Lochiazioni
Dopo il parto, ha inizio per la donna un periodo delicato di circa 40 giorni che comporta un notevole stress fisico e un grande cambiamento mentale: è il cosiddetto puerperio. La domanda che tutte si fanno in questa fase delicata è: “tornerò quella di prima”? Tranquille, la risposta è assolutamente sì, parola degli esperti.
Il puerperio coincide con l’avvio dell’allattamento ma è anche quel giusto lasso di tempo in cui il corpo della donna subisce le modificazioni che la riportano gradatamente alle condizioni pre-gravidanza. Sul sito del Ministero della Salute si legge che il puerperio è “il periodo che segue l’espulsione della placenta e termina con il ritorno dell’apparato genitale femminile alle condizioni anatomo-funzionali pregravidiche”. Dura circa sei settimane ed è caratterizzato da perdite ematiche dette lochiazioni.
In questa fase è importante che la neomamma abbia intorno il giusto supporto fisico e psicologico, a livello pratico serve una sana alimentazione e l’osservanza delle corrette norme igieniche.
Una volta terminato il post partum ovvero il lasso di tempo immediatamente successivo al parto si entra nel cosiddetto puerperio caratterizzato dall’avvio della produzione di latte e dalle perdite ematiche o lochiazioni che dureranno circa sei settimane.
Vi consigliamo in questa fase di seguire semplici regole di igiene e alimentazione per il vostro benessere e di conseguenza quello del vostro bambino.
Le lochiazioni sono sanguinamenti vaginali post partum assolutamente fisiologici. Sono semplicemente frammenti di decidua (la mucosa dell’endometrio) che il corpo espelle gradatamente per ritrovare la forma pregravidica. A seconda della donna, o anche in base al parto effettuato, naturale o cesareo, la durata varia da 3 a 6 settimane (40 giorni circa).
Anche il colore delle lochiazioni cambia col trascorrere dei giorni: nei primi 2-3 giorni hanno colore rosso scuro, simili a flusso mestruale, si parla infatti di lochia rubra. Quest’ultima contiene cellule epiteliali, globuli rossi, globuli bianchi, meconio fetale e vernice caseosa (in più si noteranno piccoli coaguli di sangue pari a 1 cent di euro).
Durante la degenza in ospedale dopo il parto le lochiazioni saranno valutate dalle ostetriche nel colore e nella quantità. Fra il terzo e il decimo giorno, le perdite ematiche diventano sierose e si presentano di colore rosato, da qui il nome lochia sierosa. Queste lochiazioni sono composte da essudato sieroso e residui di decidua, globuli rossi, globuli bianchi, muco cervicale e microrganismi.
Col passare dei giorni alla perdita ematica si sostituisce una perdita cremosa di colore giallastro (una o due settimane ancora). La coda delle lochiazioni prende il nome di lochia alba di colore chiaro, tra il bianco e il trasparente. L’utero espelle cellule epiteliali, grassi, muco cervicale, cristalli di colesterolo e batteri. Gli esperti riferiscono che il volume totale delle perdite di sangue dopo il parto si aggira intorno a 225 ml.
Molte donne notano che le perdite sono più abbondanti al mattino per via della posizione orizzontale durante il riposo notturno, dopo uno sforzo o dopo ogni poppata. Se le lochiazioni superano i 40 giorni oppure non si riducono progressivamente è bene contattare il proprio ginecologo. In caso di seconda o terza gravidanza le lochiazioni risultano più copiose.
In caso di taglio cesareo invece le perdite ematiche sono meno abbondanti poiché il ginecologo avrà già eseguito l’estrazione manuale della placenta e la pulizia delle pareti uterine.
Dal momento che le lochiazioni ci accompagnano per ben 40 giorni dopo il parto e col passare dei giorni mutano in consistenza, colore e quantità potrebbe risultare utile un breve riepilogo per quante si accingono al parto e vogliono sentirsi tranquille sulle tempistiche.
Fermo restando che la lochiazione è un fenomeno del tutto fisiologico con cui il corpo di una donna si ripulisce e si riassesta dopo il parto e che le perdite ematiche variano in base a diversi fattori: parto naturale o cesareo, prima gravidanza o gravidanze successive, allattamento al seno o meno, vi sono dei campanelli d’allarme che la puerpera non deve sottovalutare.
Ad esempio una forte quantità di grossi coaguli di sangue (come prugne per intenderci) o una perdita di tipo emorragico necessitano di un controllo in pronto soccorso o quanto meno di una chiamata al ginecologo. I coaguli e il sanguinamento abbondante potrebbero essere causati dal rilassamento dell’utero o più di rado da piccole lacerazioni, in questi casi è bene tornare al punto nascita per una visita accurata.
Per quel che riguarda invece l’odore la lochiazione non ha un particolare tanfo, se si avverte olezzo maleodorante di muffa è bene darsi da fare perché evidentemente vi è in corso un’infezione o una micosi.
La lochiazione è una finta mestruazione e non va assolutamente confusa con il capoparto, ovvero il primo ciclo dopo la gravidanza. Con il capoparto si riattiva il lavoro delle ovaie quindi la donna torna fertile e fecondabile.
Il primo ciclo dopo il parto si presenta in genere dal 25° al 75° giorno dopo la nascita del bambino anche se il dato è molto variabile e influenzato da diversi fattori come lo stress e l’allattamento al seno (quest’ultimo di solito ritarda la prima mestruazione anche fino all’ottavo mese di vita del neonato).
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