La storia di San Valentino Vescovo, patrono di Terni
La festa degli innamorati porta il nome di un santo, molto amato, ma poco conosciuto. Scopriamo insieme la storia di San Valentino
La storia di San Valentino non è molto conosciuta, sebbene sia forse uno dei santi di cui si parla di più. Si sa che nacque probabilmente a Terni, dove oggi sono conservate le sue spoglie, intorno all’anno 175 d.C. da una delle prime famiglie cristiane e che fu martirizzato per decapitazione, dopo essere stato torturato, perché si rifiutò di abiurare alla sua fede.
“Amatevi come Io vi ho amato”
[dup_immagine align=”alignright” id=”80432″]Di San Valentino si sa che era un uomo mite, umile e caritatevole che ripeteva sempre la frase di Gesù: “Amatevi come Io vi ho amato” ed era il primo a metterla in pratica con chiunque incontrasse.Era amato da tutti e a tutti parlava di Gesù e dell’amore che aveva per ognuno. La sua casa e il suo giardino, che amava coltivare, erano uno dei luoghi più frequentati. Specialmente le giovani coppie di fidanzati in difficoltà si recavano dal santo per ascoltarlo parlare e dopo l’incontro con lui tutti i dissapori svanivano. Valentino donava loro un fiore del suo giardino, spesso una rosa, come segno della bellezza del loro amore, dono di Dio, e della cura che richiedeva. Raccontava loro che il Signore ci ha creati uomo e donna, ci ha creati per l’amore, e che il primo amore è quello fra due sposi.
Chiunque avesse dei problemi chiedeva a lui un consiglio e anche molti malati cercavano il suo conforto. Accadeva così che qualche volta, per intercessione di Valentino, alcuni guarissero miracolosamente.
Valentino guarisce Cherimone
Un giorno una famiglia di schiavi stava viaggiando alla volta di Roma. Uno di loro era gravemente ammalato e il fratello, Fontejo, si recò dal santo disperato. Valentino cominciò a raccontare a lui e alla sua famiglia di Gesù e del suo amore e loro gli chiesero di essere battezzati.
Quando versò l’acqua sul capo del malato, questi guarì improvvisamente e la famiglia partì per Roma vivificata, tenendo nel cuore i suoi insegnamenti.
Fontejo fu preso come schiavo dalla famiglia di Cratone, un famoso oratore greco e latino, il cui figlio si ammalò gravemente. Allora il giovane ripensò al santo e a come aveva guarito suo fratello e convinse tre giovani amici ad andare a chiamarlo perchè venisse a Roma, sebbene si sapesse che la cosa era molto pericolosa a causa delle persecuzioni che infuriavano contro i cristiani.
Valentino, pur consapevole del rischio, non esitò a partire. Dopo una notte di digiuno e di preghiera guarì il giovane Cherimone e lo convertì al cristianesimo insieme a tutta la sua famiglia, ai tre ragazzi che si erano recati da lui e al figlio del prefetto. La cosa non fu gradita Storia di San Valentino imperatore che lo fece arrestare e il 14 febbraio del 273 lo fece uccidere per paura dell’eccessiva popolarità che stava guadagnandosi nel popolo.
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Alcuni aneddoti
Molti sono gli aneddoti raccontati per giustificare la scelta di questo santo quale patrono degli innamorati.
Ad esempio si narra che una volta due innamorati, Serapia, di famiglia cristiana, e Sabino, giovane centurione romano pagano, si volessero sposare, ma la famiglia di lei non voleva acconsentire al matrimonio. Serapia stessa desiderava che Sabino potesse incontrare il Dio che lei amava e così si recò dal vescovo Valentino per chiedere aiuto. Per sette giorni la ragazza e il vescovo pregarono per la conversione del soldato e l’ottavo giorno Sabino si convertì, chiedendo di essere battezzato. Fu celebrato il matrimonio ma dopo poco Serapia si ammalò gravemente. Sabino corse da Valentino dicendogli che senza di lei lui non avrebbe potuto vivere. Quando per Serapia giunse l’ultimo respiro, Sabino ebbe la grazia di poterla seguire, restando uniti per l’eternità nell’amore.
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O ancora si tramanda che, mentre era in prigione, Valentino legò al collo di due piccioni viaggiatori un messaggio per tutti quelli che lo amavano e che aspettavano il suo ritorno e la chiave del suo giardino perchè potessero continuare a ritrovarsi in quel luogo a parlare e a pregare Dio anche senza di lui. Da qui sembra che sia nata l’espressione “piccioncini” riferita agli innamorati.
Un’altra storia tramanda di una fidanzata di umili origini che desiderava tanto avere un bell’abito per il suo matrimonio, ma non poteva permetterselo e continuava a pensare tra sè che fosse un desiderio futile e non degno del Signore. Un giorno che i due fidanzati passeggiavano parlando con il santo, da una roccia cominciò a sgorgare acqua e poco dopo apparve l’abito tanto desiderato, segno che l’amore di Dio investe la nostra vita fino ai più piccoli particolari e colma il desiderio del nostro cuore.
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San Valentino, solo una festa commerciale?
Quest’ultima storia mi ha fatto pensare. Spesso ho ritenuto la festa di San Valentino solo una trovata commerciale, una sdolcinata, mielosa ricorrenza per giovani licealiche forse poco capiscono di cosa sia l’amore.
Cercando tra i siti internet si trova raccontato che Santa Madre Chiesa scelse San Valentino come santo protettore degli innamorati per paura dell’immoralità dei riti della fertilità che venivano celebrati in quei giorni dai pagani. Così si fa strada l’idea di qualcosa di posticcio, di una festa pagana in qualche modo recuperata dalla tradizione religiosa, una festa per quelli che si preoccupano dell’abito bello e non vanno alla sostanza delle cose.
Ma non è così. Valentino ci insegna che l’amore di Dio per ognuno di noi, come ci ricorda Papa Francesco quasi quotidianamente, è infinito e abbraccia ogni dimensione. La Chiesa, madre, vuole che il nostro desiderio sia realizzato e compiuto nella sua totalità. Non è immorale il rito pagano della fertilità secondo cui i nomi di un uomo e una donna venivano estratti a sorte e le coppie così formate dovevano vivere in intimità per un anno fino alla successiva ricorrenza. E’ semplicemente triste. Non c’entra nulla con il desiderio di Serapia e Sabino. Non c’entra con il mio desiderio quando ancora dopo quindici anni di matrimonio guardo mio marito.
E allora sfruttiamo questa occasione in più che ci è data per fermarci un momento sul nostro amore e riguardare a fondo che cosa desideriamo, magari soffermandoci sulle parole di una preghiera a San Valentino:
Nel mio cuore, Signore, si è acceso l’amore per una creatura che tu conosci e ami.
Fa che non sciupi questa ricchezza che mi hai messo nel cuore.
Insegnami che l’amore è un dono e non può mescolarsi con nessun egoismo,
che l’amore è puro e non può stare con nessuna bassezza,
che l’amore è fecondo
e deve, fin da oggi, produrre un nuovo modo di vivere in me e in chi mi ha scelto.
Ti prego, Signore, per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi ha messo in me tutta la sua fiducia,
per chi mi cammina accanto, rendici degni l’uno dell’altra.
E per intercessione di San Valentino fa che fin da ora
le nostre anime posseggano i nostri corpi e regnino nell’amore
E concediamoci un momento di frivolezza, un bel biglietto con un pensiero dolce che, confessiamolo, ci fa sempre piacere, così come ricevere una bella rosa.