Matrimonio: le usanze più diffuse in Italia.
Sono quei riti propiziatori in cui diresti di non credere neanche un po’. Ma quando arriva il momento, forse, ne seguirai almeno uno.
Nel matrimonio la tradizione ci mette più che un semplice zampino! Scopriamo tutte o una parte delle usanze italiane.
Secondo la tradizione l’abito della sposa deve essere bianco, altri colori hanno tutti uno specifico significato: l’avorio preannuncerebbe una vita turbolenta, la sposa vestita di blu è sincera, con il rosa addosso è alto il rischio di una perdita economica (dicono!), la sposa di rosso vestita, secondo la superstizione, sarebbe pronta per un viaggio nell’aldilà (aiuto!), il giallo alluderebbe alla mancanza di stima da parte della sposa, il verde ne metterebbe in evidenza la timidezza, il nero è della sposa pentita.
Guardarsi allo specchio nel giorno del matrimonio sarebbe vietato a condizione che la sposa tolga una scarpa, un orecchino o un guanto. Gli invitati hanno anche loro specifici obblighi nell’abbigliamento: evitare di indossare il bianco e il nero.
I primi ad usare questo dono di ringraziamento furono Vittorio Emanuele ed Elena del Montenegro in occasione del loro matrimonio. Tradizione vuole che le bomboniere siano in cristallo, argento, limoges e che siano uguali per tutti gli invitati (per chi vuole fare un’eccezione, perché non optare per delle bomboniere solidali?).
Arriva a casa della sposa la mattina del matrimonio ed è l’ultimo regalo tra fidanzati. Il bouquet è quindi sempre compito dello sposo. Il mazzolin di fiori è una sorta di staffetta tra le spose presenti e future: il lancio del bouquet è quanto di più tradizionale, la donna che se lo aggiudica sarà la prossima a sposarsi.
Anche i confetti hanno le loro regole. Bomboniere o sacchetti dovranno contenerne sempre un numero dispari e indivisibile come l’unione in matrimonio. Il numero minimo e dispari è di almeno cinque confetti: salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità. Sono esattamente queste le cinque componenti fondamentali di una lunga vita insieme.
Secondo tradizione sono gli sposi stessi a dover girare tra i tavoli per distribuire i confetti: lo sposo regge il vassoio, la sposa li distribuisce con un cucchiaio d’argento e sempre in numero dispari.
Accompagnare a suon di clacson la macchina degli sposi dopo il fatidico sì è un antico retaggio: così si metterebbero in fuga gli spiriti maligni.
In alcune zone d’Italia si usa tagliare in piccoli pezzi la cravatta dello sposo, ne segue la distribuzione dei ritagli tra gli uomini che daranno in cambio un piccolo obolo in denaro agli sposi.
La giarrettiera è un fatto antico. Già nel XVII secolo gli invitati celibi dovevano impossessarsi della giarrettiera della sposa e una volta guadagnata dovevano ostentarla sul cappello. Ultimamente è lo sposo che lancia la giarrettiera della sposa per evitare che, nella conquista della giarrettiera da parte degli uomini, l’abito della sposa venga rovinato. In mancanza della giarrettiera, verrà lanciata la scarpa destra della sposa.
Sono a protezione della sposa. Secondo gli antichi egizi gli spiriti cattivi aleggiavano con il fine di rovinare le nozze e portare sfortuna alla sposa, così le amiche si radunavano attorno alla sposa nei loro abiti sfarzosi. Un bel muro di protezione.
Alla famiglia della sposa spettava provvedere agli abiti, alla biancheria e agli accessori almeno per il primo anno di matrimonio così che lo sposo non dovesse sostenere le spese per l’abbigliamento della moglie.
Il fatto che la fede vada indossata all’anulare sinistro risponde ad un’usanza antica giunta fino a noi dagli egizi. Proprio quel dito della mano sinistra sarebbe connesso ai sentimenti tramite una vena collegata direttamente con il cuore. In alcune regioni d’Italia la fede è detta vera, un sinonimo di fedeltà, nell’interno della fede, infatti, sono normalmente incisi i nomi dello sposo, della sposa e la data del matrimonio.
La tradizione non avrebbe potuto certamente risparmiare questo importante punto: l’acquisto delle fedi sarebbe compito dello sposo, ma spesso sono i testimoni a regalarle agli sposi; i paggetti, invece, le porteranno all’altare.
Attenzione: porterebbe sfortuna acquistare contemporaneamente l’anello di fidanzamento e le fedi nuziali.
Scegliere quello giusto non è uno scherzo.
Anche per i mesi dell’anno è bene scegliere quello più propizio all’unione matrimoniale. Ce ne sono 12!
Due nubili preparano il letto degli sposi la sera prima del matrimonio. Così vuole la tradizione.
Il lancio del riso è l’augurio di grande gioia e ricchezza, non solo, si augura agli sposi una pioggia di fertilità.
La sera prima del matrimonio lo sposo organizza la serenata sotto la finestra della futura sposa con l’accompagnamento di parenti, amici e la presenza della musica (violino, chitarra o fisarmonica). La famiglia della sposa allestisce un ricco buffet in segno di ringraziamento.
La sposa nel giorno del matrimonio deve indossare cinque oggetti simbolo di buon auspicio:
Per entrambi gli sposi valgono altre due regole: non vedersi la sera prima (e se c’è la serenata come si fa?), lo sposo non deve vedere l’abito della sposa.
Nel sud d’Italia il velo è tanto lungo quanti sono gli anni di fidanzamento, per la precisione ogni anno corrisponde ad un metro. Il velo della sposa è, inoltre, considerato un portafortuna se è stato donato da una sposa felice.
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