Il vaccino esavalente protegge dalla pertosse e da altre malattie e viene somministrato nel primo anno di vita attraverso tre dosi
Forte tosse che finisce con il tipico urlo inspiratorio nel momento in cui il malato inspira: sono questi i sintomi più evidenti e comuni della pertosse, un’importante infezione delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis. Una malattia che oggi si può prevenire attraverso il vaccino.
Un banale raffreddore può trasformarsi in pertosse? Non è comune anche se i primi sintomi dell’infezione provocata dal batterio Bordetella pertussis sono proprio simili a quelli del raffreddore. Naso che cola in continuazione, accompagnato da tosse secca che si trasforma dopo alcuni giorni in convulsiva, volto arrossato (il bimbo può diventare paonazzo o addirittura violaceo) in conseguenza ad un respiro affannoso per mancanza d’aria non sono sintomi da sottovalutare. Accompagnate il piccolo dalla pediatra per una visita accurata e per scongiurare importanti infezioni alle vie respiratorie. Se la diagnosi non lascia dubbi, e quella di cui soffre il vostro bambino è proprio pertosse, è fondamentale seguire accuratamente la terapia indicata dal medico, ma anche cercare di mantenere in isolamento il piccolo: la pertosse è infatti contagiosa. Le persone infette possono trasmettere la malattia fino a circa 2 settimane dall’inizio della tosse; anche se tendenzialmente la cura antibiotica accorcia la durata della contagiosità a 5 giorni circa dalla prima somministrazione. Uno starnuto o un colpo di tosse possono essere sufficienti per contagiare le persone che in quel momento di trovano nella stessa stanza del bimbo malato, anche se le stesse manifesteranno molti giorni dopo i sintomi della pertosse: l’incubazione può infatti durare fino a 21 giorni.
E’ attraverso gli antibiotici, che generalmente vengono somministrati per due settimane, che si può combattere la pertosse. In alcuni casi è addirittura necessario un ricovero in ospedale. L’ospedalizzazione è consigliata quando il bimbo è molto piccolo. I bimbi di pochi mesi di vita sono infatti più soggetti a complicazioni come la polmonite. Per i bambini più grandi, terminata la terapia antibiotica e durante la convalescenza può aiutare utilizzare un vaporizzatore ad allentare le secrezioni respiratorie e lenire l’irritazione alle vie respiratorie e ai polmoni.
A differenza del passato oggi esiste una cura preventiva per la pertosse. Il vaccino antipertossico, solitamente combinato con il vaccino antitetanico e antidifterico (DTaP), è sicuramente il metodo preventivo più sicuro e anche quello più consigliato dai pediatri. I bambini vengono di norma dirottati nelle sedi delle Asl di riferimento per la somministrazione del vaccino esavalente che oltre a prevenire la pertosse previene anche la difterite, la poliomielite, il tetano, le infezioni invasive da HIB e l’epatite virale B. Si tratta di un vaccino che ha bisogno di più richiami: la prima dose al 3° mese di vita, la seconda al 5° mese di vita e la terza dose all’11°-13° mese di vita.
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