Come rendere il momento dei compiti libero dallo stress.
È inutile nasconderlo: i compiti di scuola da fare a casa non piacciono a tutti, molto spesso non sono un’attività gradita né ai piccoli studenti né ai genitori che, chi più e chi meno, devono seguire i figli mentre svolgono temi d’italiano e risolvono problemi di aritmetica.
Tuttavia facciamocene una ragione: gli insegnanti continueranno ad assegnare i compiti perché, al di là delle ragioni prettamente scolastiche, servono agli scolari a imparare un metodo da applicare nello studio anche per gli anni futuri.
Inoltre sono utili anche per formare il carattere del bambino che si pone un obiettivo da raggiungere e s’impegna per realizzarlo autonomamente. Vediamo, quindi, qualche consiglio per rendere i compiti un fardello meno pesante.
La prima regola deve valere per mamma e papà: è il bambino che deve svolgere i compiti assegnati dall’insegnanti, e non i genitori. Va bene intervenire per fornire qualche spiegazione, dare un chiarimento su qualcosa che il bambino non ha ben capito, ma a questo bisogna limitarsi senza andare oltre. Altrimenti viene meno una delle ragioni per cui continuano a esistere i compiti a casa, ovvero l’autonomia del giovane scolaro.
Ovviamente bisogna creare la giusta atmosfera, il che vuol dire che mentre si fanno i compiti televisione, pc, telefono, tablet e videogiochi vanno tenuti rigorosamente spenti. Idem per qualsiasi altra cosa potrebbe distrarre il bambino dal suo obiettivo principale.
È importante che il bambino non passi l’intero pomeriggio sui libri, soprattutto se parliamo di scuola primaria. Del resto non è facile, né giusto, pretendere da loro una concentrazione eccessiva. Stabiliamo, dunque, un orario e facciamo in modo che venga rispettato.
Non pretendiamo da nostro figlio che si metta su libri e quaderni subito dopo aver pranzato: diamogli il giusto tempo per riposarsi e rilassarsi in modo che cominci a fare i compiti con il piede giusto.
Il pomeriggio del bambino non dev’essere affollato di attività extrascolastiche, lasciamogli il dovuto tempo per giocare come più desidera fare. Inoltre non releghiamo i compiti alla parte finale della giornata, questa scelta sarebbe sicuramente controproducente.
Per aiutare nostro figlio a svolgere i compiti è necessario un ambiente di studio adatto, dove possa concentrarsi al meglio. L’ideale sarebbe la sua cameretta o un altro punto silenzioso della casa con una sedia comoda, la luce giusta e le distrazioni ridotte al minimo.
Comodo sì, ma non troppo. Per esempio non permettiamo al bambino di fare i compiti sdraiato sul letto oppure seduto ma con le gambe poggiate sulla scrivania. È importante anche la posizione in cui si svolgono i compiti perché denota l’approccio dello scolaro.
Per avere la giusta carica è necessario assicurare al bambino un’alimentazione corretta e sana, ricca di vitamine, sali minerali e proteine. In questo modo nutriremo il suo corpo ma anche il suo cervello. No, quindi, a snack e merendine spazzatura.
Di tanto in tanto concediamo a nostro figlio la possibilità di fare i compiti insieme con qualche compagno di classe. Magari una volta a settimana e in un giorno in cui non ci sia parecchia roba da studiare: una sessione di compiti condivisa non potrà che far bene.
Se riteniamo che l’insegnante assegni una quantità eccessiva di compiti da fare a casa, non lamentiamoci mai davanti al bambino che potrebbe approfittarne. Piuttosto rivolgiamo direttamente alla maestra.
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