Carambola o star fruit.
Frutto dell’Averrhoe Carambola, pianta originaria dell’India. La carambola si caratterizza per una forma ovale, con 4-8 creste che formano una sezione dalla curiosa forma “a stella” (in inglese infatti la chiamano star fruit). La pelle è liscia e di colore giallo-verde, la polpa succosa e croccante.
Questo frutto è diffuso in due varietà: piccolo e acido, il cui sapore ricorda molto quello di alcuni agrumi o della mela verde, o grande e dolce. Il frutto della Carambola è reperibile in ogni momento dell’anno.
Una curiosità su questo frutto: sull’isola di Giava, in Indonesia, la carambola è un simbolo di spiritualità, precisamente l’emblema della saggezza buddista. Le sue 5 creste (o punte) vengono chiamate Pancasila e rappresentano, infatti, i 5 tabù della cultura. Questi divieti sono: fare abuso di alcol e droga, commettere adulterio, rubare e giocare d’azzardo.
La carambola è un inibitore di enzimi che bloccano il passaggio di alcuni farmaci. La sua assunzione, pertanto, favorisce l’assorbimento del farmaco e quindi ne incrementa l’efficacia.
Fenoli e Flavonoidi in essa contenuti, inoltre, vengono spesso utilizzati nella medicina tradizionale come rimedio contro cefalea, insonnia, ipertensione, nausea e diabete.
Indicato per trattare le scottature, la carambola ha infine proprietà antiossidanti, antimicrobiche (combatte, per esempio, l’Escherichia Coli e alcune infezioni da stafilococco) e favorisce la digestione.
La carambola è un frutto edibile nella sua interezza. Va consumato quando è molto maturo (e, quindi, di colore giallo scuro).
Crudo o stufato, questo frutto viene in genere utilizzato nelle macedonie o nelle conserve, ma si trova spesso anche in cocktail e liquori oppure affiancata a pesce, crostacei o cous cous.
Un altro uso molto diffuso di questo frutto è quello decorativo, proprio per il suo aspetto particolare.
Ricca di vitamina C, la carambola è povera di sodio ed è a bassissimo contenuto di zucchero. Contiene, inoltre, una gran quantità potassio, acido ossalico e altri elementi che vengono generalmente smaltiti dai reni. L’assunzione di questo frutto è pertanto sconsigliato a chi soffre di patologie renali e soprattutto a chi è in dialisi.
Fra gli effetti indesiderati più comuni, in caso di “sovraddosaggio” nei soggetti a cui è sconsigliata l’assunzione, ci sono vomito, diarrea e confusione mentale.
È inoltre dimostrato che questo frutto interferisce con alcuni farmaci. Se si stanno seguendo terapie è pertanto consigliato chiedere un parere medico prima di assumere la carambola.
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