Sono bianche, candide, piccole, dolci e deliziosamente leggere. Sono le meringhe.
Solo albumi e zucchero, lavorati a lungo con le fruste elettriche: non ci sono altri segreti da svelare.
Eppure, sebbene sembri tutto estremamente semplice, talvolta la preparazione delle meringhe crea delle difficoltà non lasciando pienamente soddisfatto chi vi si cimenta.
Perché? Qual è l’inghippo?
Va detto che, più che alla fase della lavorazione, le maggiori attenzioni vanno prestate nella fase della cottura: è fondamentale avvenga per tempi prolungati a temperatura molto bassa, mai superiore ai 100°C. Ricordate inoltre che più le meringhe sono grandi, più tempo dovranno cuocere.
Questo, infatti, consentirà alle meringhe di non scurire e di asciugare all’interno acquistando quella caratteristica friabilità che è loro propria.
Impiegando solo albumi, la preparazione delle meringhe viene sicuramente in soccorso di coloro che, dopo aver impastato una frolla, si ritrovano senza tuorli ma in esubero di albumi.
Le meringhe sono dunque anche un dolcetto furbo oltre che buono! Si conservano molto a lungo in un barattolo di latta e si prestano sia ad essere gustate da sole come accompagnamento per il tè o il caffè, sia a decorare in modo goloso dolci al cucchiaio come mousse, budini o creme al bicchiere.
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