Perchè gli adolescenti sono così arrabbiati
L’adolescenza è una fase critica, non si è più bambini ma non si è neanche adulti, si diventa grandi ma non abbastanza per fare tutto quel che si vuole, nascono le prime incomprensioni, le liti in famiglia si inaspriscono.
I genitori, oltre a doversi temprare, devono provvedersi di ombrello e galosce per schivare il “cattivo tempo” (maltempo e pozzanghere, in senso metaforico) e non farsi turbare dai repentini cambiamenti di clima.
In questa fase, i bambini dolci e affettuosi di cui conservate memoria potrebbero apparirvi irriconoscibili. Non temete, mamme e papà, è una fase transitoria (anche se piuttosto lunga), difficile ma necessaria per percorrere la strada dell’autonomia e dell’individualità.
Gli adolescenti dei giorni nostri sono molto diversi dal passato e ciò è la conseguenza di un contesto psicosociale in cui i modelli fisici, emotivi e comportamentali sono influenzati dai media, le famiglie sono spesso sfaldate e la scuola ha perso in autorevolezza e credibilità.
Ci sono, poi, alcuni campanelli d’allarme che devono allertare sul fronte della salute psico-emotiva e sessuale dell’adolescente:
Tra i fattori che hanno cambiato completamente il contesto sociale dei nostri adolescenti, la dipendenza dai social media è considerata determinante. Questa ha, infatti, portato a una contrazione delle esperienze reali (attività fisica, gioco, sport, ballo, musica, teatro) e alla ricerca spasmodica dei “mi piace” come se essere visibili online fosse più importante della vita vera.
Come affrontare la tempesta emotiva, tipica dell’adolescenza, e traducibile in un mix di irritabilità, aggressività, pigrizia e difficile gestione del rapporto con l’adolescente?
Qualche consiglio pratico per affrontare e superare in modo indenne (o quasi) questa fase.
Partiamo col demistificare alcune credenze rispetto all’adolescenza così da concentrare l’attenzione sulle buone pratiche e sulle modalità di “pronto intervento”.
Preso atto di questi falsi miti, deve esserci da parte nostra (noi genitori) uno sforzo di consapevolezza. Dovremmo, quindi, cercare di capire come si sente un adolescente: la lotta con se stessi e il mondo circostante può rendere fragili e insicuri, e perfino spaventati; durante l’adolescenza aumentano le difficoltà quotidiane e di comunicazione con i genitori, gli insegnanti, i coetanei; i grandi cambiamenti a livello fisico, psicologico e relazionale acuiscono il senso di inquietudine e la perdita di controllo; i ragazzi sono preoccupati per la loro immagine (spesso questa è causa di insoddisfazione), non si sentono all’altezza delle situazioni e delle aspettative esterne; gli stimoli e le possibilità sono infinite ma mancano dei riferimenti stabili.
E proprio a causa di questo “disordine emotivo“, l’adolescente non riesce a comunicare con le parole e tende a scaricare la tensione con ribellioni verbali e fisiche. Alcuni adolescenti scelgono il silenzio e, qualche volta, si chiudono in una sorta di isolamento. Di conseguenza, anche noi genitori ci sentiamo smarriti e incapaci di comunicare e comprendere i figli.
Consigliamo, a questo punto, di fare un esercizio di immedesimazione: per capire cosa passa per la testa di un adolescente, dovremmo in primo luogo ricordarci come è stata la nostra adolescenza e, poi, metterci il più possibile nei suoi panni.
Il confronto con altri genitori che vivono situazioni simili può essere di grande aiuto. Tenete bene a mente che si tratta di un periodo di crisi che ha tempi lunghi e che servirà accettare le critiche dei figli, i musi lunghi, gli sfoghi.
Un altro piccolo ma valido suggerimento è quello di condividere le passioni dei ragazzi, dalla musica ai film.
Nei momenti in cui la rabbia dei figli prende il sopravvento, poi, c’è un vecchio trucco. Andare via dalla stanza, magari anche di casa, dicendo semplicemente “basta!”.
Per sapere bene come agire è importante anche conoscere le differenze che intercorrono tra maschi e femmine. I primi trasgrediscono di più in modo fisico (cercano di continuo nuove sfide da affrontare per mettersi alla prova, fanno spesso gruppo con i coetanei). Le seconde sono più trasgressive a parole, soprattutto nelle relazioni con le persone più vicine (genitori, insegnanti). Esprimono la loro voglia di trasgressione attraverso la sessualità.
Dopo aver condiviso questi brevi ma speriamo utili suggerimenti, vi auguriamo buona fortuna!
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