Pregnant Woman with Twins
Quando si scopre di aspettare due gemelli la sorpresa è doppia, ma spesso aumenta anche la preoccupazione che la gravidanza gemellare implichi maggiori complicazioni rispetto a quella monofetale. È bene quindi chiarire subito che la gravidanza gemellare, che si verifica naturalmente con una frequenza dell’1% circa (escludendo gli interventi di procreazione medicalmente assistita), nella maggior parte dei casi rientra nella più assoluta fisiologia.
Per risalire alle cause della gravidanza gemellare occorre innanzitutto distinguere tra gravidanza gemellare eterozigote e omozigote, che hanno una genesi differente. Nel primo caso, infatti, la gemellarità dipende dalla maturazione nell’utero della donna di due ovuli che vengono entrambi fecondati. Quando questo avviene si formano due embrioni distinti, ciascuno con il suo sacco amniotico e la sua placenta, da cui si svilupperanno due gemelli con un patrimonio genetico differente. Essi potranno quindi essere di sesso opposto e avranno caratteristiche fisiche differenti, configurandosi di fatto in tutto e per tutto come due fratelli della stessa età.
I gemelli monozigoti traggono invece origine da un unico ovulo fecondato, che quasi immediatamente si sdoppia dando luogo a due embrioni separati, che condividono lo stesso sacco amniotico e la stessa placenta. In questo caso il dna dei gemelli è il medesimo; essi saranno pertanto necessariamente dello stesso sesso e avranno identiche caratteristiche fisiche.
Spesso si sente dire che la gravidanza gemellare è di natura ereditaria. In realtà ciò vale soltanto per i gemelli eterozigoti: in questi casi, indagando nella parentela della madre, si scopre quasi sempre una familiarità più o meno lontana con questo fenomeno. È da sfatare, invece, il mito del “salto generazionale”, in quanto il concepimento dei gemelli si può verificare anche in due generazioni contigue.
La gravidanza gemellare monozigote, invece, è casuale e indipendente da meccanismi di ereditarietà.
La gravidanza gemellare in genere si vede subito in tutte le sue caratteristiche fin dalla prima ecografia, che di solito viene effettuata tra l’ottava e la dodicesima settimana. Quando ciò accade è bene preparasi all’eventualità che, in conseguenza dello sviluppo di una maggiore quantità di ormoni rispetto a una gravidanza monofetale, alcuni disturbi tipici dei primi mesi di attesa, come per esempio la nausea, possano essere più accentuati. Inoltre, soprattutto nel terzo trimestre, l’aumento di peso e le dimensioni del pancione saranno maggiori, e potranno quindi provocare un notevole affaticamento.
L’unico rischio statisticamente provato della gravidanza gemellare, però, riguarda la maggiore probabilità di un parto prematuro, anche se non sono rari i casi di gravidanze gemellari a termine. L’unica accortezza da avere, quindi, sarà quella di sottoporsi a un monitoraggio particolarmente attento e frequente durante tutto il corso della gestazione.
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