Abbronzatura: la storia dal pallore di luna alla tintarella
Com'è cambiata la concezione della tintarella attraverso i secoli?
La storia dell’abbronzatura è strettamente intrecciata a quella del costume e dei cambiamenti sociali che hanno caratterizzato la civiltà occidentale. Basti pensare a come nell’antichità classica chi aveva una carnagione ambrata era spesso di bassa estrazione sociale e riconosciuto come tale.
Ecco com’è cambiata la concezione della tintarella attraverso i secoli.
Pallore nobile nell’Antica Roma
I patrizi dell’Antica Roma sfoggiavano una pelle candida, segno evidente di come non avessero bisogno di svolgere lavori di fatica sotto il sole. L’associazione di pelle ambrata e lavoro nei campi ha attraversato tutto il Medioevo, tanto è vero che nelle opere d’arte che ci sono pervenute i nobili e i regnanti mostrano sempre una carnagione bianchissima. Emblematica è la Venere del Botticelli, la cui bellezza eterea è accentuata da un pallore che oggi definiremmo cadaverico.
Fototerapia e rivoluzione industriale
Il punto di svolta nella storia della tintarella si ha agli inizi del Novecento e precisamente nel 1903, quando il medico premio Nobel Niels Ryben scopre che la luce solare può curare malattie legate alla carenza di vitamina D. Pochi anni dopo il medico Kellogg curò efficacemente la gotta del re Edoardo VII d’Inghilterra, ricorrendo a quello che oggi è considerato il primo lettino solare della storia.
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Ciò che però fa propendere l’ago della bilancia verso la tintarella a scapito del pallore aristocratico è la rivoluzione industriale, quando moltissimi contadini lasciano la campagna per trasferirsi in città.
La rivoluzione estetica di Coco Chanel
Alle scoperte scientifiche come la fototerapia e alla rivoluzione industriale fanno seguito fenomeni di costume che rivoluzionano il rapporto con il sole. Si pensi a quando un’icona di stile come Coco Chanel rientrò abbronzatissima da una vacanza in Costa Azzurra: fu subito imitata da milioni di donne che a conti fatti diffusero la tendenza della tintarella, senza distinzione di ceto sociale. Non sorprende allora che sul finire degli anni Venti del secolo scorso è nata l’industria dei costumi da bagno e dei cosmetici legati all’abbronzatura.
Dalle lampade abbronzanti alla protezione solare
Il boom dell’abbronzatura si ha negli anni Ottanta, quando scoppia il fenomeno dei lettini solari e delle lampade portatili. Negli anni Novanta fanno la comparsa gli spray autoabbronzanti, che donano un colorito caraibico in pochi secondi e lo mantengono per una settimana. Oggi l’abbronzatura estrema è out e chi prende il sole lo fa ricorrendo a creme protettive e prediligendo un leggero colorito ambrato.