Restrizione della crescita intrauterina: che cos’è e quali sono le cause
La gravidanza è un percorso lungo nove mesi che può talvolta riservare ai futuri genitori delle sorprese non molto gradite. Alcune informazioni sulla restrizione della crescita intrauterina.
La gravidanza è un momento magico: un’avventura che inizia con le lineette del test comprato in farmacia e finisce con l’abbraccio più bello.
Ogni bambino ha la sua storia e così i nove mesi di gestazione: uno stato interessante come dice la definizione stessa ma anche di grande cambiamento del corpo femminile.
Ogni singolo organo è alla ricerca di un nuovo spazio e tutto si organizza all’interno della mamma per dare all’embrione e poi al feto tutto ciò di cui ha bisogno.
Talvolta però tutto questo sforzo non è sufficiente e così può capitare di trovarsi di fronte ad una restrizione della crescita intrauterina.
Il bambino è di dimensioni al di sotto della norma e la gravidanza da fisiologica diventa patologica, per dirla con termini medici. Che cosa fare ? Che cosa aspettarsi?
Che cos’è la restrizione della crescita intrauterina?
Si parla di restrizione della crescita intrauterina (IUGR) quando la crescita del feto non corrisponde all’epoca gestazionale.
Tale restrizione viene individuata attraverso il mezzo ecografico e può dipendere da più fattori. Il cattivo funzionamento della placenta è una delle cause più comuni.
La placenta ha un ruolo fondamentale nella gravidanza dato che fornisce al piccolo tutto ciò che gli è necessario per crescere adeguatamente; se il suo funzionamento non è ottimale la crescita del feto può essere compromessa.
Un altro fattore può essere riconducibile allo scarso funzionamento delle arterie uterine materne: in particolare nell’ultimo trimestre quando il feto cresce molto, se le arterie non svolgono il loro ruolo la crescita può subire una notevole flessione.
Infine tra le tante cause, può esserci una malattia autoimmune di cui la futura mamma non è a conoscenza e per la quale non ha ancora fatto alcun approfondimento.
Che cosa accade dopo la diagnosi?
Generalmente quando c’è una restrizione della crescita intrauterina ed è conclamata, la madre viene affidata alle cure dell’ospedale di riferimento in modo da poter essere monitorata ogni giorno e portare avanti il più possibile la gravidanza.
Per il feto è fondamentale stare nel grembo materno e anche una manciata di giorni può far la differenza. Finché flussi, liquido amniotico e tracciato sono buoni la madre può tirare un sospiro di sollievo e guadagnare così un giorno in più di crescita del feto.
Sono poi i medici a valutare la paziente di giorno in giorno o anche di ora in ora in modo da decidere che cos’è meglio per la salute del bambino e della mamma.
Nascita di un bambino prematuro
Nel caso in cui la restrizione intrauterina comprometta seriamente il buon andamento della gravidanza la madre può trovarsi a dover partorire il piccolo pretermine.
Al giorno d’oggi i bambini che nascono prematuramente ricevono cure immediate ed efficaci che li supportano nei primi mesi di vita e che nella maggioranza dei casi li aiutano a crescere proprio come gli altri bambini.
Leggi anche: La gravidanza mese per mese
Avere un figlio prematuro implica sicuramente una serie di passaggi per i genitori e per il bambino stesso non semplici ma alla fine l’importante è che la nuova vita in famiglia abbia inizio.