Perdite marroni o spotting: le possibili cause

Come considerare e riconoscere un fenomeno assai comune, ma spesso sottovalutato.

11/01/2022

Si usa in genere definire con il termine “perdite marroni” quello che più tecnicamente si individua come spotting, ossia un fenomeno più o meno ripetuto di fuoriuscite di sangue di colore scuro dall’utero che si manifestano in maniera irregolare e senza un legame apparente con i tempi dettati dal ciclo mestruale, del quale, in effetti, non sono parte.

Il sangue espulso nelle perdite marroni non è infatti quello mestruale e le cause della sua insorgenza possono essere diverse, derivanti da disturbi “collaterali” di lieve entità, patologie più o meno gravi o anche situazioni fisiologiche del tutto normali.

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Per questo motivo, come in tutti i casi in cui si parla di salute, la prima regola da seguire è quella del buon senso, non lasciandosi andare ad inutili allarmismi per un fenomeno che nella maggior parte dei casi è del tutto normale, ma nemmeno sottovalutandolo, soprattutto se riscontrato con frequenza. In tutti i casi è sempre consigliabile chiedere un parere al ginecologo; avere qualche informazione chiara in merito è sempre utile ad affrontarne l’eventualità in modo consapevole, e per questo che ci addentriamo un po’ di più nell’analisi del fenomeno.


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Le principali cause disfunzionali dello spotting

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In generale sono due gli elementi che consentono di individuare le cause che possono portare alle perdite marroni ovvero:

  • la tipologia della causa originante che può essere disfunzionale, organica o patologica e
  • il periodo in cui si manifesta, prima o dopo il flusso mestruale o durante la gravidanza.

Iniziamo schematizzando quelle che possono essere le principali cause scatenanti. Si parla di origine “disfunzionale” per le perdite che sono in realtà “effetti collaterali” di situazioni di scarso equilibrio psico-fisico legate a diversi ambiti e che influiscono sullo stato ormonale del corpo. In genere si tratta di fenomeni del tutto trattabili o, in ogni caso, secondari rispetto alla cura della “causa principale”.

Ci spieghiamo meglio: il primo fattore disfunzionale che può provocare perdite marroni è lo stress, del quale lo spotting è un semplice sintomo. Ora, quale sia il livello di stress dell’organismo e quanto sia grave dipende dalla situazione: può essere un semplice accumulo di stanchezza del tutto normale, oppure una forma più grave e pre-depressiva. In questo caso, ovviamente, non occorre concentrarsi sul sintomo ma sulla causa e agire, se necessario, di conseguenza. Altri fattori disfunzionali che portano a fenomeni di spotting possono essere i disturbi alimentari, sempre influenti sull’equilibrio ormonale, o effetti collaterali legati all’uso di contraccettivi.


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Fra le cause “organiche”, ovvero quelle legate a stati “naturali” del corpo, la più comune è senza dubbio la gravidanza, stato nel quale, come è facile immaginare, molti dei normali equilibri ormonali sono alterati, in alcuni casi con effetti “benefici”, in altri portando con sé piccoli disturbi, come possono essere le perdite uterine.

Certo, durante la gravidanza ogni segnale “anomalo” è causa di preoccupazione, ed è noto che le perdite possono essere anche un’avvisaglia di aborto spontaneo e che quindi, nel caso si verifichino, è sempre necessario avvertire il ginecologo. Tuttavia, va anche detto che spesso, specie se di lieve entità, sono del tutto normali e, nei primissimi giorni di gravidanza, possono anche essere ricondotte alla fase di “impianto” dell’ovulo sulla parete uterina.

Altre situazioni organiche di squilibrio ormonale che possono portare a perdite sono quelle in cui si modifica fisiologicamente lo stato del corpo, come la pubertà o l’ingresso in menopausa, specie se anticipate. Anche in questo caso, pur essendo sempre indispensabile il mantenersi sotto controllo, le perdite sono generalmente soltanto fastidiose, ma non pericolose.

Le cause patologiche

Perdite marroni o spotting

Discorso decisamente diverso va fatto, ovviamente, per le cause patologiche. In questo caso le perdite, specie se ripetute, sono segnale di un problema che può essere anche grave: si va da disfunzioni innocue ma fastidiose come l’ectopia, a infiammazioni di vario genere, come la vaginite, o ad alterazioni inattese di tessuti come l’endometriosi o le cisti ovariche.

Sono ovviamente da annoverarsi tra le possibili cause delle perdite marroni anche le forme tumorali sia benigne, come fibromi o polipi, sia maligne come il cancro. In questo caso, la presenza di spotting è un segnale importante perché può permettere una diagnosi più precoce del problema ed aumentare le possibilità di guarigione.

Aspetto più importante sulle perdite marroni

In conclusione, quindi, ribadiamo l’aspetto più importante. Nella maggior parte dei casi le perdite marroni sono un fenomeno innocuo e fisiologico, seppur fastidioso. Non serve quindi l’allarmismo ma ancora più pericoloso sarebbe trascurarle senza individuarne le cause. Per questo indispensabile è l’intervento del medico cui è sempre bene affidarsi.