Olimpiadi di Sochi: Michela Moioli, grazie lo stesso!

Una spettacolare gara della diciottenne lombarda nello Snowboard che si è giocata il tutto per tutto in finale. Bode Miller dedica la medaglia al fratello scomparso ad aprile.

16/02/2014
[dup_immagine align=”alignleft” id=”87456″]Intensa domenica a Sochi, iniziata con fortissime emozioni. Come quelle che ha regalato agli italiani Michela Moioli in una specialità spettacolare ed imprevedibile come la prova Cross di Snowboard dove sei atleti si lanciano in contemporanea lungo un toboga fatto di salti e curve mozzafiato, sempre a pochi centimetri uno dall’altro. In una gara che procede ad eliminazione, dove può realmente succedere di tutto. Ed in effetti è successo. In semifinale – le prime tre su sei si qualificavano alla competizione per le medaglie – la nostra diciottenne di Alzano Lombardo ha compiuto un capolavoro: approfittando della inopinata caduta della americana Lindsey Jacobellis che era comodamente prima, ha strappato il terzo posto alla inglese Gillings sull’ultimo salto e grazie ad un arrivo al fotofinish veramente incredibile. In finale la ceca Eva Samkova e la canadese Dominique Maltais, nettamente le più forti e finite prima e seconda, se ne sono subito andate e dietro di loro è esplosa la bagarre. Michela si è giocata il tutto per tutto cercando di superare in salto all’esterno la bulgara Jekova finendo purtroppo nella neve e favorendo così la francese Trespeuch, finita terza. Una prova quella della Moioli, comunque, di grande rilievo e che, vista la sua età, la propone per essere una delle future maggiori protagoniste della specialità.  Intanto in mattinata, l’ital-jet azzurro ha deluso nel Supergigante: Christof Innerhofer è caduto dopo sette secondi di gara alla seconda porta, mentre Peter Fill, migliore degli azzurri ha chiuso ottavo ma a soli 18 centesimi dal podio. Ha vinto il norvegese Jansrud davanti all’americano Weibrecht. Terzi a pari merito il canadese Hudec e il grande statunitense Bode Miller. Il trentaseienne vecchio campione ha dedicato questa medaglia alla memoria del fratello Chelone, morto nel sonno per una crisi epilettica a 29 anni nello scorso aprile.

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