La furia di Pollock in mostra a Firenze
Dal 16 aprile al 27 luglio in mostra a Palazzo Vecchio un insolito accostamento: Jackson Pollock e Michelangelo
La figura della furia
Jackson Pollock è da sempre accostato nella storia dell’arte moderna e contemporanea al dripping, ovvero alla tecnica che prevede la sgocciolatura del colore sulla tela.
L’uso di tecniche semplici, seppure rivoluzionarie nel sistema dell’arte, non rappresenta una mancanza di tecniche di disegno, ma piuttosto una decostruzione delle stesse.
La mostra a Firenze, “La figura della furia”, dimostra proprio questo concetto, riportando i disegni giovanili di Pollock che ricalcano molte delle figure della Cappella Sistina di Michelangelo.
Jackson Pollock
Pollock ha infatti frequentato la Manual Art High School a Los Angeles e in seguito, per alcuni anni, l’Art Students League di New York che però abbandona, senza perdere i contatti con il mondo dell’arte.
La sua è una vita travagliata, tra alcolismo e psicanalisi, che lo conduce nel 1947 alle prime opere dedicate al dripping che gli fanno guadagnare la fama, tanto che Life nel 1949 lo dichiara “il più grande pittore vivente negli U.S.A.“.
Ma la sua vena artistica sembra esaurirsi negli anni Cinquanta, facendolo cadere in una depressione che lo portò ad un incidente mortale nel 1956.
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La mostra: Pollock e Michelangelo
La mostra si compone di sedici opere giovanili di Pollock per la prima volta in Italia, risalenti agli anni Trenta.
Il titolo della mostra – “La figura della furia” – si riferisce allo stesso Pollock, a come si aggirava intorno alle tele per dipingerle pervaso da impeto di passione e allo stesso tempo all’espressione cinquecentesca “La figura della furia” che designa “la maggior grazia e leggiadria che possa avere una figura“.
Fulcro della mostra sono sei disegni che richiamano le figure di Michelangelo, dalle quali, Pollock, era rimasto molto impressionato.
Anche in questi disegni, ben lontani dalle copie accademiche, possiamo già riconoscere in nuce le basi della sua pittura astratta.
Il punto d’incontro tra i due artisti risiede proprio nell’impulso irrefrenabile alla creazione, nella ricerca della bellezza come assoluto, ma Pollock arriva ad un livello successivo portando la bellezza alla disgregazione.
Insomma Pollock parte dalla dimensione tragica di Michelangelo e ne oltrepassa la dimensione verticale.
Oltre ai disegni prestati dal Metropolitan Museum, alcuni dipinti degli anni Trenta e Quaranta come The water bull e Earth worms.
Jason Pollock. La figura della furia
Dove: Firenze, Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria
Quando: 16 aprile – 27 luglio 2014, tutti i giorni dalle 9.00 alle 24.00, eccetto il giovedì (9.00-14.00).
Biglietti: 12 euro intero, 9 euro ridotto.