Pizza (ph.Pixabay)
Tra le varie eccellenze italiane c’è senza dubbio la cucina. Il cibo del nostro Paese è conosciuto e amato in tutto il mondo, tanto che i milioni di turisti che ogni anno vengono a visitare le nostre città mettono in cima alle priorità mangiare pasta e pizza tipici. Ora a certificarlo c’è anche la classifica dei 20 ristoranti migliori al mondo, stilata dalla rivista Food & Wine. Ben due sono, infatti, italiani.
Per selezionare i 20 ristoranti migliori al mondo sono stati interpellati 180 giornalisti gastronomici e di viaggi internazionali. Agli esperti del settore è stato chiesto di indicare le proprie scelte relative a esperienze da consigliare ai lettori come “imperdibili”, divise in varie categorie, dagli hotel ai bar fino appunto ai ristoranti. Questi sono finiti al vaglio di una giuria di esperti più ristretta che ha avuto poi il compito di stilato la classifica finale.
Al quarto posto della classifica c’è il bistrot Cucina Villana, nella storica dimora Villa Fenicia a Ruvo di Puglia. Il ristorante si è guadagnato un posto grazie ai sapori delle erbe spontanee e ai profumi del parco della Murgia. Gestito dai fratelli Francesco e Vincenzo Montaruli, il locale si distingue per l’autenticità dei suoi ingredienti, frutto di una raccolta a mano e di una filosofia culinaria volta a valorizzare le tradizioni locali.
Al 17esimo posto gli esperti hanno messo la pizzeria I Masanielli di Caserta, guidata dal noto pizzaiolo Francesco Martucci. Da molti considerato tra i migliori pizzaioli del mondo, Martucci utilizza tecniche di alta cucina, come la surgelazione e la cottura sottovuoto, per creare sapori e consistenze uniche. La sua pizzeria è ormai diventato un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina.
Gli altri ristoranti sono sparsi in tutto il mondo. Il primo classificato è Merito, a Lima, in Perù; il secondo è Petermen, a Sydney, in Australia; il terzo si trova a Bombay, in India, e si chiama SodaBottleOpenerWala; dopo Cucina Villana al quarto posto c’è Soil, un locale di Atene, in Grecia; al sesto posto c’è Celele, a Cartagena, in Colombia; al settimo La Cocina de Humo, Oaxaca, in Messico; all’ottavo Indigo, ad Arequipa in Perù; al nono Cultiva, a Nairobi, in Kenya; al decimo Emazulwini Restaurant, a Città del Capo, in Sud Africa. Seguono L’Evo (Toyama, Giappone), Teté Cocina de Barrio (Guadalajara, Messico), Wana Yook (Bangkok, Tailandia), Beba (Montreal, Canada), Dos Pebrots (Barcellona, Spagna), Sait (Istanbul, Turchia), I Masanielli (Caserta, Italia), Kotaro Shibuya (Tokyo, Giappone), BiBi (Londra, Inghilterra) e Note (Dublino, Irlanda).
(Foto copertina: credit agenzia Pixabay)
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