Botta e risposta tra Paola Iezzi e Arisa: la bufera via social

10/06/2023

Negli scorsi giorni alcune dichiarazioni di Arisa non sono piaciute affatto alla comunità LGBTQ+ e durante il Roma Pride, le madrine di quest’anno Paola e Chiara Iezzi sono state invitate a commentare le parole della collega. Paola Iezzi ha criticato le dichiarazioni di Arisa e poco dopo, via social, è arrivata la risposta, tutt’altro che calma, dell’insegnante di Amici.

Alcuni giorni fa Arisa, ospite di Peter Gomez nel programma La Confessione, ha fatto alcune dichiarazioni su Giorgia Meloni che hanno fatto storcere il naso alla comunità LGBTQ+:

Se mi piace Giorgia Meloni? Sì. Questa cosa mi verrà contro. I miei amici mi avevano sconsigliato di fare questo discorso perché mi avrebbero additato di essere fascista.

Sì, rispetto ai diritti LGBTQ+ le posizioni di Giorgia Meloni, non sono troppo aperte. Però vede, lei si comporta come una mamma molto severa e molto spaventata. Una mamma che non è solo mamma di un figlio, ma di tre o quattro. Allora bisogna che lei faccia delle cose che vadano bene per tutti e quattro i figli, anche se a volte sembra a uno dei quattro che agisca in maniera poco… Ma secondo me ci vuole tempo e ci vuole anche, da parte nostra, un cambio di atteggiamento, non sempre in lotta ma in dialogo.


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Il commento di Paola Iezzi

 

Durante la conferenza stampa del Roma Pride, che si è tenuta ieri, Paola e Chiara Iezzi, madrine dell’evento di quest’anno, sono state intervistate e proprio in merito alle parole di Arisa, si è pronunciata Paola Iezzi:

Rosalba? Gli artisti a volte hanno paura di non lavorare. Io non mi sento di giudicare quello che lei ha detto, anche se chiaramente non sono d’accordo, anche se ovviamente esistono questioni più importanti dell’uscita infelice di Arisa. Penso che lei abbia subìto nella sua vita la discriminazione e questo lascia dei traumi.

La replica di Arisa

Alle parole di Paola Iezzi in difesa della comunità LGBTQ+ e contro le dichiarazioni di Arisa, è intervenuta Arisa stessa nel pomeriggio di ieri, con un video condiviso nelle sue storie Instagram. Ciliegina sulla torta alla sua replica, una serie di dita medie alzate nei confronti della collega:

Ti ho sempre stimata e mi dispiace sentirti parlare così di me, senza mettere una buona parola fra me e la comunità LGBTQ+. Io l’avrei fatto, avrei cercato di mettere pace. Ed è sempre quello che ho fatto, ecco perché adesso mi ritrovo nei guai. Tu invece ti sarai presa dei bellissimi applausi mentre infamavi una collega. Mi piacerebbe che tu avessi visto l’intervista, perché avresti detto diversamente. Avevo detto che ero a favore dei matrimoni e delle adozioni: questo fa di me una persona che sostiene i diritti della comunità LGBTQ+.

Ho paura di non lavorare? No, forse tu hai paura di non lavorare e forse è per questo che sei schiava di certe cose. Io non sono schiava di partito. Non sono schiava di una comunità. Io amo senza paletti e dico anche di no, perché amare significa dire anche di no.

Se mi incontri per strada non mi salutare, la gente ipocrita mi fa schifo e prima o poi la verità verrà a galla. Io lavoro veramente per la comunità LGBTQ+ non metto i lustrini e dico “Viva l’amore!”. Cresci. Non si parla male degli altri, soprattutto quando gli altri non si possono difendere perché non sono presenti. Hai quasi cinquant’anni e ancora non hai imparato a vivere. Dito medio!