Quante volte vi siete trovate nel bucato una calzamaglia, magari nuova, della vostra bambina con un bel buco sul ginocchio? Ammettiamolo ci dà un bel po’ di fastidio, soprattutto quando la calza in questione era stata appena comprata.
Come iniziare
Il vero e proprio inizio del progetto è il momento in cui con determinazione e pazienza cominciate a raccogliere in un angolo del cassetto le calzamaglie che non vanno più bene. Per il tappetino che ho realizzato io (65cm x 45 cm circa) ne ho usate tre, taglia sei anni.
Il taglio
Una volta reperito tutto il materiale potete cominciare a tagliare le calze. Prima di tutto tagliate la vita con la parte dell’elastico, poi tagliate la parte inferiore del piede, anche perché in genere è la più usurata.
E via con il crochet
Con il filo realizziamo una catenella di sei anelli intorno alla quale lavoreremo dodici punti bassi. Da questo punto in poi faremo solo dei punti alti con l’uncinetto incorporando nel filo anche la striscia di calza arrotolata o piegata in due. La calza non deve essere lavorata insieme al filo, ma solo infilata nel lavoro e questo effetto lo si ottiene facendo passare il filo intorno alla calza.
Per il primo giro lavoriamo in ognuno dei dodici punti bassi precedenti due punti alti, nel secondo giro alterneremo due punti alti con un punto alto e nei giri successivi aumenteremo raddoppiando i punti alti sempre nello stesso punto, così il terzo girò avrà due punti singoli e due doppi, il quarto giro avrà tre punti singoli e due doppi e via dicendo.
Se volete realizzare un tappetino circolare potete continuare in questo modo fino alla fine, se al contrario volete realizzare un tappetto ovale o quadrato dovrete procedere aumentando sugli spigoli come in qualsiasi piastrella ovale o quadrata all’uncinetto. Io ho voluto dare un aspetto un po’ irregolare per accentuare la sua caratteristica di oggetto artigianale di recupero, ma si possono ottenere anche tappeti perfettamente regolari senza alcuna fatica in più.
Alcune osservazioni
Nella lavorazione bisogna stare attenti a non tirare troppo il filo: bisogna lasciare il lavoro molto morbido perché altrimenti il tappeto non risulterà piatto, ma tenderà ad incurvarsi verso l’interno. Quando dovete unire due strisce di calzamaglia è sufficiente affiancare la striscia nuova a quella che è già nel lavoro e cui avanzeranno pochi centimetri e fare un nodo che rimarrà al rovescio, ma in questo caso avrete dei bozzi che sentirete camminando sul tappeto. In alternativa potrete avvolgere la nuova striscia intorno a quella vecchia e lavorarle insieme, anche in questo caso ci saranno dei bozzi, ma saranno meno evidenti (io ho fatto così). Se invece siete precise, ma proprio molto molto precisine, potete cucire insieme le strisce prima di iniziare il lavoro, ma questa operazione dilaterà di parecchio i tempi di lavorazione.
Se volete ottenere un tappeto più fine sarà sufficiente tagliare le strisce di calzamaglia più strette, viceversa, con strisce di calzamaglia più larghe, si otterrà un tappeto più corposo. Ovviamente oltre alla calzamaglia si può utilizzare qualunque altro tipo di tessuto di riciclo e più colori ci sono, meglio è!
Mentre lavoravo il mio tappeto mi sono venute in mente almeno un’altra decina di cose che si potrebbero fare con questo metodo, ma questa è un’altra storia che vi racconterò…