La tiroide è una ghiandola a forma di H che produce gli ormoni tiroidei, ossia la tiroxina e la triiodotironina. Si parla di ipertiroidismo quando la tiroide funziona più del dovuto, liberando grandissime quantità di ormoni tiroidei.
L’iperattività della tiroide provoca dunque un aumento dei livelli di ormoni nel sangue, provocando un’accelerazione innaturale delle funzioni vitali del nostro corpo.
Gli ormoni tiroidei, infatti, regolano la velocità con la quale si svolgono nell’organismo i processi chimici influenzando la crescita, la digestione, la frequenza cardiaca e quella respiratoria, ma anche la fertilità. Ma quali sono i sintomi più frequenti dell’ipertiroidismo?
Uno fra i segni inconfondibili è il gozzo che spesso compare all’altezza della gola. Ma si può avvertire anche tachicardia, tremori alle mani, occhi gonfi e sbarrati e la pelle sempre calda.
L’ipertiroidismo viene diagnosticato attraverso una serie di esami, primo fra tutti quello del sangue. Se nelle vostre analisi la tiroxina rivela un valore molto elevato e il TSH invece è molto basso, dovete rivolgervi al vostro medico.
Questa patologia si può curare in diversi modi. Prima di tutto con l’assunzione di farmaci specifici, ma anche con un intervento chirurgico nel quale la ghiandola tiroidea viene asportata.
Le cause dell’ipertiroidismo possono essere tante. Solitamente però questa è causata da una malattia autoimmune, ossia il morbo di Graves –Basedow, che colpisce specialmente le donne giovani alterando la produzione degli ormoni della tiroide.
Fra le altre cause dell’ipertiroidismo troviamo un’infiammazione della tiroide, detta anche tiroidite, la tiretossicosi, ovvero un’assunzione errata di ormoni tiroidei. Ma anche la presenza di noduli (il cosiddetto gozzo tossico) e l’adenoma ipofisario.
Ipotiroidismo subclinico è una forma di ipertiroidismo difficile da individuare perché non presenta sintomi specifici che possono essere ricondotti a un mal funzionamento della tiroide.
Solitamente provoca solo qualche palpitazione, nervosismo e insonnia per questo è difficile da individuare. In questo caso è necessario effettuare gli esami del sangue e in caso rivolgersi al proprio medico per esami più specifici e una cura adeguata.
L’ipertiroidismo infatti se non viene tenuto sotto controllo potrebbe provocare danni alla futura mamma e al feto.
Le donne affette da ipertiroidismo che vogliono avere un bambino devono tenere sempre sotto controllo la malattia e curarla tempestivamente, prima di concepire.
In gravidanza può manifestarsi una forma transitoria della malattia. In questo caso l’ipertiroidismo svanirà con il tempo pochi mesi dopo il parto.
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