Regole, come farle rispettare ai bambini.
Le regole servono, soprattutto ai bambini. Non significa essere severi ma volere semplicemente il loro bene.
“Fosse facile!” esclamerete, eccovi qualche utile indicazione per impartire regole che siano chiare e condivise, i primi a dare il buon esempio siamo noi!
Le regole valgono per tutti, grandi e piccini. Per questo, quando imponete una buona abitudine quotidiana aderite anche a voi in prima persona.
Che si tratti di lavare i denti prima di nanna o di lavare le mani prima di pranzo, fatelo con i vostri bambini: quando vedranno che, oltre a richiedere una determinata azione, la fate anche voi, la accetteranno e praticheranno senza troppi capricci.
Se il pigiama bisogna indossarlo in 4 minuti contati e per riordinare la cameretta bisogna impiegare al massimo 5 minuti, fate che questo tempo venga scandito da un timer e che venga percepito come un gioco: vince chi lo fa più velocemente!
Quando date una regola o richiamate l’attenzione su una cosa che vostro figlio deve fare in men che non si dica, usate poche parole.
Evitate di creare frustrazione o di cadere in frasi come “Non hai ancora il pigiama? Tutte le sere, la solita storia…” .
Davanti ad un comportamento che non vi piace, esprimete il vostro punto di vista: se la stanza è in disordine, dite che questo vi fa diventare furiose e cosa vi aspettate che lui/lei faccia per rimediare.
Anche il tono con cui chiedete qualcosa segna una grande differenza. Se avete un tono scocciato, il bambino lo noterà, così come noterà un tono stimolante ed energico. Dall’altro lato, non fate percepire la vostra richiesta come un consiglio ma piuttosto come un chiaro invito all’azione.
Dare più possibilità quando chiedete una cosa, vuol dire riconoscere a vostro figlio una minima voce in capitolo: sarà lui a scegliere se riordinare la sua stanza o lavare i denti, e quale attività fare per prima.
Questa regola vale per voi genitori: dovete saper dire di no senza pensare che così facendo abbiate perso l’aura di bravi e amabili genitori. I bambini devono imparare a ricevere dei NO, fanno parte della vita anche quelli.
E se la reazione di vostro figlio davanti ad un rifiuto fosse rabbiosa, restate lì ad ascoltare il suo sfogo momentaneo, è come una sorta di processo di guarigione o l’esternazione di una sofferenza.
Ne abbiamo già parlato quando si è affrontato il tema dei compiti di scuola, e degli eventuali capricci che sarebbero potuti sorgere davanti ad una chiamata alle responsabilità. Non date troppa “corda” o peso ai capricci, dite no e passeranno in poco tempo, dopo un adeguato o esagerato sfogo.
Esiste una sorta di legge non scritta, quella delle 5 C. Sono in realtà cinque parole che cominciano con la lettera C: chiarezza, concretezza, costanza, coerenza e conseguenze.
In pratica, le regole che impartite ai vostri figli devono essere chiare e di facile comprensione per loro che sono dei bambini; devono essere concrete, ossia il modo in cui esprimete la regola deve corrispondere ad un atto concreto, per esempio “mettere a posto i giochi” e non “tenere pulita la stanza”; le regole devono conservarsi costanti e coerenti nel tempo e non devono cambiare in base agli umori o alle situazioni; altra regola importante è far capire ai bambini che ogni disubbidienza ha una sua conseguenza, ossia un piccolo castigo.
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