Come gestire il risveglio notturno nei bambini di tre anni.
Il vostro bambino ha 3 anni e si sveglia frequentemente durante la notte? Non preoccupatevi, i disturbi del sonno sono normali a quest’età e andranno diminuendo dopo i 3 anni. Per cui, armatevi di pazienza, fiabe e ninne nanne.
Ecco alcuni suggerimenti utili per gestire il problema “sonno nei bambini”.
[dup_immagine align=”alignleft” id=”246421″]Alla sera la solita routine, sembra una frase fatta e anche un po’ noiosa ma vi assicuriamo che è quello di cui i bimbi, soprattutto i treenni, hanno maggiore bisogno.
Come si crea il rituale della nanna? Cominciate col fissare un orario per andare a letto, seguite una consuetudine nei gesti e nelle attività che anticipano la nanna: il bagnetto, la pappa, la lettura della fiaba e, poi, la nanna. Col tempo otterrete un importante traguardo: quell’atmosfera calma e conciliante sarà riconosciuta dal bambino come un’abitudine, bella e sana. L’ora x potrà avere i suoi compagni di nanna: peluche, ciuccio ecc…
Altra cosa importante è stare con il bambino nella fase di addormentamento, finché è tranquillo, e poi lasciare la stanza spiegando dove si va e perché. Se scoppiasse in un pianto, pazientare qualche secondo prima di accorrere e, se il pianto non si arresta, entrate nella stanza, parlategli lentamente e aspettate che si tranquillizzi lasciandolo nel suo lettino. La ripetitività dei gesti, la sicurezza e la tranquillità saranno alla base del vostro comportamento.
Far dormire il bambino nel proprio letto è importante, prima lo abituerete prima svilupperà l’autonomia. La stanza è l’ambiente dei giochi ed è anche quello dove si fa la nanna, con le proprie cose e nel proprio letto. Pian pianino questo concetto sarà recepito anche da loro, i piccoli amanti del lettone di mamma e papà.
Il terzo anno d’età coincide con la “paura del buio”, è una fase normale legata allo sviluppo infantile e alla presa di coscienza da parte del bambino che è autonomo rispetto a mamma e papà.
Nel libro “Fate la nanna”, il medico spagnolo Eduard Estivill, specializzato in pediatria e in neurofisiologia clinica, parla di metodo dell’estinzione graduale applicato all’insonnia dei bambini, con particolare attenzione alla fascia d’età che maggiormente risente dei disturbi del sonno, i tre anni appunto. In pratica, si consiglia di mettere il bambino a letto e di lasciarlo solo nella stanza, eventualmente farlo piangere per periodi di tempo controllati prima di rientrare, aumentando gradualmente l’attesa.
Di base, quel che ci sentiamo di consigliarvi è la calma. Se il bambino si veglia nel cuore della notte e piange, prendetelo tra le braccia e cullatelo, fate in modo che il pianto si plachi e poi rimettetelo nel letto. Importante: usare un tono della voce estremamente sommesso, eventualmente intonate una ninna nanna.
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