Crescenzo Scotti, Volevo fare il muratore e sono diventato chef

A soli 36 anni è executive chef dei ristoranti del Therasia Resort dell'isola di Vulcano. La sua storia, le sue passioni, i suoi sogni e il suo piatto preferito…

05/07/2013

La freschezza. È questo l’ingrediente che contrassegna ogni piatto di Crescenzo Scotti, executive chef dei ristoranti del Therasia Resort, l’unico hotel a 5 stelle dell’isola eolica di Vulcano. Un ruolo importante, 36 anni e già una lunga carriera. E l’avventura non è finita qui! Scotti ha ancora due sogni nel cassetto: “Il primo, che condivido con la proprietà del Therasia, con il direttore Trani e con i miei collaboratori, è quello di far divenire il Therasia una struttura leader, unica e ineguagliabile in Sicilia. Sarà presunzione? Parlando di sogno posso sognare!” L’altro, è l’ambita stella Michelin, “il più stimato riconoscimento ai tanti sacrifici che affrontiamo ogni giorno”.

[dup_immagine align=”alignleft” id=”29934″]Gioie e dolori dello chef

Il mestiere di chef non è una passeggiata. Noi li vediamo star televisive, protagonisti di trasmissioni, festival, talk show, ma dietro ai riflettori c’è un duro lavoro quotidiano. “Ho avuto tante passioni – rivela lo chef – Ero un maratoneta, 4° ai campionati nazionali interforze per la marina militare, discreto calciatore, fino alla serie D di pallavolo. Ora i pochi attimi liberi li dedico a mia moglie e a mio figlio”. Il segreto per andare avanti è tanta passione: “Per fare il cuoco, devi essere appassionato oppure matto. Altrimenti, ogni ora ti sembrerà un anno, il lavoro una prigione. Per me invece la cucina è come uno sdraio in riva al mare quando si prende il sole!”. La passione di Crescenzo Scotti è nata tanti anni fa, grazie al padre. “Mio papà però non è cuoco, ma muratore – spiega – Volevo seguirlo nel suo lavoro, ma è stato lui a dirmi che il futuro era la ristorazione, a incoraggiarmi e a darmi le possibilità di iniziare questo percorso. Non mi giudico un bravo chef, semplicemente un cuoco che ama il suo lavoro, come mio padre ama il suo”.

W la materia prima

[dup_immagine align=”alignleft” id=”29935″]Crescenzo Scotti esprime la sua creatività nei ristoranti L’Arcipelago e Il Cappero del Therasia Resort accostando i sapori del mare con quelli della terra. “La filosofia di base dei miei piatti – racconta lo chef – è connessa al rispetto della materia prima. Sono sempre alla ricerca di abbinamenti stravaganti, ma la base di tutto devono essere il sapore e il colore, ciò che mi dà il senso della vita, come se il piatto fosse vivo e respirasse, trasmettendo freschezza e natura”. Ma come nasce un nuovo piatto? “L’intuito può scaturire da tante cose – dice Scotti – L’ispirazione per l’ultimo dessert, Se fosse colazione, mi è venuta guardando gli ospiti fare colazione, chi con le uova, chi con il caffè, i cereali o la macedonia e da lì ho dato vita a un dessert nuovo”. Nella vita di tutti i giorni Crescenzo Scotti ama le ricette semplici, come “gli spaghetti al pomodoro fresco”. Prendere uno chef per la gola potrebbe quindi essere più facile del previsto, ma attenzione lettrici in cerca di uno maestro della cucina come fidanzato: non solo lo vedreste poco, ma dovreste anche lavorare ai fornelli per lui: “A casa non cucino mai, probabilmente perché gli spazi e le attrezzature non sono gli stessi dell’hotel oppure perché mia moglie mi rimprovera quando utilizzo mille pentole, cucchiai,…”. Cosa che noi donne, è vero, facciamo fatica digerire.