Mandatory Credit: Photo by Henry McGee/MediaPunch/Shutterstock (13688060a) Vivienne Westwood attends The Fashion Group International's 13th Annual "Night of Stars" Gala at The Pierre Hotel in New York City on September 16, 1996. Obituary - British fashion designer and punk icon Dame Vivienne Westwood dies aged 81 - 29 Dec 2022 (- - 2022-12-29, Henry McGee/MediaPunch/Shutterstock / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
C’è una scena in “Sex and The City” dove Carrie Bradshaw sta organizzando il suo matrimonio con Mr. Big e riceve in dono un abito da sposa straordinario. Ad accompagnare il dono c’è un biglietto scritto dalla stilista che ha disegnato il vestito: Vivienne Westwood, la più grande designer britannica, che si è appena spenta all’età di 81 anni. Una grande perdita per il mondo della moda. A dare l’annuncio della morte è stata la maison che porta il suo nome con un comunicato, dove si legge: “Vivienne Westwood è morta serenamente e circondata dalla sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra”.
Vivienne Westwood era malata da tempo, anche se questo non le ha impedito di lavorare fino alla fine. Lo ha confermato il suo ultimo marito, Andreas Kronthaler, che ha detto: “Vivienne ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo momento, disegnando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. Ha condotto una vita straordinaria. La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno nel futuro. Continuerò a portare Vivienne nel mio cuore. Abbiamo lavorato fino alla fine e lei mi ha dato un sacco di cose da fare. Grazie tesoro”.
Ma chi era Vivienne Westwood? Perché il suo nome è così importante nella storia della moda? Nata l’8 aprile del 1941 a Tintwistle, un piccolo villaggio del Derbyshire, in Inghilterra. Suo padre è un negoziante di frutta e verdura, sua madre lavora in una filanda e le dà il nome Vivienne in onore all’attrice di “Via col vento”, Vivienne Leigh.
La bambina cresce insieme ai suoi due fratelli, Olga e Gordon, in un casa vicino a un bosco, dove lei ama rifugiarsi dopo la scuola. Lunghe passeggiate dove immagina di essere circondata da fate e gnomi. A scuola Vivienne scopre il piacere della letteratura. “Vivevo per ballare”, racconterà tanti anni dopo, “mi cucivo da me abiti da sera aderenti. Orchestra sul palco, jazz e sbaciucchiamenti”.
Nel 1958 alla alla Harrow School of Art di Londra, dove studia oreficeria e moda. Ma abbandona l’università per diventare insegnante. Nello stesso periodo crea gioielli che vende sulle bancarelle di Portobello Road. A 21 anni sposa Derek Westwood, da cui prende il cognome dal quale non si è più separata. Disegna e cuce da sola il suo abito da matrimonio. L’anno dopo diventa mamma di Benjamin, ma il matrimonio naufraga perché intanto Vivienne ha conosciuto Malcom McLaren, il futuro manager dei Sex Pistols. Insieme diventeranno un mito.
Nel 1971 la coppia apre il negozio “Let it Rock”, al 430 di King’s Road a Londra. Qui Vivienne Westwood vende abiti neri di pelle con cerniere, calzini fluorescenti, cravattini di cuoio. “Malcom era convinto che la gente trendy sarebbe impazzita per lo stile rock ‘n’ roll”, racconterà in seguito. È un successo: i suoi abiti rivoluzionari vanno a ruba. E anche se il nome del negozio cambia più volte, arrivano i primi clienti famosi: Ringo Starr, i Sex Pistols.
Vivienne si fa espressione dello spirito di ribellione dei giovani dell’epoca. Impossibile dimenticare le magliette polemiche con il volto della regina realizzate in occasione del Giubileo d’argento di Elisabetta II, quando i Sex Pistols scalarono le classifiche con il loro brano più controverso di sempre, “God Save The Queen”.
Nel 1981 Vivienne Westwood mette a segno la sua prima sfilata a Londra e lancia la collezione Pirates con i look New Romantic che liberano le donne dalle opprimenti silhouette degli Anni Settanta. Ma il matrimonio con Malcom finisce, il negozio cambia di nuovo nome, ora si chiama “World’s End”. La stilista viene accolta nel calendario delle sfilate francesi, dove lancia le mitiche “rocking horse shoes”, le scarpe che nel 1993 varranno un capitombolo sulla passerella a Naomi Campbell. Ormai Vivienne Westwood è la stilista britannica e attivista più famosa del mondo. Persino la regina Elisabetta le perdona lo “scherzetto” fattole durante il Giubileo d’argento conferendole il titolo di “Order of British Empire”. Per l’occasione, la stilista si presenta senza mutande.
Le provocazioni e le stravaganze non finiscono. Anzi, nel corso degli anni Vivienne Westwood ha sempre saputo stupire tutti. Come quando ha fatto sfilare Kate Moss che mangiava un gelato o Carla Bruni in perizoma di pelliccia. Intanto lotta per i diritti umani e per la difesa dell’ambiente, supporta Amnesty International e War Child, è ambasciatrice di Green Peace e si impegna per salvare le foreste pluviali e fermare il cambiamento climatico. Ultimamente aveva fondato la Vivienne Foundation, una società senza scopo di lucro con l’obiettivo di sensibilizzare e creare un cambiamento tangibile su cambiamento climatico, stop alla guerra, difesa dei diritti umani e anti-capitalismo.
Foto copertina: Credit Agenzia Fotogramma
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