano il brand. Lo stilista rivisita la pop art nei grafismi, con classe e un pizzico di ironia, usand una palette dalle nuances ricercate e perfettamente calibrate: il latte, il salmone, il nude, la lavanda, il cedro e ovviamente il nero.


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Capi classici ed essenziali

Una collezione deliziosamente pret-à-porter ma, al contempo, sofisticata e mai banale. Le silhouette allungate slanciano la figura femminile, la camicia bianca riacquista la sua naturale eleganza, trafori e trasparenze donano una femminilità assolutamente chic. Un lavoro sartoriale che parte dai capi classici come blazer, gonne longuette, abiti a trapezio e li rielabora. Un gioco di materiali e volumi che regala una nuova personalità ai capi, senza -al contempo- destrutturarli in maniera eccessiva rischiando di snaturarli. La geometria, le linee pulite, i rimandi alla moda di fine anni ’60, tengono in piedi il tutto con grande armonia.

Tra minimal ed eccessi: gli accessori

Tra i must have della prossima stagione troviamo le calze in nylon trasparente con finiture colorate: corte poco più su della caviglia o lunghe fino al ginocchio. Il tocco divertente ed eccessivo sono invece gli occhiali da sole con lenti a specchio sfumate e colorate, rivestiti da una pioggia di cristalli Swarovski: so glamorous!

Ammirate con noi la sfilata e godetevi l’esclusiva intervista al designer, a cura di Giada Divisato.