NYFW FW 2016 day 1: eleganza unconventional e melting pot culturale

Tra passato e futuro, il primo giorno di sfilate della New York Fashion Week FW 2016-2017 esprime il processo di restyling della manifestazione con collezioni che mescolano tradizione e innovazione.

12/02/2016

Con le sfilate nella Grande Mela, debutta ufficialmente il mese delle settimane della moda donna dedicate all’autunno-inverno 2016-2017.

La New York Fashion Week si presenta all’appuntamento in fase di restyling, sospesa tra passato e futuro, in cerca di una nuova dimensione per la moda e il modo di fare moda (e soprattutto di venderla), portando con sè curiosità e aspettative circa quello che accadrà.

E a giudicare dalle prime collezioni, sperimentali e innovative, ma anche attente alla tradizione intesa come stile “generale” e “particolare” delle singole maison, l’idea è che il cambiamento avverrà, sì, ma sarà graduale, senza scossoni e con qualche inevitabile dietrofront…

Eleganza unconventional

Christopher e Nicholas Kunz di Nicholas K. sono una presenza fissa alla New York Fashion Week. La loro cifra è un approccio creativo e dichiaratamente non “canonico” alla moda, che punta su contaminazioni tra generi, stili ed epoche differenti per costruire collezioni caratterizzate da un’eleganza unconventional, ma allo stesso tempo rassicurante. Per l’autunno-inverno 2016-2017, ecco dunque che la donna si trasforma in una sorta di sofisticata guerriera ninja degli anni ’30, con rimandi all’abbigliamento orientale e degli aviatori, dove protagonisti assoluti sono materiali lussuosisilhouette rilassate, sovrapposizioni e maxi-giacche. Unica pecca, un certo “eccesso” che rischia di rendere macchiettistici look altrimenti belli da vedere e pratici da indossare.


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Un approccio condiviso da Max e Lubov Azria per BCBG Max Azria. Anche in questo caso il presupposto è la volontà di sperimentare senza “traumi”, con un occhio alla tradizione e uno all’innovazione, ma il risultato è meno convincente rispetto a quello dei fratelli Kunz. I due stilisti francesi di origini tunisine, infatti, lasciano che l’heritage abbia il sopravvento sulla creatività, finendo con il proporre una collezione che rivisita il loro stile, senza apportare nulla di nuovo. I tagli sbiechi, i volumi a contrasto, gli orli vivi e la contrapposizione lurex-pelle non mancheranno comunque di rinnovare l’entusiasmo delle clienti di sempre e di conquistarne di nuove con la loro misurata eccentricità.

Decisamente più tradizionale, ma comunque pervasa da un afflato sperimentale e non convenzionale, è la proposta FW 2016-2017 di Marissa Webb. I suoi capi sofisticati, minimal nelle forme, nei materiali, nei colori e nelle stampe, ma tutt’altro che severi o noiosi, sono dichiaratamente pensati per essere indossati con piacere e senza paura. Il punto di forza della collezione è la leggerezza e l’uso di una palette cromatica naturale, rilassata e versatile, mentre i leggings in pelle e – anche in questo caso – una certo compiacimento nel giustapporre giacche, maglie, top e accessori tolgono freschezza e bellezza al risultato d’insieme.


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Melting pot culturale

Tra le sfilate del primo giorno della New York Fashion Week FW 2016, quella di Desigual e Yeezy Season 3, la linea di abbigliamento e accessori di Kanye West, erano senza dubbio le più attese.

Perfettamente allineato al mood di rinnovamento della sfilate nella Grande Mela, il brand spagnolo ha “gettato il seme” di quella che sembra una non trascurabile maturazione stilistica. Mantenendo infatti l’inconfondibile cifra multicolor e spensierata, ha inserito nella propria palette cromatica tonalità come il vinaccia, il bordeaux e il nero e fatto grande uso di denim indaco per costruire una collezione che rende omaggio a tradizioni fashion di ogni parte del mondo in un melting pot culturale che è un vero e proprio inno alla diversità come ricchezza.

Un ulteriore passo avanti nel processo di trasformazione della NYFW è stato compiuto da Kayne West con la sua Yeezy Season 3. Nella cornice del Madison Square Garden, “the King of New York” ha superato i limiti fisici e concettuali della sfilata per proporre un evento multilevel, con la contemporanea presentazione del suo nuovo album, The Life of Pablo, la vendita in loco di alcuni pezzi della collezione, la celebrazione del fashion system con la presenza di top del calibro di Naomi Campbell e – in definitiva – di se stesso. Uno spettacolo roboante dove a mancare alla fine è la sostanza della Yeezy Season 3, ancora una volta un non meglio precisato miscuglio di maglioni oversize, felpe e pantaloni used effect e giacche dal mood pretenziosamente sporty-chic, sempre molto (troppo) uguale a se stesso e tante altre cose.