La Casa Bianca è Sotto Assedio

Da domani, nelle sale italiane ci sarà "Sotto Assedio – White House Down", il nuovo film di Roland Emmerich. Ecco l'intervista esclusiva con Maggie Gyllenhaal

25/09/2013

Il regista di Stargate, Independence Day, The Day After Tomorrow, 2012 e Anonymous è pronto a sbarcare nei cinema italiani con un nuovo film dalla trama avvincente. Stiamo parlando di Roland Emmerich e del suo Sotto Assedio – White House Down.

Un cast d’eccezione per raccontare una storia la cui trama sembra piacere molto agli Stati Uniti dopo l’attentato dell’11 Settembre. Cosa potrebbe accadere se la Casa Bianca venisse invasa da un gruppo di terroristi? Nel corso di questo 2013 un altro regista si è posto la medesima domanda. È Antoine Fuqua che con Attacco al potere – Olympus has fallen ha raccontato la storia di un famigerato terrorista Nord Coreano che dopo essersi impadronito della White House e aver ucciso la scorta del Presidente cerca di conquistare il potere negli Stati Uniti. Ma il bene trionfa grazie ad un ex agente che non solo salva il Presidente ma la nazione intera che, ancora una volta, ne esce più forte e a testa alta.


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Channing Tatum, Jamie Foxx e Maggie Gyllenhaal sono i protagonisti di Sotto Assedio: quando all’agente di polizia John Cale (Channing Tatum) viene negato il lavoro dei suoi sogni, la protezione del Presidente degli Stati Uniti James Sawyer (Jamie Foxx), decide di portare la propria bambina alla Casa Bianca per una visita guidata. Durante la gita un gruppo armato paramilitare guidato dal leader Stenz (Jason Clarke) invade la White House: toccherà a John Cale fermare l’attentato, schivare la pioggia di missili che si abbattono sull’edificio e portare in salvo la figlia, il Presidente e la nazione intera.

Sotto Assedio – White House Down è un action thriller differente dai precedenti per toni e non solo. Rispetto ad Attacco al potere – Olympus has fallen di Antoine Fuqua, Sotto Assedio e il suo regista decidono di omaggiare le cosiddette pellicole buddy cop con riferimenti a grandi classici quali Arma Letale e Die Hard.

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Altro dettaglio non trascurabile inserito da Emmerich è il personaggio interpretato da Maggie Gyllenhaal: finalmente anche le donne possono entrare a far parte dei Servizi Segreti. Maggie Gyllenhaal, alias l’agente speciale Carol Finnerty, è una donna forte e determinata, quasi di ghiaccio, se non fosse che con il trascorrere della storia il suo personaggio si evolverà mostrando un lato più umano e tenero.


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Si tratta del primo action movie non a sfondo fantascientifico per Roland Emmerich; diversamente i protagonisti hanno già interpretato ruoli in pellicole di genere live-action.

Costato 150 milioni di dollari, prodotto dalla Sony e distribuito dalla Warner Bros, Sotto Assedio arriverà nei cinema domani, giovedì 26 settembre. Ma prima di vedere la pellicola, godetevi questa intervista esclusiva con Maggie Gyllenhaal…

Tuo figlio era appena nato quando hai iniziato le riprese di White House Down…
Inizialmente avevo deciso di rifiutare l’offerta proprio perché avevo un bambino di 4 settimane. Quando Roland mi ha chiesto di fare il film gli ho subito risposto:”No! Non posso assolutamente farlo! Ho un bambino appena nato”. Non avevo nessuna intenzione di rimettermi a lavorare, figuriamoci poi su una produzione così grossa. Ma Roland è riuscito ad essere molto convincente.

Com’è riuscito a convincerti? Parlandoti del personaggio che avresti interpretato?
Si, decisamente. Mi sono lasciata convincere dal modo in cui parlava del personaggio che avrei dovuto interpretare. Anche se questo è un film d’azione particolarmente sfrenato, credo che Roland volesse una donna reale; non ha mai pensato a lei come alla povera ragazza indifesa da salvare. In effetti interpreto un ruolo piuttosto complesso e profondo per un film d’azione di questa portata. Ed è questo il motivo per cui ho accettato. Anche se si tratta di un action thriller, spero di essere riuscita a rendere il mio personaggio realistico.

Questi aspetti li hai scoperti durante le riprese o sono stati anticipati da Roland?
Nel copione non c’erano indicati tutti i dettagli e così Emmerich ha subito specificato “allora, il punto fondamentale è che i due personaggi – il mio e quello intepretato da Channing Tatum – sono ex amanti. Questo aspetto deve poi rivelarsi in diverse situazioni. Senza questa caratteristica il ruolo sarebbe molto più banale.” Ho trovato le scene molto interessanti. Solitamente sono gli uomini a trovarsi nella sala controllo, a decidere chi deve fare cosa.

Interpreti una donna che ha molto potere…
Sì, è una condizione particolarmente inusuale per un film d’azione. Mentre come spesso accade per questi film, ero l’unica donna sul set, e, devo dire che i ragazzi sono stati tutti molto carini e pieni di attenzioni. Mi hanno coccolata tantissimo. Cercavano sempre di farmi ridere, ed è stato molto bello – specialmente perché, avendo appena avuto mio figlio, uscivo da un periodo in cui vivevo praticamente sempre in pigiama! Devo essere sincera avere così tanta attenzione da parte del mondo maschile in un momento come questo è stato molto piacevole.

