Fedez sostiene e aiuta Malika
Fedez difende e sostiene dai propri canali social la giovane Malika, cacciata di casa perché vittima di omofobia da parte della propria famiglia.
In questo periodo Fedez si sta fortemente battendo sui propri profili social a sostegno della calendarizzazione e approvazione del disegno di legge Zan.
Non a caso, in questi giorni molti follower hanno segnalato al rapper un fatto di cronaca molto grave di una giovane ragazza cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale.
Fedez non si è tirato indietro, e con alcune stories sul proprio profilo Instagram, ha parlato in sostegno della ragazza, ricordando l’importanza di intordurre una legge che tuteli i più deboli dai reati di odio.
L’omofobia subita in famiglia da Malika

In questi giorni la storia di Malika ha fatto il giro del web. Fanpage ha raccontato la storia di una giovane ragazza cacciata dalla famiglia a causa della propria omosessualità.
Alla ragazza sono arrivati insulti, minacce di morte da parte dei familiari in caso di ritorno a casa, e le è stato impedito anche di recuperare le proprie cose.
Attualmente Malika ha sporto denuncia nei confronti dei propri genitori, ma, a tre mesi di distanza, non è ancora riuscita neanche a recuperare i suoi effetti personali.
Il sostegno di Fedez a Malika

In questi giorni molti followers hanno scritto a Fedez indicandogli la tragica storia di Malika, e il rapper non è rimasto indifferente al racconto di questa ragazza.
In una storia sul proprio profilo Instagram, Fedez ricondivide il videoracconto di Fanpage su questa ragazza, sottolineando tutto il suo sostegno e l’urgenza di introdurre immediatamente in Italia una legge contro l’omotransfobia.
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Nel messaggio, Fedez spiega anche di sentire nella propria coscienza il dovere di aiutare in prima persona questa ragazza, per mostrarle che esiste anche il lato gentile dell’umanità:
“Mi avete inviato in tanti la terribile e assurda storia di Malika, non posso immaginare cosa significhi sentirsi dire certe parole da voltastomaco da parte di un genitore che ti ha messo al mondo. I vari Pillon, associazioni cattolico/estremiste, antiabortisti ci tengono sempre a ricordarci che amare una persona dello stesso sesso sia contronatura e quindi non meritevole di pari diritti rispetto alle persone da loro considerate “normali”.
Io credo invece che quello che ho appena visto sia contronatura, il rifiuto di una figlia da parte di una mamma attaccata ad uno stigma sociale che purtroppo è ancora vivo perché estremamente attuale nella nostra società cosiddetta “civile” e ancor più triste costantemente alimentato.
Spero che i vari Pillon, senatori e rappresentanti dello Stato vedano la storia di Malika.
La mia coscienza mi impone di aiutare questa ragazza anche solo per ricordarle che il mondo non è tutto così, che là fuori non è tutto una merda.
Un abbraccio Malika.”