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Perché i temporali estivi sono più forti?

Durante la bella stagione, capita sempre più spesso di assistere a forti temporali estivi – anche conosciuti come “temporali di calore” – con fulmini piuttosto violenti. Temporali che, in molti casi, provocano danni ingenti o addirittura possono uccidere chi non si mette in sicurezza.

Ciò che colpisce, il più delle volte, è il rapido alternarsi di eventi metereologici estremi: in poche ore si passa dalle ondate di caldo alle “bombe d’acqua” o alle grandinate con chicchi di dimensioni sproporzionate per il nostro territorio. Con il passare degli anni, le evidenze e le prove scientifiche del legame con il fenomeno dei cambiamenti climatici aumentano.

Come si forma un temporale estivo

Il fenomeno del temporale estivo, localizzato e improvviso, è dovuto alla formazione dei cumulonembi. Si tratta di un tipo di nuvole formato da acqua e ghiaccio, dalla forma verticale. Si origina quando una massa di aria calda sale velocemente dal suolo.

Le alte temperature estive, infatti, causano il surriscaldamento del suolo. L’asfalto cittadino, una coltivazione o un campo roccioso assorbono molte più radiazioni rispetto ad un bosco, un lago o una superficie innevata. Quando l’aria entra in contatto con la superficie riscaldata dal sole, tende a staccarsi dal suolo e a sollevarsi letteralmente, in quanto più calda e leggera dell’aria che la circonda.

La bolla calda creata da questo fenomeno viene chiamata “bolla termica”. La bolla, salendo, incontra la temperatura più bassa e questo le imprime una forte spinta verso l’alto. La bassa pressione che incontra ad alta quota ne provoca l’espansione, raggiungendo centinaia di metri di dimensione.

Raffreddandosi, l’umidità presente nella bolla termica si condensa in gocce dando via alla formazione di una nube. Quando le condizioni dell’atmosfera sono favorevoli, la nube continuerà ad espandersi fino a diventare un cumulonembo, ovvero la tipica nube temporalesca di colore scuro.

Le caratteristiche di un temporale estivo

Quando la nube incontra degli ostacoli, può dunque trasformarsi in pioggia. Gli ostacoli possono essere rappresentati: dall’alto, da una massa di aria fredda, inevitabile perché prima o poi salendo l’atmosfera è sempre meno calda.

Di lato, invece, dalla presenza di barriere orografiche come colline o montagne. Maggiore è la concentrazione e la velocità di formazione, più violento il fenomeno. Questa ricostruzione spiega una serie di cose. Ad esempio perché il temporale estivo sia prevalentemente pomeridiano.

L’aria, infatti, si riscalda durante tutto il giorno e a metà pomeriggio inizia a salire a una velocità tale da poter formare la nube. Poi perché di solito questo fenomeno si verifica in pianura, ma a ridosso di catene montuose, dove le superfici rocciose si scaldano molto di più dei prati erbosi e dei boschi.

E poi perché un temporale estivo è così imprevedibile. Trattandosi di un micro-fenomeno che si crea rapidamente e si scarica altrettanto velocemente (la durata media di un temporale estivo è tra i trenta e i sessanta minuti), non è osservabile dai meteorologi come l’avanzata delle grandi masse fredde che invece provocano il maltempo invernale, caratterizzato da piogge lievi e lunghe.

L’anticiclone

Non è tutto. Di solito il bel tempo estivo è dovuto all’anticiclone delle Azzorre: un fenomeno su larga scala che stabilizza le masse d’aria e quindi evita la maggior parte dei temporali. Quando l’arrivo dell’anticiclone si fa attendere più del dovuto, ecco che i temporali estivi non sono più una rarità, ma quasi un appuntamento quotidiano.

E se con il passare degli anni la presenza dell’anticiclone delle Azzorre – che insieme alla corrente del Golfo, d’inverno, rende la nostra zona ideale dal punto di vista metereologico – inizia a non essere più una sicurezza, questo forse può spiegare il cambiamento climatico su larga scala, molto più preoccupante di un singolo temporale estivo.

La pericolosità dei temporali estivi

La pericolosità dei temporali estivi è rappresentata innanzitutto dalle forti e violente scariche di fulmini che si verificano durante la tempesta. Il fulmine è un fenomeno naturale, ma con un enorme potenziale elettrico. Lo scontro nube-aria, nube-nube e nube-terra dà vita ad una potentissima scarica che si manifesta quasi sempre con bagliori di luce improvvisa, lampi e onde d’urto dal forte rumore, cioè i tuoni.

I fulmini tendenzialmente colpiscono oggetti metallici molto alti come tralicci o pali della luce. Tuttavia, nei casi peggiori, si abbattono sugli alberi e sulle persone. Un altro pericolo è poi rappresentato dalle violente grandinate in cui i chicchi hanno dimensioni fuori dal comune e cadono a forte velocità.

I chicchi con un diametro a partire da due centimetri provocano danni alle auto, alle piante, ai vetri o alle tende e possono far male anche all’uomo, causando lividi ed escoriazioni. Perciò, durante un temporale estivo, è bene adottare le giuste precauzioni per non rischiare incidenti dalle conseguenze più o meno gravi.

Come proteggersi dai temporali estivi

Gli edifici e le auto con il tetto in metallo sono i posti migliori dove cercare riparo. Se scoppia un temporale estivo e sei all’aperto, stai alla larga da alberi isolati, pali della luce, tralicci dell’alta tensione e altri oggetti molto alti. Non sdraiarti sul terreno: il fulmine, una volta colpito un punto, può propagarsi per molti chilometri.

È meglio accucciarsi con piedi e ginocchia uniti e con la testa tra le ginocchia, in modo da creare un unico punto di contatto con il terreno. Inoltre, è meglio posizionare una borsa o uno zaino senza accessori metallici sotto il tuo corpo, come protezione. Se invece sei al mare, esci immediatamente dall’acqua e allontanati dal mare (la stessa regola vale per laghi, fiumi e piscine).

Al chiuso

Se durante un temporale estivo sei a casa o, più in generale, al chiuso, ci sono comunque degli accorgimenti da adottare. Evita l’uso di elettrodomestici e apparecchi elettrici che funzionano con i cavi (tv, radio, telefoni e computer fissi).

Tieniti lontana da porte, caminetti, finestre e pareti in cemento, poiché i fulmini possono propagarsi lungo i fili metallici. Evita anche di usare l’acqua perché un’altra via attraverso cui può viaggiare un fulmine sono i tubi idraulici. Infine, in base a una raccomandazione delle autorità, una volta finito il temporale estivo è sempre preferibile aspettare almeno trenta minuti dall’ultimo tuono prima di uscire di casa.

Maura Corrado

Giornalista freelance con quasi vent’anni di esperienza sulle spalle. Ho iniziato scrivendo per la carta stampata, per poi abbracciare la rivoluzione digitale. Mi occupo di Lifestyle, beauty, moda, attualità, green e sostenibilità.

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Maura Corrado

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