Fedez non si pente: querela Rai confermata
La Commissione di vigilanza Rai ha diffuso la notizia della querela nei confronti di Fedez per i fatti del Primo Maggio. Il rapper commenta la querela dalle sue stories e spiega che procederà anche con una denuncia per diffamazione.
In questi giorni Fedez ha annunciato di aver ricevuto una querela da parte della Rai per il suo intervento sul palco del concertone del Primo Maggio e per aver diffuso la telefonata avuta con la vice direttrice di Rai 3 e gli organizzatori del concertone.
Con una lunga serie di Instagram stories, il rapper ha commentato la decisione della Rai di querelarlo.
Fedez: non mi pento di quello che ho fatto

Dalle sue stories di Instagram Fedez sta comunicando in questi giorni di aver ricevuto una querela da parte della Rai per i fatti che riguardano la sua esibizione al concertone dello scorso Primo maggio.
Il rapper, come ha più volte dichiarato, ha specificato di assumersi la responsabilità del suo gesto, di cui non si pente affatto e che rifarebbe senza esitazione:
Sono appena stato querelato dalla Rai. Come ho sempre detto, mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e fatto, quindi affronto le conseguenze.
Però bisognerebbe ricordare di come si è comportata la Tv di Stato in questa faccenda.
Fedez ha poi proseguito riassumendo l’episodio che ha comportato la querela nei suoi confronti:
“Ricapitolando la storia della nostra “fantastica” Tv di Stato: salgo sul palco, dico che hanno fatto pressione per cercare di farmi togliere i nomi dei leghisti che dicevano frasi come “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno” e che la vice direttrice di Rai 3 ha ritenuto inopportuno il mio testo.
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Scendo dal palco e la Rai dice “Federico dice le bugie, non è vero“, diffamandomi quindi, e io pubblico la telefonata dove la vice direttrice di Rai 3 è presente e in cui mi si fanno pressioni di omettere dei nomi, non si capisce perché, essendo fatti incontestabili, quello che hanno detto i leghisti.
Un altro fatto che Fedez contesta nelle stories, è che mentre lui ha postato il video della telefonata su Twitter “mettendoci la faccia e pagando le conseguenze“, la Rai ha invece diffuso la registrazione integrale della discussione telefonica attraverso la stampa, così che i giornalisti potessero coprire le loro fonti, mettendo così al sicuro la controparte del rapper:
“Andatevi a leggere i commenti su YouTube di cosa pensa la gente, che la telefonata integrale è pure peggio di quella tagliata.
E non ho pubblicato tutto di quello che c’ho ancora in mano, quindi speriamo che almeno in Commissione di vigilanza Rai mi faranno parlare e dire la mia, visto che c’è bisogno del contraddittorio.”
Fedez incalza: Non lo faccio per vendere smalti in più

Il lungo sfogo di Fedez prosegue con alcune rivelazioni importanti su alcuni retroscena antecedenti alla sua esibizione al Primo Maggio, ad esempio sul perché la Lega fosse a conoscenza dei contenuti del suo intervento diverse ore prima della sua esibizione.
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Inoltre, Fedez rivela anche come mai, nonostante la richiesta dei vertici Rai di edulcorare il suo intervento e di omettere i nomi dei leghisti che hanno esternato pubblicamente dichiarazioni omofobe, abbia comunque ottenuto di potersi esibire senza retrocedere sui contenuti del suo discorso:
“Per tutti quelli che dicono “eh però sei potuto salire su quel palco a dire quelle cose“: sì, al netto che queste cose non dovrebbero succedere a prescindere, però potrebbe essere che io, subito dopo quella telefonata abbia chiamato l’organizzatore dell’evento e gli abbia detto che avevo registrato tutta la telefonata, perché mi piace giocare a carte scoperte.
E guarda un po’ subito dopo mi è stato dato il permesso di salire sul palco.”
Ancora una volta il rapper ribadisce di essere un privilegiato, e di trovarsi in una posizione tale da poter fronteggiare una battaglia legale con la Rai, cosa che a non tutti gli artisti sarebbe possibile, ragione per cui sarebbero in molti a dover chinare la testa senza potersi opporre a nessun sistema:
“Cari amici della stampa amica della Rai, qua non si tratta di farlo per vendere qualche smaltino in più, come volete far intendere voi, perché io la mia famiglia vi garantisco che la mantengo anche senza gli smaltini.
Si tratta di metterci la faccia, di pagare le conseguenze perché io che sono un privilegiato mi posso difendere da voi, ma ci sono persone a cui voi, molto probabilmente, avete riservato lo stesso trattamento, che non hanno il privilegio di potersi difendere e che magari davanti a voi hanno abbassato la testa, hanno piegato la schiena e hanno obbedito alle schifezze che gli avete proposto voi.”
La denuncia per diffamazione al direttore di Rai 3

Fedez commenta il fatto che sia stato proprio un leghista della Commissione di vigilanza Rai a diffondere la notizia della sua querela, come leghisti erano gli esponenti delle dichiarazioni omofobe citate da Fedez:
“La cosa che mi mette una tristezza infinita, è che a comunicare la querela è stato un leghista della Commissione di vigilanza Rai che ha detto che su quel palco io avrei detto delle cose gravissime.
Amico della Lega, le cose che ho detto sono parole di gente del tuo partito che è ancora lì dentro a fare carriera, amico mio, e che intervistata dopo il Primo Maggio ha ribadito che i gay e i matrimoni omosessuali porterebbero all’estinzione della razza umana. Ma dove c***o vivete?”
In conclusione, il rapper annuncia che procederà con una denuncia per diffamazione:
“E siccome il direttore di Rai 3, il signor Di Mare in Commissione di vigilanza Rai ha detto che io avrei fatto tutto questo perché avrei organizzato un complotto con dei giornalisti per tramare alle sue spalle, e non sapevo neanche chi c***o fosse fino al 3 maggio, lo dico come lo direbbe un leghista in Commissione di vigilanza Rai: atto doveroso, denuncerò per diffamazione il direttore di Rai 3.
Iniziamo le danze amici, ci divertiremo un sacco per i prossimi tre o quattro anni.”