Quindi si è instaurato un buon rapporto con gli attori.
Io e Jamie ci conoscevamo da prima perché lui aveva già girato un film con mio fratello e mio marito. Erano tutti insieme nello stesso film, Jarhead, e devo ammettere che all’epoca Jamie mi intimoriva un po’. Stava sempre sulle sue. Dopo aver lavorato con lui, lo adoro. Durante le riprese mi ricordo che ad un certo punto Roland è dovuto intervenire, con un elicottero con il quale stavamo girando, per dire a Jamie di smettere di farmi ridere, perché la situazione stava diventando troppo poco professionale. Mi sono veramente divertita, è stato un piacere lavorare con loro.

Ma cosa faceva Jamie per farti ridere così tanto?
Ad un certo punto ha fatto un’imitazione di Obama. Era la notte del terzo dibattito e facevamo tutti il tifo per lui. Jamie ha fatto una sua imitazione facendomi veramente ridere. Non conoscevo questo suo lato più caloroso. Rideva anche alle mie battute, cosa che mi ha fatto molto piacere.

Conoscevi già Channing?
No, e non avevo idea di come potesse essere. Si è rivelato, anche lui, adorabile e ovviamente sexy. Devo dire che ho apprezzato ogni momento della situazione fortunata in cui mi sono ritrovata: interpretare una donna che si innamora follemente di lui, sapendo, oltretutto, che ogni altra donna al mondo mi stava invidiando in quel momento, non capita tutti i giorni e ho cercato di non darlo per scontato.

Ti piacciono le scene d’azione in questi colossi cinematografici?
Sì anche se durante le riprese è come se fossi diventassi miope; vedo il film solo dal mio punto di vista. Credo che questo sia, in parte, il compito dell’attore. Mi sono focalizzata sulla vita di questa donna, sulla sua nascita. Questa è la cosa che mi ha attratto di questo film – e su questo mi sono concentrata mentre lo giravamo: questa donna potente che conserva un lato umano. Io non ero presente nelle grandi scene d’azione, intepreto un agente dei Servizi Segreti con una personalità di ghiaccio, per caso incontro nel corridoi l’agente John Cale e lì inizio a sciogliermi.


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Puoi descriverci meglio come si sviluppa il tuo personaggio?
All’inizio del film sono una donna divorziata abbastanza infelice. Mi concentro sul lavoro fino a quando, come dicevo, incontro L’affascinante agente di polizia interpretato da Channing. Siamo ex amanti e questo rende le cose più eccitanti. Io ricopro una posizione molto importante all’interno dei Servizio Segreti e Channing sta cercando un lavoro; gli faccio un colloquio ma mi rendo conto che non è assolutamente qualificato per la posizione. Il problema è che dopo averlo incontrato, scatta di nuovo la scintilla e vorrei a tutti costi poterlo assumere.

Ma non può farlo…
Purtroppo si ritrova a dovergli dire “non sai quanto vorrei lavorare con te tutti i giorni e vederti tutti i giorni, ma non posso perché devo pensare a proteggere il Presidente degli Stati Unti”. In realtà, andando avanti nel film, lei si accorgerà che John Cale cerca di fare di tutto per proteggere il Presidente. A quel punto deve rivedere il significato di cosa vuol dire essere bravi nel proprio lavoro, essere un super Agente dei Servizi Segreti. Capisce che anche la capacità di rischiare e l’intuizione sono aspetti importanti.

Credi che il tuo personaggio abbia reso White House Down più appetibile per l’audience femminile?
Lo spero! Io ho cercato di renderla il più reale possibile affinché tutte le donne potessero immedesimarsi in lei.

Come sei riuscita a fare un film e ad occuparti di un bambino di 4 settimane?
Tutti, sul set, sono stati fantastici. Erano consapevoli della mia situazione e hanno cercato di aiutare sia me che la mia famiglia. Ci sono stati giorni in cui erano previste tantissime scene extra, eppure quando dicevo “dovrei andare a dar da mangiare a mio figlio” erano tutti carini e disponibili a lasciarmi andar via. Roland è la persona che mi ha sorpreso di più. È stato fantastico con me.

Lavorando maggiormente nei film di produzione indipendente, cosa pensi di questi colossi del cinema?
Io ho sempre cercato di affrontare tutti i progetti singolarmente. Non ho mai visto il mio percorso come una progressione verso un obiettivo specifico. È un caso che alcuni siano più importanti di altri. Ho deciso di accettare questa esperienza semplicemente perché sono rimasta affascinata dal personaggio che dovevo interpretare. Naturalmente sono anche interessata a lavorare in produzioni che saranno viste da milioni e milioni di persone. Sono convinta che Roland cerchi sempre di realizzare film che trasmettano un messaggio. E pensa che proprio dopo questo film, poche settimane dopo, mi sono ritrovata a girare un film di una piccola produzione, in Irlanda.