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In scena a New York le Persol Magnificent Obsessions

Con un’inaugurazione in grande stile, che ha potuto godere dello “sbrilluccichio” riflesso di grandi star e nomi del cinema internazionele, è stata aperta al grande pubblico l’11 luglio la mostra Persol Magnificent Obsessions: 30 stories of craftsmanship in film. In scena al Museum of the Moving Image di New York fino al 10 novembre 2013. L’esposizione, targata Persol, offre ai visitatori l’opportunità di vedere artefatti che hanno contribuito a caratterizzare alcuni dei film più iconici della storia del cinema, calandosi in un particolare “Retroscena” fatto di appunti, schizzi e materiali utilizzati nel processo di sviluppo da parte di alcuni dei più grandi registi a livello mondiale.


[dup_immagine align=”alignleft” id=”34412″]Come detto, l’esposizione 2013 è l’ultima tappa di un percorso durato 3 anni (la prima mostra è andata in scena nel 2011), durante i quali Persol ha rievocato dieci storie cinematografiche esemplificative di passione, ricerca sistematica e maniacale cura per i dettagli. La ricerca di queste particolari caratteristiche nell’ambito delle produzioni cinematografiche trae spunto dai trenta passaggi del processo produttivo di un paio di occhiali Persol e dalla dedizione del marchio che si traduce in alti standard qualitativi nella lavorazione e nell’impegno costante votato al design innovativo: tutte cose che poi sottendono alla realizzazione dei grandi capolavori del cinema.


[dup_immagine align=”alignright” id=”34415″]L’allestimento 2013, a cura dell’esperto di cinema e d’arte contemporanea Michael Connor, vede in particolare protagonisti Ang Lee e il lungometraggio La tigre e il dragone (2000); Walter Murch con dettagli tratti da The Conversation (1974), Apocalypse now (1979), Ritorno a Cold Mountain (2003) e Il talento di Mr. Ripley (1999); Slawomir Idziak con Tre colori: Film Blu (1993); Jeannine Oppewall con Prova a prendermi (2002). E ancora Jennifer Connelly per i film Requiem for a Dream (2000), A Beautiful Mind (2001), Virginia (2010); Johnny Depp per Paura e delirio a Las Vegas (1998); Charlie Kaufman e Spike Jonze affiancati al titolo Essere John Malkovich (1999); Theadora Van Runkle con elementi tratti dai film Bonnie e Clyde (1967) e The Thomas Crown Affair (1968). Completano la rassegna, uno spazio dedicato a Julie Weiss e al lavoro da lei svolto per Frida (2002) e per L’esercito delle 12 scimmie (1995) ed Eiko Ishioka con riferimenti al film Dracula di Bram Stoker (1992).

Un viaggio affascinante che ha già conquistato la modella Hilary Rhoda, gli attori Anna Kendrick e Liev Schreiber, lo scrittore, attore e regista italiano Filippo Timi, tra i nomi noti dello star system che il 10 luglio hanno preso parte alla festa di inaugurazione della mostra, rendendolo un evento da Premio Oscar.

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