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Svezzamento bambini: cosa si deve sapere

Lo svezzamento, non è più rigido come una volta. Si possono seguire indicazioni più libere purché l’alimentazione scelta sia sana ed equilibrata.

Il momento giusto

L’Organizzazione Mondiale della Sanità  suggerisce di aspettare i sei mesi compiuti, altre realtà scientifiche indicano come fascia d’età ideale dai quattro ai sei mesi.

Sarebbe opportuno che lo svezzamento non avvenga molto oltre i sei mesi per evitare che i bambini incorrano in carenze di zinco e ferro.

Cambio di visione: svezzamento meno rigido

Prima vigeva una certa rigidità sull’argomento, si seguiva un preciso calendario alimentare che prevedeva l’introduzione posticipata di alcuni alimenti ritenuti allergizzanti, con riferimento a uova, pomodori, fragole e frutta secca.

Alcuni studi hanno portato a nuove condotte rispetto allo svezzamento dei bambini: la Società Europea di gastroenterologia, patologia e nutrizione pediatrica, insieme al Ministero della Salute consiglia di proporre tutti gli alimenti possibili sin dall’inizio dello svezzamento. Ciò non significa che al bambino vada proposto tutto e subito,
l’ideale sarebbe introdurre un alimento alla volta, riproponendolo per due o tre giorni prima di cambiare.

Ecco un esempio di pasto:
una pappa fatta con brodo di verdura, crema di cereali, verdura cotta e passata (un solo tipo alla volta) e una fonte proteica tra carne, legumi, pesce, formaggio o uovo. Oltre alla pappa, si considera ottima l’introduzione della frutta e, dopo qualche settimana, anche del pane.

Molto importante: lo svezzamento e il possibile rifiuto vanno di pari passo, occorre munirsi di pazienza e, soprattutto, non obbligare il bambino a mangiare. Il nostro consiglio? Rispettare i tempi di ognuno secondo la regola del poco alla volta per abituarsi alle novità.

Svezzamento, 5 regole

Indipendentemente da quale svezzamento sceglierete per il vostro bambino, metodo tradizionale o scelte alimentari  “su misura” oppure ancora l’autosvezzamento, potete adottare 5 regole valide a livello nazionale e internazionale.

1. Fino al primo anno d’età, il latte materno è molto importante. Il fatto che si inizi con lo svezzamento, non equivale a dire che il latte vada sospeso.

2. NO al latte vaccino per i primi 12 mesi, troppe proteine e poco ferro. Se la mamma non avesse la possibilità di allattare personalmente, meglio scegliere un latte formulato.

3. Bisogna fare attenzione alle proteine: nella prima infanzia, con l’assunzione di troppe proteine, cresce il rischio dell’obesità.

Anche l’apporto di grassi deve essere ben bilanciato, dovrebbero costituire il 40% della dieta del bambino.Quali sono le fonti principali di grassi? Latte, olio d’oliva, pesce e carne.

4. Niente sale o pochissimo! Il bambino non è abituato al sale e quanto più tardi il palato vi si abitua meglio è.
Un modo per insaporire i cibi? Le erbe aromatiche: salvia, maggiorana, timo, sono buone fonti di sali minerali.

5. No allo zucchero e alle bevande zuccherate per i primi due anni. Prima dell’anno meglio evitare anche il miele, che potrebbe contenere spore del batterio botulismo, pericolose per la salute dei piccoli.

Autosvezzamento, i fondamenti

La cultura dell’autosvezzamento, o meglio, dell’alimentazione complementare a richiesta, si fa sempre più strada.
I principi dell’autosvezzamento sono due:

• non è il genitore a decidere quando è arrivato il momento di far assaggiare qualcosa di nuovo al bambino, è il bambino stesso a dimostrare interesse per il cibo.

• niente pappe speciali, meglio seguire la stessa alimentazione di mamma e papà purché sia sana.

Perché l’autosvezzamento non crei problemi, bisogna che mamma e papà mangino per primi in modo sano. Alcuni pediatri sconsigliano l’autosvezzamento proprio perché non si ha piena certezza che i genitori mangino sano. Un buon modello di alimentazione? È quello scandito dalla dieta mediterranea.

Ecco una lista dei primi alimenti complementari consigliati per lo svezzamento verso i 6 mesi:

· vegetali cotti e tritati come patate e carote
· banana o pera o mela grattugiata
· crema di riso messa nel latte
· il latte artificiale può essere introdotto, in aggiunta al latte materno.
· iniziato lo svezzamento si può procedere con i cereali privi di glutine, come il riso e con la carne bianca, debitamente cotta e passata.

Tra i 7 e i 12 mesi, oltre al latte materno, lo svezzamento può avvenire con:

· carne cotta e tritata
· verdura e frutta cotta in purea
· verdura e frutta cruda tagliata a pezzetti (per esempio, banana, melone, pomodoro)
· cereali (per esempio, grano, avena) e pane.

Barbara Vaglio

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Barbara Vaglio

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