Il sonno nel bambino
Il sonno nei piccoli è un aspetto veramente delicato ed importante, è qualcosa di fisiologico che deve essere regolato da solo dal corpo umano.
Il sonno nei bambini non si può programmare e tanto meno gestire in quanto deve essere la volontà del piccolo, come la fame e la sete, a prendere il sopravvento.
Non esistono formule magiche, metodi da manuale universalmente validi e tanto meno rituali da applicare fedelmente per ottenere il risultato sperato, ovvero che il bambino dorma tutta la notte e si addormenti facilmente!
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L’esperienza della mamma, il suo istinto innato e la conoscenza approfondita del proprio bambino e delle sue necessità deve condurre a trovare la soluzione idonea per far si che il sonno diventi un piacere e non un trauma, dettato dalla paura del piccolo del distacco dalla figura materna per immergersi in una dimensione dove lei non c’è e in cui “mostri, ansie e paure” possono farsi strada.
Il sonno nei bambini piccoli
Nei bambini appena nati il sonno è necessario e lui sin dai primi giorni di vita si autoregola benissimo. Trascorre molto tempo a dormire tra una poppata e l’altra anche se spesso capita che il piccolo confonda il giorno con la notte causando disagi anche alla mamma. Per ovviare a questo piccolissimo “problema” l’importante è mantenere la serenità e la pazienza. Per far si che il bambino piccolissimo riposi serenamente nelle ore notturne basta riuscire a capire sin da subito i suoi ritmi ed assecondarli con diligenza, inoltre è importante insegnarli che la nanna fatta di giorno deve essere scandita da rumori, luci e voci – aspetti che rendono il sonno più leggero e vigile – e che la notte c’è il buio, il silenzio e la calma, richiami questi a lasciarsi andare ad un sonno più profondo e duraturo.
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Il sonno nel bambino più grande 2/3 anni
[dup_immagine align=”alignright” id=”90349″]Quando il bambino cresce intorno ai 2 e 3 anni il suo bisogno fisiologico di dormire diminuisce perché le ore della giornata sono scandite da gioco, movimento, pranzo/cena a precisi orari. È necessario far si che il piccolo durante il giorno in cui non manifesta stanchezza sia incitato ad esplorare il mondo con il suo corpo ed intelletto, questo lo “stancherà” e lo indurrà a cercare nel sonno notturno un momento ristoratore necessario e piacevole.
Con l’inizio della materna/nido i ritmi sono diversi ed iniziano i primi impegni che portano il bambino a confrontarsi con altri simili e figure diverse dai genitori/nonni. Il momento del distacco può causare ansie e paure che si trasformano in fobie del sonno, visto come ulteriore momento di distacco affettivo.
Il rituale nei bimbi più grandicelli è un buon precursore al momento della nanna: preparare il piccolo alla notte con allegria è importante per infondergli sicurezza ed incoraggiarlo ad addormentarsi serenamente nel suo lettino, basta una favola o una canzoncina, stringerli la mano e parlarli dolcemente. Restare al suo fianco in caso di brutti sogni è importante per farli acquisire sicurezza e fargli accettare il suo lettino per il riposo notturno.