Il Leone d’oro torna in Italia. A vincerlo, Sacro GRA di Gianfranco Rosi. Bernardo Bertolucci, presidente di giuria, proclama il vincitore della 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. E Rosi, visibilmente emozionato, sale sul palco e s’inchina al Maestro. “Solo un cineasta rivoluzionario come lui poteva dare a questo film un premio così grande”. Poi bacia i giurati.
Era da quindici anni – dal 1998 – che un italiano non si aggiudicava il premio più importante della Mostra del Cinema. E in pochi si aspettavano che sarebbe stato un documentario, new entry di quest’anno al Lido, a farlo.
Anche la Coppa Volpi alla migliore attrice protagonista se l’aggiudica un’italiana: la 82enne Elena Cotta, per la sua interpretazione in Via Castellana Bandiera di Emma Dante. Ed ecco qui il video della premiazione: Elena Cotta prima, Gianfranco Rosi poi.
La Coppa Volpi per il migliore attore invece va a Themis Panou, il crudele nonno a capo di una famiglia in cui regnano violenza e pedofilia nel fortissimo Miss Violence. Che si aggiudica anche il Leone d’argento. Per loro emozione ma silenzio. Mentre a parlare è Tsai Ming-Liang, che vince il Gran Premio della giuria per Jiayou. “Un film molto lento, sempre più lento, ringrazio la giuria per essersi fermata ad apprezzare il mio film e il pubblico di Venezia che ha rallentato i passi'”.
Premio speciale della giuria a La moglie del poliziotto, di Philip Groening. E a Philomena, il film di Stephen Frears che fino a qualche ora prima era indicato a molti come il vincitore, va solo il premio per la miglior sceneggiatura.
Migliore opera prima e premio Leone del futuro a White Shadow di Noaz Desh.
E dunque, tributati i giusti omaggi ai vincitori e al Presidente di Giuria Bertolucci, ritirati tutti i premi e fotografate ancora una volta le bellezze del Lido, prima fra tutte la splendida madrina Eva Riccobono, calano i sipari sulla Mostra di Venezia. Noi vi lasciamo con questa photogallery di premiazione e premiati.
Ora a decretare altri vincitori saranno le sale dei cinema. Che per molti dei film che sono passati, si annunciano – giustamente – piene.