25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Dal 1999 il mondo si ferma a riflettere sull'importanza della dignità come diritto di tutte le donne e come occasione di progresso per l'intera umanità
Il problema della violenza sulle donne è di dimensioni preoccupanti ed è un problema dilagante che non accenna a smettere o a rallentare nella sua diffusione: dati recenti affermano che solo in Italia nel 2013 sono state uccise dal proprio compagno o marito più di 170 donne, praticamente una ogni due giorni.
I dati che riguardano le violenze domestiche sono invece più fumosi, perché spesso gli episodi di violenza non vengono riportati, né denunciati e restano un segreto condiviso tra la vittima e il suo carnefice.
Inoltre, in molti paesi, non solo non ci sono risorse per aiutare le donne maltrattate, ma non esistono neppure leggi che tutelino l’universo femminile contro la violenza.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Il 25 novembre è stato designato come giornata contro la violenza a partire dall’America Latina, dove l’episodio che coinvolse le sorelle Mirabal negli anni ’60, rivoluzionarie torturate ed uccise mentre andavano a trovare i loro mariti in carcere, viene ricordato come uno dei più truci della storia domenicana.
Ma è solo nel 1999 che le Nazioni Unite la proclamano come Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Da allora molte sono state le iniziative, spesso patrocinate dall’Un Women, l’organo delle Nazioni Unite preposto al controllo della situazione mondiale, per portare a conoscenza di tutti le peggiori situazioni nel mondo; molti i progetti, pensati per combattere e risolvere questa piaga sociale che impedisce il progresso e lo sviluppo dell’umanità intera. Di sicuro l’aver posto l’accento su una questione tanto delicata non risolve il problema, ma restituisce la speranza di una giustizia a coloro che troppo spesso vivono situazioni di ingiustizia non giustificate.