L’epidurale, che cos’è e come funziona

Conoscere l'epidurale e tutto ciò che può comportare aiuta a fare una scelta consapevole e serena anche durante la gravidanza

19/03/2014

[dup_immagine align=”alignright” id=”98384″]L’epidurale –  o “peridurale”-  è un tipo di anestesia attuata attraverso la somministrazione di anestetici nella zona epidurale, ovvero tra il legamento giallo (che fa parte della colonna vertebrale) e la dura madre (la parte più esterna delle membrane che avvolgono il midollo spinale).
Si pratica l’iniezione con un ago speciale detto “Tuohy” e si esegue tra una vertebra e l’altra mentre il paziente è in posizione seduta oppure poggiato su un fianco. Può risultare leggermente dolorosa, ma non è detto,  e si può provare fastidio nella zona dove avviene l’iniezione, caso più frequente.
L’epidurale è quindi un’anestesia loco-regionale e ciò sta a significare che riesce ad anestetizzare diverse zone del corpo, come il torace, l’addome e le gambe in maniera molto accentuata.
Questo tipo di soluzione anestetica è molto usata in chirurgia per operazioni di vario genere e di bassa complessità, oltre ad essere molto applicata oggigiorno anche in ambito ostetrico – ginecologico per portare a termine il parto naturale.
L’epidurale per il parto naturale è in forma analgesica, ovvero va ad alleviare il dolore durante il travaglio quando le contrazioni sono regolari e già frequenti, mentre nel caso di un parto cesareo va effettuata un’epidurale di tipo anestetico, fatta da sola o come coadiuvante di una anestesia totale se il caso lo richiede.
Prima di sottoporsi ad un’epidurale è necessario fare dei controlli, alcuni esami preliminari ed è previsto dal protocollo un colloquio con il medico anestesista specializzato in questo tipo di anestesia che deve mettere al corrente di tutti i pericoli e le controindicazioni derivanti dall’epidurale. In linea di massima si tratta infatti di una pratica semplice e del tutto innocua ma informarsi su tutto prima è consigliabile. L’epidurale solo in alcuni casi è del tutto sconsigliata ed impraticabile, ovvero se vi sono delle patologie gravi del paziente, come problemi di scoliosi importanti o di coagulabilità del sangue, oppure se si sono subiti interventi chirurgici lungo la colonna vertebrale.

I rischi dell’epidurale

Di per sé l’epidurale è molto invasiva e presenta delle controindicazioni soprattutto in presenza di quadri clinici particolari. I rischi e le conseguenze che l’epidurale comporta sono diversi ed anche gravi se non praticata da mani esperte. I rischi però dell’epidurale in campo ostetrico sono molto bassi e quindi oggi molto diffusa come pratica sempre più richiesta proprio dalle pazienti in attesa del parto perché allevia dal dolore e permette di godere in maniera intensa di un momento tanto importante come quella della nascita del proprio figlio. In campo ostetrico quindi l’epidurale è sicuramente una scelta positiva e significativa ed ovviamente molto soggettiva, dipende dalla volontà della donna se desidera un parto naturale al 100% o uno privo di dolori.
Negli altri casi medici invece la scelta se eseguire o meno un’epidurale va certamente stimata in base alle condizioni di ciascun paziente, valutando quanto siano importanti i benefici a discapito dei rischi.


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[dup_immagine align=”alignleft” id=”98383″]Costo dell’epidurale per le partorienti

L’epidurale fino a qualche anno fa aveva un costo elevato e spropositato, una scelta d’elite che in pochi potevano permettersi, i prezzi oscillavano dai 600 € ai 2000 € delle strutture private ed era disponibile gratuitamente solo in alcuni giorni ed orari della settimana.
Da gennaio 2013 c’è stata una svolta importante in quanto il Ministero della Sanità ha inserito il parto epidurale nell’elenco delle prestazioni sanitarie essenziali e l’ha resa dunque gratuita e disponibile in tutti gli ospedali italiani sempre, 24 ore su 24.
Un passo in avanti significativo e molto importante che mette la donna nella condizione di scegliere liberamente e senza vincoli in che modo partorire nel rispetto delle sue motivazioni etiche, culturali e sociali, escludendo quelle prettamente legate invece allo stato di salute che va sempre valutate solo ed esclusivamente dal medico competente.

Epidurale si o no?

In Italia in riferimento al parto naturale con epidurale solo il 15% circa delle donne nel 2010 ha deciso di eseguirlo e questo dato è legato soprattutto alla scarsa informazione che si ha in merito alla pratica epidurale oltre al fatto che era ancora molto costosa. Poca conoscenza dei benefici e dei rischi tende a far considerare la pratica dell’epidurale in campo ostretico come qualcosa di ancora molto lontano nonostante la sua recente gratuità.
Detto ciò bisogna considerare anche un fattore importante legato alla scelta dell’epidurale per il parto naturale, molte donne infatti per ragioni psicologiche decidono di non farlo per non snaturalizzare il momento del travaglio, fatto di dolore e di partecipazione attiva della mamma.
L’epidurale in forma analgesica tende in un certo senso a far perdere il contatto con la realtà del momento e prolunga un po’ la fase di espulsione ed è per questo che viene anche temuta come scelta. In linea di massima comunque l’epidurale analgesica prevista nel parto deve seguire dei precisi dosaggi di protocollo per cui non è assolutamente pericolosa e non ha controindicazioni nè per la mamma e né per il bambino. Può rappresentare di certo una scelta positiva e consapevole da vivere con serenità qualora ci sia convinzione nel volerlo fare.


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