Intervista a Tessa Gelisio: “A Cotto e mangiato ora mi sento a casa”
La conduttrice toscana Tessa Gelisio ci racconta i segreti della sua cucina e del successo della rubrica culinaria ereditata da Benedetta Parodi
Dopo dieci edizioni alla guida di Pianeta Mare (la trasmissione che percorre in lungo e in largo le coste italiane alla scoperta delle tradizioni e della gastronomia della “vita di mare”) Tessa Gelisio dal 2011 è approdata anche a Cotto e mangiato, la rubrica di Italia Uno ereditata da Benedetta Parodi. Una sfida tutt’altro che semplice, vista la popolarità e il legame a doppio filo instaurato dalla precedente conduttrice con il programma, ma che Tessa ha portato avanti con successo. Qui ci rivela i segreti della sua cucina e l’aspetto più affascinante dei dieci anni trascorsi a viaggiare su e giù per il Belpaese con Pianeta mare, attualmente fermo e in attesa di ripartire.
In tv i programma di cucina non mancano di certo… Qual è il segreto del successo di Cotto e mangiato?
Innanzitutto la semplicità e la praticità delle ricette. Mentre gli altri programmi fanno cose più ricercate e di nicchia, noi proponiamo la cucina quotidiana della famiglia. Poi secondo me la forza del format sta anche nel suo stile che, non avendo orpelli, permette di focalizzarsi sulla ricetta. Si vedono tutti i passaggi e io do tutti i tempi e le quantità precise in poco tempo e, se uno a casa fa esattamente quello che dico io, non può sbagliare!
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Una cosa importante è che non hai autori. Inventi tu tutte le ricette?
Sì, a volte prendendo spunto da quelle che mi propongono amici e parenti. Io le provo e, quando sono pronte, le propongo in trasmissione. Quindi sono tutte testate al 100%, tranne quella del telespettatore di cui non mi prendo responsabilità, ovviamente.
Ma quanto tempo dedichi alla cucina?
Tanto! A volte concentro in una giornata tante ricette e poi faccio una festa alla sera. Oppure ne testo una o due al giorno e poi le mangio io. Dipende…
Cucinare ti piace proprio tanto…
Sì, non potrei farlo altrimenti e soprattutto deve piacerti mangiare e mangiar bene, perché poi è quello che fa la differenza.
Sei alla guida di Cotto e mangiato da tre anni. Ormai ti senti a casa? Non senti più il confronto con la Parodi?
Sì, innanzitutto mi sento a casa perché sono davvero a casa mia, non è uno studio televisivo. Poi il format è sempre quello, ma la mia cucina è completamente diversa da quella che faceva la Parodi, per cui ormai lo sento mio.
In cosa è diversa la tua cucina?
Soprattutto nella scelta degli ingredienti. Lei ha una cucina più nordica, usa molti più latticini di me, soprattutto il burro, mentre io uso quasi esclusivamente olio extra vergine di oliva. Io ho una cucina più di mare e di centro-sud Italia. Lei poi utilizzava molti più surgelati rispetto a me, che io non demonizzo per carità. Ci sono certe cose che sono ottime: per esempio i piselli sono meglio quelli surgelati che quelli in scatola. Però il trito per soffritto io lo faccio fresco, non l’ho mai preso surgelato. Poi io seguo molto la stagionalità dei prodotti e sto virando sempre più su una cucina del benessere, che sia buona e gustosa, ma anche attenta alla salute.
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Tu raccontavi che per fare il programma hai accettato di reintrodurre nella tua dieta la carne, che avevi eliminato. È stato difficile?
È vero, non ho mangiato carne per dieci anni, ma non perché non mi piacesse anzi… Io sono toscana, e noi cresciamo a carne e vino! È stata una sorta di fioretto, perché il consumo di carne ha un forte impatto ambientale e poi sempre più studi collegano il consumo di carne e di derivati animali a tantissime patologie. Ora l’ho reintrodotta, con moderazione, proprio per Cotto e mangiato, perché non è un programma per vegetariani e comunque da un punto di vista morale preferisco farlo io e promuovere una serie di contenuti, piuttosto che lasciarlo fare a qualcun altro a cui magari non gliene frega nulla di queste cose.
Ma mangi sempre solo cose genuine o a volte ti capita di fare uno strappo, uno spuntino al fast food?
No, perché non mi piace… Io per esempio adoro la pizza, ma solo se è buona. Quella che vendono lungo l’autostrada la digerisco dopo tre giorni… Come il panino, che può essere buonissimo, ma nella media è una schifezza.
Sei anche un’amante degli animali: oltre alla tua gatta Eva che ogni tanto vediamo in trasmissione, ne hai altri?
No, perché facendo Pianeta Mare per dieci anni sono sempre stata in viaggio e quindi non potevo permettermi nient’altro.
Qual è stato l’aspetto più affascinante nella conduzione di Pianeta mare?
Penso di aver conosciuto molto bene l’Italia nella sua enorme varietà e nelle sue mille contraddizioni. Da Lampedusa all’Alto Adige c’è un universo di differenza. L’ho conosciuta abbastanza per apprezzare la bellezza di questa diversità che, se incanalata in maniera positiva, è una vera ricchezza.
Ora che siete fermi con le riprese non ti manca viaggiare?
No, devo dire di no, perché ho così tanti anni di viaggi alle spalle che prima di essere stufa di stare a casa ce ne vuole!