Crema solare per bambini: come sceglierla e ogni quanto metterla
Quale crema solare scegliere per i più piccoli? Occorre un prodotto specifico? E ogni quanto va applicato? Ecco le risposte ai dubbi più comuni.
La pelle dei bambini, particolarmente sensibile, va protetta dai raggi solari fin dai primi mesi di vita. Solitamente si inizia ad utilizzare una crema solare per i bambini non appena si parte per le vacanze al mare, dimenticando però che il sole può scottare anche durante una passeggiata in città. Naturalmente l’attenzione dovrà essere maggiore in spiaggia, ma è buona consuetudine utilizzare una crema con filtro solare non appena inizia la bella stagione.
Quale tipo di crema solare utilizzare per i bambini? Esistono formulazioni specifiche per la pelle dei più piccoli? E ogni quanto è bene applicarla perché sia efficace? Ecco alcuni consigli.
Anzitutto vale una regola generale, applicata fin dai tempi dei nostri nonni: prima dei 6 – 8 mesi è opportuno evitare ai bimbi l’esposizione diretta ai raggi solari. Fino a 24 – 36 mesi i bambini vanno esposti al sole per brevi periodi, evitando chiaramente le ore più calde della giornata. È preferibile infatti portare in spiaggia i bimbi solo al mattino presto o nel tardo pomeriggio.
È buona norma però mettere sempre la crema solare sulle zone scoperte, anche quando il bambino sta nella carrozzina e non viene direttamente esposto ai raggi del sole.
Quale crema solare per bambini da utilizzare
Se i bambini non presentano problemi alla pelle come una dermatite atopica o un’allergia da contatto a determinate sostanze si può tranquillamente utilizzare la stessa crema solare impiegata dai genitori, purché si tratti di un prodotto di qualità e dermatologicamente testato. Se invece compare qualche problema meglio optare per una formulazione specifica per bambini o indicata per pelle atopica, ascoltando eventualmente il parere del pediatra. Qualora fossero presenti allergie da contatto è necessario naturalmente prestare la massima attenzione all’etichetta per individuare quali sono le sostanze presenti nella crema.
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Le creme solari possono utilizzare un filtro chimico o fisico. I filtri fisici sono sostanze minerali in grado di riflettere i raggi solari, come il biossido di titanio o l’ossido di zinco. Questi solari devono essere scelti obbligatoriamente da chi presenta patologie o assume farmaci che vietano l’esposizione al sole.
Chi invece non ha particolari problemi può utilizzare le creme che contengono filtri chimici, che hanno il vantaggio di non lasciare patine bianche. Si tratta di sostanze che neutralizzano gli effetti nocivi dei raggi UV. Le creme in commercio contengono nella maggior parte dei casi un mix tra i due tipi di filtri, garantendo così un ottimo assorbimento ed una protezione più completa.
La protezione solare può essere un latte, una crema o uno spray: la scelta è personale e dipende unicamente dalla comodità. In generale, però, latte e crema sono più indicate per un tipo di pelle secca.

L’importanza del fattore di protezione
Se la scelta del tipo di crema è assolutamente personale, altrettanto non si può dire del fattore di protezione. È infatti praticamente d’obbligo utilizzare nei bambini più piccoli una crema solare con una protezione altissima. Fino ai sei anni di età è consigliabile utilizzare sempre un prodotto con la massima protezione possibile, equivalente ad un Spf (Sun Protection Factor) 50+. Non esiste una crema solare a protezione totale: la dicitura “schermo totale” è stata infatti ritenuta ingannevole e l’Unione Europea ne ha vietato l’utilizzo sulle confezioni a partire dal 2007.
Dopo i 6-7 anni si può invece passare ad applicare una crema con fattore solare alto (30) e poi intermedio (tra 15 e 25), naturalmente con la pelle già abbronzata. La scelta della crema solare dipenderà chiaramente anche dal fototipo dei bambini. Ricordiamo però che all’inizio dell’estate è buona norma per tutti, anche per gli adulti, utilizzare la massima protezione possibile. Una buona protezione solare infatti è efficace contro eritemi e scottature, ma anche contro l’invecchiamento della pelle e il rischio di tumori.
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La dicitura Spf indica, con molta semplificazione, la quantità di radiazioni fermate dal filtro, e si riferisce ai soli raggi Uvb, responsabili delle scottature. I raggi Uvb sono pochi e si fermano negli strati più superficiali della pelle. Esistono però in commercio anche creme in grado di proteggere anche dai dannosi raggi Uva: occorre in questo caso scegliere un prodotto che indichi esplicitamente la dicitura Uva-pf.
Se invece compare sulla confezione un riferimento generico ai raggi Uva significa che la crema contiene un filtro anti Uva pari ad almeno un terzo del fattore di protezione solare indicato in etichetta. In altre parole, se la crema è Spf30 l’Uva-pf sarà almeno 10.
Protetti non solo al mare
Solitamente si pensa a proteggere i bambini dai raggi solari non appena si va al mare. La crema con filtro solare ai bambini andrebbe però applicata sempre, non solo quando ci si indossa il costume da bagno. Anche per un pomeriggio ai giardinetti o una gita in campagna (e naturalmente una passeggiata in montagna) è opportuno spalmare su viso, gambe e braccia una crema con fattore di protezione adeguato.
Attenzione anche quando i bambini stanno all’ombra: il tessuto di un ombrellone o di un gazebo non garantisce una protezione efficace. Se poi siamo in al mare occorre considerare anche il riverbero dell’acqua e della sabbia.
Anche se il bambino è molto piccolo e sta nella carrozzina è opportuno proteggerlo dai raggi solari, spalmando la crema sulle parti del corpo esposte.
Ogni quanto mettere la crema?
La crema è un’ottima difesa dai raggi solari ed una protezione fondamentale della pelle, ma non basta a difendere l’epidermide dalle scottature nelle ore più calde della giornata. Quando i raggi solari sono più aggressivi, infatti, non c’è crema che possa proteggere totalmente. I bambini dovrebbero evitare di stare al sole dalle 11 alle 16, anche con la crema solare giusta.
Ogni due ore circa, inoltre, l’efficacia protettiva della crema solare diminuisce. Va pertanto spalmata spesso: questa regola vale anche se non si fa il bagno o se si utilizzano creme water resistant. La crema va spalmata sulla pelle asciutta e non sudata.
È da sfatare la convinzione per la quale non ci si abbronza con la crema solare. La crema infatti non impedisce l’abbronzatura, ma aiuta ad averne una più lenta e progressiva. L’abbronzatura sarà pertanto più duratura, poichè la crema ripara da eritemi e scottature che fanno desquamare la pelle.