Stiletto Academy: indossare un tacco 12 e riscoprirsi donne speciali

Femminilità, condivisione, autostima: non sono tre obiettivi irraggiungibili ma traguardi possibili, grazie ai corsi pensati per le donne, a cui si partecipa ciascuna sulle punte del suo stiletto!

29/07/2015

I sogni son desideri di felicità” intonava una certa Cenerentola, giusto qualche tempo fa: è con questa convinzione, più o meno latente, che tutte noi siamo cresciute. Poi, diventando grandi, proprio come la bellissima protagonista delle favole, ci siamo fatte carico di un enorme senso del dovere, che in molti casi ha dato un colpo di spugna a tutte le nostre ambizioni, allontanandole sempre più lontano da noi stesse fino a relegarle in un angolino dimenticato del nostro inconscio.

Complice la pubblicità, che molto spesso ci restituisce immagini di donne irraggiungibili, ci siamo fatte un’idea del tacco come di qualcosa che non sempre ci rappresenta: troppe volte ci sentiamo inadeguate, goffe e non altezza delle situazioni o della nostra femminilità. Se solo fosse stato vero che i sogni hanno il potere di trasformarsi in realtà, proprio come accadde a Cenerentola con quella scarpetta…forse tutto sarebbe stato più facile.

La possibilità che questo accada di fatto c’è e nella maggior parte dei casi siamo noi a non vederla. Veronica Benini ha trovato la chiave per insegnarci ad interpretare i nostri desideri, creando dei corsi per iniziare a seguirli e a trasformarli in realtà. Su questa idea, ben incarnata dal suo motto “Se non ci provi, non lo scoprirai mai.” ha costruito una vera e propria scuola insieme alle donne associate di Stiletto Academy porta in giro per l’Italia i suoi preziosi corsi, grazie ai quali è possibile recuperare la nostra autostima, a rimetterci in gioco e a trovare la strada giusta.

Siamo andate un po’ più a fondo per capire come funziona questo progetto ed ecco cosa ci ha raccontato Veronica:

Come è nata l’idea di Stiletto Academy?

Stiletto Academy è nata per caso, sul mio blog. Nel 2006 mi sono stati diagnosticati tre tumori al collo del’utero che mi hanno lasciata sterile. Non è stato un momento facile per una trentenne appena sposata che cercava di avere dei figli. Dopo due anni di cure ormonali senza risultati, mio marito mi ha lasciata e mi sono trovata ad affrontare una vita che avevo disegnato per la famiglia che non avevo più. Allora ho lasciato il mio lavoro, affittato il mio loft e mi sono lanciata al 100% con Stiletto Academy, che sviluppavo in parallelo già da due anni.
Durante le cure, infatti, mi sentivo meno donna, meno femminile per via dell’infertilità, allora ho cominciato ad abusare dei tacchi, scoprendo tutte le patologie che portano con sé e parlandone sul mio blog. Da lì le mie lettrici hanno cominciato a scrivermi chiedendo sempre più consigli tecnici ed è stata la scintilla che mi ha fatto pensare che un workshop sull’argomento sarebbe stato loro utile.

Oggi il web è pieno di tutorial che insegnano a pettinarsi, truccarsi… cosa cerca invece chi sceglie di partecipare ad uno dei vostri corsi? Cosa spinge le persone ad iscriversi?

Stiletto Academy è molto di più di un corso di tacchi e portamento. I tacchi, dopo un po’, diventano un espediente per parlare di femminilità, di condivisione fra donne e di scelte di vita. Le partecipanti arrivano pensando di assistere ad un corso per non soffrire più sugli stiletti e smettere di camminare come piccioni, cosa che imparano grazie al mio metodo, ma escono dopo aver fatto il loro « tacchesimo », la sfilata finale su red carpet con tutte le altre partecipanti che le applaudono per fare il tifo. È molto emozionante.

Qual è l’età media delle vostre partecipanti?

La media va dai 25 ai 35 anni, con un’altra fascia fra i 35 e i 45, ma ci sono anche donne dai 16 ai 65 anni, dato che molte vengono con le figlie o con le madri.

Quanto dura un corso? C’è un programma fisso? Come si articola?

I corsi possono durare un intero pomeriggio o un paio d’ore, a seconda del programma. Iniziamo con la parte teorica proiettata con tante illustrazioni tecniche ma anche tante risate, e finiamo con la parte pratica del bilanciamento della camminata. Il culmine è il tacchesimo e i regali per le campionesse, offerti dagli sponsor che fanno si che tutti i nostri eventi siano gratuiti. Da aprile siamo diventate un’Associazione e la nostra Missione è rendere le donne più felici nella loro femminilità, anche al lavoro.

Come entra e come esce una donna da uno dei vostri corsi?

Il tacchesimo è un rito d’iniziazione, vedo le ragazze lanciarsi col sorriso e con camminate anche ironiche su quei 12 metri di red carpet, degne di tirare su di morale qualsiasi donna che si senta grassa, inadeguata, infelice. Non esitono le scuse, col tacchesimo, esitono solo le donne che ci devono provare e farcela.

Perché le donne a volte sembrano aver paura di indossare un tacco 12?

I tacchi sono innaturali, sconvolgono la postura e la dinamica della nostra camminata naturale. Molte donne li portano senza farci attenzione, col risultato di una camminata a piccione o T-Rex. Questo perché il peso si sposta sulle punte e il tronco del corpo versa in avanti, portandoci fuori asse e perdendo l’allineamento verticale. La testa pesa moltissimo e fa da pendolo sconvolgendoci in modo grottesco, le ginocchia affondano di più perché l’amortizzazione viene esagerata dalla postura ed è terrificante.
Inoltre, i tacchi fanno malissimo ai piedi, e noi non diciamo il contrario. Insegniamo a scegliere le scarpe adatte alla propria forma del piede e tenendo conto delle eventuali patologie come alluce valgo, dita a martello, arco ribassato.
Quando non si domina uno strumento così intimo e connotante come il tacco, l’insicurezza aumenta e le donne preferiscono non cimentarsi. Ecco perché durante i corsi lavoriamo prima sui freni personali che ognuna attiva per renderle più sicure di se stesse e accogliere i tacchi come un amuleto magico che le trasforma in una meta-versione di sé.

Il nostro magazine UnaDonna.it si rivolge a un pubblico femminile e cerca di raccontare tematiche attuali, offrendo un approccio pratico: ci piacerebbe lasciaste un messaggio a chi ci sta leggendo, un consiglio per tutte le nostre amiche.

Il nostro motto è « se non ci provi, non lo scoprirai mai ». Quando si ha un sogno, un’idea, un progetto, bisogna fare in modo di provarci, perché l’amarezza del non averlo fatto è più letale dell’eventuale fallimento. Cadere e rialzarci ci rendono più forti. E le donne hanno una forza meravigliosa, basta crederci per cominciare a godere dei risultati !

 

Se la storia di Stiletto Academy vi ha incuriosite, facendovi pensare  che anche per voi forse c’è una speranza, date un occhiata al calendario degli eventi, presente sul sito ufficiale. I nostri sogni sono ancora lì, perché farli aspettare ancora?